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Mayadesnuda
1475 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 10:13:01
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Francamente ho meditato a lungo prima di postare questo topic. Ma sento comunque la necessità intellettuale di farlo. Troppe volte ultimamente mi è accaduto di riscontrare in chat disagio per le scelte fatte dalla redazione che inserisce i racconti in Biblioteca. Arrivo subito al punto: i criteri con cui, i racconti vengono pubblicati o inseriti tra i migliori appaiono del tutto aleatori, in buona sostanza al più riconducibili al gusto delle selezionatrici. Rispettabile ma certamente non oggettivo o sempre riconducibile ad una reale qualità di ciò che viene o non definito migliore o pubblicabile. Personalmente ritengo che, quale forma di rispetto doveroso per i molti professionisti della parola che sono autori di RS, le selezionatrici dovrebbero rendere pubblici i loro criteri di selezione e che dovrebbero senz'altro motivare personalmente all'autore stesso le ragioni dell'esclusione di un testo dalla pbl o nel caso di un autore ufficiale dai migliori. Se ricordo bene quando ad occuparsi della Biblioteca erano altre persone questo accadeva regolarmente. Trovo per altro fortemente discutibile che le redattrici si sentano autorizzate a chiedere il cambiamento di alcuni passaggi dei testi secondo la loro personale visione dello stile narrativo e ancora una volta non secondo criteri riconducibli a regole sintattiche o grammaticali e poi vengano pbl cose di nessun evidente pregio narrativo, che qui non cito ma che sono sotto gli occhi di tutti, e come ho già detto più volte sono adatte solo ad essere utilizzate come post-it da frigorifero. Ho stima personale e almeno in un caso autentica amicizia con le selezionatrici ma questo non significa che trovi stiano facendo un buon lavoro. Dal mio punto di vista hanno discerti margini di miglioramento!!!
la seduzione è la mia cifra esistenziale principale |
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Pegaso
77 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 11:30:13
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Condivido pienamente le tue proposte. Quando sono arrivato a Rs il primo impatto non è stato felicissimo. Il primo racconto non venne pubblicato e vennero mosse critiche su alcuni passaggi. Rimesso a posto secondo i criteri della selezionatrice, ne attendo ancora oggi l'uscita. Detto della mia esperienza iniziale, condivido l'idea della pubblicazione dei criteri di selezione, aiuterebbero certamente ad evitare i "post-it", con la speranza che tra questi non vi siano anche miei scritti. Capisco che il loro lavoro sia difficile, uno sforzo per migliorare non sarà certamente inutile...
Pegaso |
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Silverdawn
526 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 12:29:15
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Personalmente trovo fuori luogo anche le indicazioni di modifica del racconto a meno che non siano richieste dall'Autore... suggerite da un lettore, mi piacciono molto poco... ma son sempre punti di vista personali...
La poesia condensa il piacere della vita... |
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Lamandorla
54 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 15:03:57
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condivido pienamente quanto citato da maya,e dagli altri utenti e autori ..un racconto deve essere umorale rispecchiare le sensazioni che vuole trasmettere l'autore ... quindi almeno che non ci siano errori di sintassi o grammaticali ,cosa che credo impossibile con la possibilità di correzione che ti danno i programmi di scrittura trovo inutile bocciare o fare cambiare passaggi che poi finiscono per non rispecchiare più il sentimento dell'autore stesso..... Lamandorla |
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Amelia
509 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 16:23:19
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i criteri per valutare un testo sono molteplici..non sempre oggettivi e i testi di frequente sono solo riflessioni, non racconti per cui come fare un analisi oggetiva? uniformità di tono, originalità, credibilità dei personaggi, etc... cade tutto. ma qui non siamo mica ad una scuola di scrittura!!
per cui il gusto personale delle redattrici conta. ogni scrittore/trice ha una sua voce, è chiaro che si apprezzano di più autori/autrici con una voce simile alla propria
ho un amico che pubblica per marsilio, scrive alla raymond carver e critica proprio i testi miei che in RS sono stati più apprezzati. e allora? a me non sono mai state chieste modifiche ai racconti, ed è da poco che frequento la biblioteca, quindi di più non posso dire....
