Prefazione:
Chiedo venia in anticipo per le espressioni volgari. Non amo le parolacce, ma quando ho scritto questa pagina era l'unica espressione che mi saliva dalla gola. Ho scritto queste parole senza vederle, con gli occhi annebbiati dal desiderio, ancora calda, ancora nel letto dell'hotel, la testa appoggiata sul cuscino, il foglio tra le lenzuola stropicciate. Spero riusciate a capire che non potevo filtrarlo, svilupparlo, renderlo armonico. Non potevo.
(diario)
Scopami cazzo. Non una volta, ma ore. Non so che farmene di un orgasmo, tienilo per i visi timidi e i capelli lisci. Io ne voglio ancora. E ancora, e ancora. Scopami ore, senza fine, senza tempo. Scopami senza dolore e senza gioia. Scopami perché lo voglio e ora, ora sono la tua troia. Anzi no, nemmeno tua, scopami perché IO voglio godere, annulla il tempo, imbroglia il mondo, annegami orgasmo dopo orgasmo nell'oblio più profondo. Sono così.. e lo sai. L'orgasmo unico lascialo alle signorine sorriso. Io sono lampi negli occhi e fuoco e braci e luce. Non so cosa farmene di uno. Mi asseta e basta, mi scalda appena la pelle, scuote il mio ventre di brividi, lo risveglia dal torpore dell'abitudine.
Ma ora scopami cazzo. Ora hai risvegliato la lucertola dormiente. Ora dalle da bere. Altrimenti, ricorda, scappa lontano, il suo corpo si raffredderà a fatica, con sofferenza. Sguardi aggrottati ti allontaneranno, in futuro si rintanerà nel buio e cercherà la luce solo da se.
Mi lecco le dita e le lascio giocare,
nessuno ormai le sentirà tremare.
Madame
Madamesnob