Alessandra_n
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Calze velate.
Color carne, perché tu ami intravedere oltre la sottile trama della seta il colore pallido della mia pelle. Sottili quanto l'accenno di respiro che pur trattenendo lasci intuire. Bordate di pizzo e silicone che mi penetra la coscia ap... |
RossaLaRosa
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Una svista e ti perdo di vista.
Disattenzione pagata con lacrime amare, che verso e verserò, che assaporo per gustarne la certezza e per visualizzarne la composizione: molecole, tutto riconduciamo a frammenti di esistenza in nuclei di protoni e neut... |
Faber
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La voce dell'altoparlante gracchia.
Un suono di cui l'uomo al binario comprende solo tronchi spezzoni di parole.
Binario.
Delle 11 e quara.
Nove.
Come briciole di ferrovia, nella mattina di estate ormai piena, lasciate su una tovaglia, quan... |
ElisaN
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Spingo il vecchio portone in legno. Il chiavistello arrugginito fa da battente. Mi si apre dinanzi agli occhi un chiostro erboso. Nella macchia verde, contornata da colonne ammuffite dall’acanto, ritrovo Sara dormiente.
Mi avvicino, faccio per chiam... |
Giulia Lenci
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E' sempre sabato, quando termino la mia settimana. Per gli altri, i giovani, la settimana finisce il giorno prima. Hanno fretta, loro. Per me, ormai, la fretta non esiste più. E' il sabato, il tempo dei miracoli.
Uscendo dalla clinica a quell'ora t... |
| La Falce e la Fiamma. Ritorno alla Baia |
Rossogeranio
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C’è stato un tempo, in cui i due terzi della notte li passavo in qualche locale notturno dalle sale in penombra, sospesa nella magia del suono di Hamilton Affair, oppure tra le note di Daylight in versione strumentale o i sospiri di Love Chant di Eli... |
ElisaN
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“Ti ricordo seduta sul mio vecchio sofà in alcantara grigia, completamente nuda, con le gambe leggermente dischiuse.
Ricordo il tuo sesso così puntigliosamente depilato, la tua pelle olivastra e salina, il ciondolo tibetano che s’insinuava fra i gio... |