Talvolta dubito che una vita senza agitazione sarebbe stata adatta a me... eppure a volte la desidero (Lord Byron) |
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Mayadesnuda
1475 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 16:30:39
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Appunto una riflessione non è un racconto cara Freya e no non concordo affatto con te. I criteri per valutare la qualità narrativa di un testo sono oggettivi e tali devono essere se effettui una selezione e indichi dei migliori. Migliori sulla base di quale ragione? Perchè piacciono a te selezionatric' non basta... soprattutto se quando escludi qualcuno non gle ne dai conto con puntualità e rispetto. Quanto al gusto quello si che è soggettivo: io non amo affatto ad esempio i giri di parole, gli arzighigoli poetici, i toni sognanti e in linea generale l'abbinamento sole cuore amore mi fa vomitare... ma apprezzo la qualità anche nel romanticismo quando la noto ...sul resto come vedi a molti invece sono state chieste...
la seduzione è la mia cifra esistenziale principale |
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Amelia
509 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 17:07:41
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ho detto che i criteri sono molteplici e non tutti oggettivi poi quanta sia la percentuale di soggettività questo non lo so
per lavoro e passione mi capita di degustare vini oltre all'analisi oggettiva, che riesco a fare per gli anni di studio e soprttutto per la quantità di vini bevuti, alla fine premio maggiormente i rossi da lungo invecchiamento rispetto ai bianchi
le riflessioni non sono opere di narrativa quindi non si possono giudicare come i racconti.. ma perchè escluderle dalla biblioteca ??
quote: Originally posted by mayadesnuda
Appunto una riflessione non è un racconto cara Freya e no non concordo affatto con te. I criteri per valutare la qualità narrativa di un testo sono oggettivi e tali devono essere se effettui una selezione e indichi dei migliori. Migliori sulla base di quale ragione? Perchè piacciono a te selezionatric' non basta... soprattutto se quando escludi qualcuno non gle ne dai conto con puntualità e rispetto. Quanto al gusto quello si che è soggettivo: io non amo affatto ad esempio i giri di parole, gli arzighigoli poetici, i toni sognanti e in linea generale l'abbinamento sole cuore amore mi fa vomitare... ma apprezzo la qualità anche nel romanticismo quando la noto ...sul resto come vedi a molti invece sono state chieste...
la seduzione è la mia cifra esistenziale principale
Talvolta dubito che una vita senza agitazione sarebbe stata adatta a me... eppure a volte la desidero (Lord Byron) |
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Silverdawn
526 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 17:50:17
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Appunto... spesso trattasi di gusto personale del lettore/redattrore... lavoro difficile ed ingrato, immagino. Bisogna ricordarsi comunque di quanti e quali autori vennero stroncati da editori, redattori e critici, (da Emingway fino a Moravia...) prima di raggiungere un paradiso in cui vennero capiti. Sono dell'opinione che sia preferibile dire "Io questo non lo pubblico, non mi piace!" piuttosto che dire cambia questo e quello... il mestiere del Giudice è difficile! All'autore, saco mai, il vezzo di chiedere aiuto...
La poesia condensa il piacere della vita... |
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Mayadesnuda
1475 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 19:33:14
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E questo chiedo Silver che torni in auge la vecchia e apprezzatissima abitudine dei precedenti selezionatori di una valutazione ergo spiegazione privata.. poi fuori dai denti i miei racconti NON sono e NON saranno mai nelle corde della maggior parte dei lettori di RS e questo mi sta NON bene di più..io per restare alla metafora dei vini di Frejia sono come un barbaresco Gaja ben invecchiato...un gusto forte, un aroma intenso. Npn per tutti!!
