Sono qui, tutto è pronto.
Non voglio pensare, voglio annullare la mia parte razionale.
Sono qui, solo per te.
Sono pronta come tu mi volevi.
Mi ci è voluto tutto il pomeriggio, ma il risultato è soddisfacente: la mia pelle profuma di vaniglia, è liscia e morbida al tatto.
Strana la sensazione della biancheria sul mio sesso depilato, non c'è attrito, a momenti sembra scivolare e in altri sembra incollarsi alle labbra, complici i miei umori.
Tutto il mio corpo freme d'anticipazione.
La mia bocca sa ancora di vino, lo stesso che mi hai portato tu ieri, insieme alle chiavi di questa stanza, la 156.
Buffa la porta con quegli inserti morbidi: mi sono resa conto che era insonorizzata solo dopo averla chiusa dietro di me.
Ho provato un tuffo al cuore, nessuno sa che sono qui.
Mio marito è fuori per il suo solito convegno, i bimbi sono dalla nonna e al lavoro mi aspettano solo lunedì.
Bevo ancora un po' di vino, mentre frugo nel cestino della frutta. Mi sarebbe piaciuto trovarvi delle fragole, nel mio immaginario le ho sempre associate al sesso, ma non è la stagione adatta.
Sorrido, allora non mi conosci così bene.
Chi voglio prendere in giro? E' da quando ti conosco che tutto il mio mondo è in bilico. Hai annullato le mie certezze, scardinato la mia sicurezza, fatto battere il mio cuore come quello di un'adolescente in calore per la prima volta.
Pazza, devo essere pazza.
Le tue mani, non riesco a smettere di pensare a loro. Nessuno mi aveva mai toccata così. Mi ero rassegnata a sentirmi come un pianoforte scordato, avevo rinunciato ad aspettare qualcuno capace di farmi vibrare davvero.
Perchè mi vengono in mente metafore poetiche?
Perfino in questo momento cerco di essere come mi hanno sempre voluta gli altri. No. Non desidero qualcuno che mi faccia vibrare: voglio godere, voglio essere riempita, voglio che il mio sesso sgoccioli tutto il suo godimento. Voglio poter urlare di piacere e di dolore!
Sono nuda come tu mi volevi, amore, e pronta come non lo ero mai stata fino ad ora.
Il mio bel foulard di seta, il pretesto per le nostre prime parole.
Lo piego, chiudo gli occhi e mi bendo, stringendo forte.
Cerco a tentoni le manette in alto, eccole.
Ora ho capito perchè questa stanza: la testata del letto sembra fatta apposta per quello.
Uno scatto metallico, tendo il braccio saggiando la resistenza della catenella.
Ho un attimo di ripensamento.
E se ti fosse accaduto qualcosa? Se fosse un gioco, come quella volta che ho aspettato per tutta la sera al ristorante giapponese, da sola?
Penso allo scandalo... Penso al pericolo...
Mi giro, mostrando la schiena e le natiche alla porta.
Clang.
Voglio che mi trovi così, amore mio.
Pronta per te, aperta, disponibile. Mi sento bella. E sono sicura che anche tu sarai bellissima, per me.
Scarlet