la seduzione è la mia cifra esistenziale principale |
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Abel Wakaam
1484 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 19:49:17
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Intervengo in questo topic ma premetto che le tre martiri che si occupano della biblioteca hanno tutto il mio appoggio incondizionato e sono entusiasta del loro lavoro. Si, è vero... come spiegato da Freya, è chiaro che il gusto di chi seleziona un'opera letteraria in qualche modo condiziona lo stile del sito che la pubblica, così come il direttore di un quotidiano dà la sua impronta al giornale stesso, ma non vedo proprio come si possa fare diversamente. C'è chi non è d'accordo, ma anche questo è ovvio... ma c'è anche chi è d'accordo e l'aumento continuo di lettori pare andare in questa direzione. Dunque che si fa? Si deve motivare ogni scelta e discutere ogni controversia con l'autore? Sapete bene che è impossibile, le ragazze della Redazione fanno già miracoli e lo fanno per il semplice gusto di rendersi utili. Lo fanno con lo stesso spirito che avevo io quando mi sono messo in mente di dare gratuitamente a tutti una visibilità che oggi conta su oltre un milione di pagine lette al mese. Siate dunque più benevoli se uno dei vostri racconti non ha scalato la pole position, questa non è una gara, ma una vetrina della vostra smisurata capacità creativa.
Abel Wakaam |
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Mayadesnuda
1475 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 20:54:40
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Abel metafora sbagliata ma proprio del tutto vedi io lo so come funziona per il direttore di un giornale, ne dirigo uno. E mai dicasi mai mi sono permessa di cambiare un titolo, una virgola, un occhiello ad un redattore senza spiegare perchè lo stavo facendo e per raggiungere quale scopo..Inoltre un direttore imposta una linea chiara definita e nota a tutte le componenti del giornale che così sanno a cosa uniformarsi o meno.. Qui di chiaro noto e definito pare e non solo a me direi ci siano solo i gusti delle tue redattrici .. altro non c'è..
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Abel Wakaam
1484 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 21:28:35
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Qui di chiaro e definito ci sono delle Redattrici il cui scopo è di decidere in piena autonomia come gestire la Biblioteca. Mi dispiace che non ti stiano bene, ma di fatto ogni loro decisione è insindacabile.
Abel Wakaam |
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Mayadesnuda
1475 Posts |
Posted - 29 Apr 2008 : 21:36:19
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Anche lei mie lo sono... come conoscendomi tu ben sai...
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Alejandra
74 Posts |
Posted - 30 Apr 2008 : 01:17:26
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Leggo con interesse il costruttivo post e nonostante io sia stanca morta mi sento in dovere di rispondere repentinamente: “Del gusto e della qualità narrativa” come dici tu Maya nell’ottimo incipit d’esordio al tuo scritto, ne parlammo molto tempo fa in chat; lo ricordo nettamente. Rammento che ci intrattenemmo in una discussione atta a confrontarci sui “canoni” selettivi che induco me, Redattrice di RS, a scegliere i racconti.
Mi ritrovo a ribadire ciò che espressi all’epoca:
Non siamo di certo ad una scuola di scrittura, ma quando Abel mi propose di dare una mano in Redazione pensai che in web ci sono innumerevoli siti su cui pubblicare racconti erotici; mi confrontai con lui sull’idea, o quanto meno sull’intenzione narrativa di RS e che differisce nettamente da altri luoghi dediti all’ars amandi in scrittura, palpabile da ogni lettura della biblioteca. Ci trovammo in perfetto accordo. RS non è dunque un calderone ove gettare racconti a casaccio, ma un luogo in cui ci si imbatte in letture erotiche di livello: efficaci, strutturalmente corrette per sintassi e lessico, filologiche con lo stile di ogni autore e da ciò che trapela dal modo di gestire la musicalità del testo. Che un racconto sia bukowskiano o poetico non importa, ma che sia palese la coscienza narrativa e che non sia dunque un insieme di pensierini dilettantistici, singhiozzanti, ridondanti, banali, e senza nemmeno l’elementare costruzione “soggetto+predicato+complemento ed eventuale attributo”.
La gente usa il correttore che si trova nei programmi di scrittura? La risposta è NO. E lo testimoniano quasi tutti i racconti che arrivano. Innumerevoli sono le volte in cui mi imbatto, come le “colleghe”, a sclerale per capire il senso lessicale di ogni frase che leggo in un racconto: dalla morfosintassi alle pedanti ripetizioni delle parole, sostantivi che in una sola proposizione compaiono più volte ad appesantire e banalizzare il ritmo metrico. Per non parlare della punteggiatura. Mi figuro autori che tra i palmi chiusi tengono come caramelle virgole, punti, puntievirgola (quando deo gratias compaiono) duepunti, per mischiarli tenendo i polsi rigidi sopra il foglio di carta ed infine aprire le mani a gettarli casualmente tra le frasi, nell’imitazione di un tiro ai dadi. E i puntini di sospensione? … che….. fioccano come….. coriandoli….., senza la minima attenzione per il lecito gusto della ricerca di cadenze sospese nell’intenzione evocativa di ogni frase. (lasciamo perdere che poi, tra l’altro, i puntini di sospensione devono essere TRE, e non di più o di meno. Pensa che troppo spesso ne compaiono una decina di fila oppure come ho fatto io poco fa.) Ma che diamine! La punteggiatura SERVE: rappresenta i naturali respiri del parlato ed ogni neuma ha uno scopo ed un significato preciso.
In quanto al cambiare i passaggi, io personalmente, francamente, non ho mai modificato un racconto senza prima discuterne con l’autore considerando che non siamo nemmeno pagate, ma che ci occupiamo della gestione della biblioteca per amor della scrittura. Ho sempre suggerito con garbo accorgimenti necessari per render grammaticalmente corretto un testo e per indurlo ad esser, narrativamente parlando, interessante. Credo che l’incipit sia il biglietto da visita di un racconto: deve indurti a proseguire nella lettura, deve coinvolgerti, arraparti intellettualmente e non di certo annoiarti.
Per quanto riguarda i criteri di scelta, i miei, personali, sono oggettivi e lecitamente soggettivi dettati dall’ esperienza in ambito letterario, dai continui studi e dalle ricerche, dalle innumerevoli letture di opere e saggi, che siano o no di ambito erotico, dalle pubblicazioni cartacee nel real, dalla critica di cui sono sia bastonata "vittima" che attento "carnefice".
La biblioteca di RS è un salotto di alta letteratura erotica, o almeno, questo è il motto che induce “le ragazze della redazione” ad esser tanto severe.
Un abbraccio,
Alejandra |
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Mayadesnuda
1475 Posts |
Posted - 30 Apr 2008 : 10:28:02
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Mi dispaice Alejia davvero ma rimango della mia idea.. molto di quello che compare pbl in Biblioteca è narrativamente inconsistente e con tutto il rispetto e la stiam che ho per voi ragazze e l'amicizia con erato non sono più disposta ad accettare che mi si chiedano modifiche di stile che difendo con tutta la passione e le lacrime e ilsangue che mi è costato costruirmene uno personale.. come ho già detto ad Abel la mia decisione ormai è presa me ne vado ...non ho certo bisogno della visibilità di RS e come ti dissi allora e ti ribadisco adesso il mio mestiere è comunicare con le parole, narrare i fatti è un mestiere che mi ha portato dall'ultimo dei gradini al vertice delal piramide e mi dispaice ma NON ammetto che non si abbai rispetto per questo.
la seduzione è la mia cifra esistenziale principale |
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Erato
512 Posts |
Posted - 30 Apr 2008 : 13:56:47
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Mi ero ripromessa di non intervenire su questo spazio poichè tutto quel che andava detto credo sia stato già ampiamente espresso da chi mi ha preceduta. Tuttavia leggo Alejandra e reputo sia giusto non lasciare la sua voce da sola, sebbene le sue parole siano perfettamente identiche a quelle che avrei scritto io. Entrai in questa Redazione, forte di esperienze analoghe e con la voglia non di giudicare, correggere, insegnare, ma di crescere e confrontarmi con la dimensione della prosa, a me distante, e con un luogo di scrittura elevata e di classe. Rosso Scarlatto è un salotto letterario nel senso più bello del termine, qui confluscono le parole di chi ha amore per la scrittura e non per la competizione. Ovviamente una Biblioteca va curata se si vuole mantenere una vetrina glamour e di qualità e in questo si concretizza il lavoro di chi - come me - si sobbarca nottate insonni e comunque tempo sottratto alla famiglia e al reale, per rendere un 'servizio' a tutti.
Entrai in questa Redazione esercitando nè più nè meno il lavoro che svolgo quotidianamente, che non è mai quello di stuprare la scrittura di nessuno ma di renderla fruibile a tutti , secondo canoni di correttezza grammaticale, ricchezza verbale, armonia e fluidità, nel pieno rispetto dello stile di ognuno.
Non so a chi si faccia riferimento quando si parla di 'addetti ai lavori' , nè mi permetto di giudicare il loro modus operandi, che non sarà stato mai scevro da dubbi e tormenti, come ogni cosa che necessiti di rigore e sensibilità: il primo per equiparare, il secondo per non ferire stupidamente la sensibilità di nessuno.
Personalmente ho sempre motivato agli autori la decisione per cui un loro scritto non poteva essere pubblicato ed evidenziato ad altri ove sistemare un racconto che altrimenti 'funzionava' poco. In questo non ho mai fatto rientrare tutta quella parte che concerne l'ortografia o la 'dislessia da tastiera', in quanto mi appare superfluo, nonchè insensibile da parte mia, concordare con l'autore qualcosa che, rientrando nelle norme grammaticali, dovrebbe essere conosciuto o comunque accettato e condiviso. A tal proposito non posso che dirmi d'accordo con Alejandra nell'affermare che NO, gli autori non utilizzano il correttore grammaticale e ciò facilmente si evince leggendo racconti che presentano evidenti e sorprendenti errori, soprattutto nella punteggiatura. Un racconto per esser tale deve rispondere a dei requisiti : presentare una struttura narrativa, avere dei personaggi che si muovono all'interno di un ambiente, minuziosamente o sommariamente descritto, avere una conclusione. A questo schema 'standard' si aggiunge lo stile di ognuno, la ricchezza lessicale, la pertinenza terminologica, la scorrevolezza del testo e - non ultima- l'originalità del tema. Nessuno di noi, per i motivi sopra esposti, ha mai chiesto cambiamenti di stile a nessuno. Ma non si può nemmeno pretendere che il proprio stile sia in assoluto da tutti fruibile. Ritenere che non sia stato rispettato l'amore che tutti abbiamo per la scrittura è un'affermazione inesatta, soprattutto se la si fa coincidere con un vertice che si vuole ad ogni costo. Apprezzo l'ambizione che non calpesta e non scavalca; la bontà di una produzione non è attestata certamente dalla presenza tra i migliori, proprio perchè soggetta al 'giudizio critico' di una Redazione. Ma in ogni ambiente, anche nell'ambito dei concorsi, si è sottoposti a un 'giudizio' non sempre benevolo e che spesso ci lascia con l'amaro in bocca, ma che si accetta come passo necessario per migliorarci. Mi chiedo perchè non possa essere questa la chiave di lettura del nostro operare; forse, di fondo, c'è una sfiducia immotivata nella preparazione di chi è preposto a questo lavoro. E ciò è francamente svilente, considerati gli anni, la parte di vita spesa a studiare, leggere, divorare, affinare,produrre tutto ciò che è parola. Mi sento di poterlo affermare non solo per me stessa. Mi permetto di sottolineare che, contrariamente ad altri luoghi, questa Redazione è affiatata e condvide il 'sentire di scrittura' ; sia io che Alejandra che Madame abbiamo sempre comunicato e collaborato in piena autonomia e comunione, nei tempi e nei modi che ci erano concessi. In virtù di questo , mai una volta il lavoro si è arrestato, nemmeno davanti ai problemi personali che , a turno per ognuna di noi, si sono presentati. Rinnovo la mia stima a chi gestisce questo spazio e a chi scrive;rinnovo la mia stima anche a te, Mayadesnuda, e all'originalità del tuo stile che più volte, anche in altre sedi, ho lodato. Spero di aver sempre agito con obiettività nelle mie pubblicazioni dei Vostri lavori e di non aver deluso chi ha accettato la mia collaborazione.
Erato
"Bevi di me fino all'ultima goccia l'anima, nell'ultimo istante che ancora d'amore parla" |
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