Pomeriggio assolato nel mio studiolo. Cerco di concentrarmi al pc, devo studiare, presto avrò un esame. Faccio scorrere davanti agli occhi le slides riassuntive del corso, l'occhio cade qua e là su qualche parola, prendo qualche appunto. Ma non ci sono. La mente è altrove. E' da te, seduto in uno studiolo simile al mio, con luci artificiali ben più fastidiose della luce naturale che illumina la mia stanza, anche tu davanti ad un pc.
Metto su della musica: i Korn. Niente di romantico, vero? Eppure... Non posso fare a meno di pensare l'ultima volta che lo abbiamo ascoltato insieme, in camera tua. Il volume alto, la temperatura che cresceva a ritmo spedito, la pelle asciutta del tuo corpo che sfregava contro la mia, una continua carezza fragrante di emozioni, di eccitazione... Ricordo come il ritmo duro della musica amplificava i miei desideri, ne avevamo parlato, una volta: la musica ad alto volume disinibisce. Percepivo le vibrazioni delle casse ripercuotersi dentro il mio corpo, mentre mi prendevi, forte, profondamente. Ricordo come la musica mi è sparita dalla mente, mentre il mio piacere sgorgava, unito al tuo, in un urlo liberatorio, sovrastato dai suoni attorno a noi.
Sì, fare l'amore con un gradevole sottofondo musicale mi ha sempre riservato piacevoli sorprese. Come quella volta, quando l'abbiamo fatto a suon di techno... lo scherzo iniziale si era trasformato ben presto in un vortice inarrestabile che ci ha catturati, mente e corpo.
Ecco: il brano che ti piace. Mi riporta qui la tua voce, il tuo viso mentre imiti il cantante trasgressivo di un gruppo hard metal. A me fai tenerezza, però, e la tua voce, lontana nel tempo e nello spazio, arriva qui tramite il cd, e mi rimbalza nella mente. Mi ecciti, così tanto... la tua voce mi strega.
Avvolta dagli accordi di basso e dalle vibrazioni delle percussioni, chiudo il programma al pc. Mi sei troppo nella testa, non posso studiare. Mi abbandono sulla poltrona. Sono sola in casa e l'eccitazione comincia ad essere insopportabilmente fastidiosa e pretende di essere ascoltata. Così, rilasso le gambe sui braccioli, mi lascio travolgere dalle urla cattive del cantante e dai ricordi.
Chiudo gli occhi ed ecco il tuo viso, i tuoi occhi chiari. Un attimo dopo, sento le tue mani, quelle mani che adoro, calde e morbide, che mi fanno sentire ricoperta di seta preziosa. Le sento tutt'addosso a me, percorrermi, sfiorarmi, toccarmi a palmi aperti ovunque. Sento ora il calore del tuo corpo accanto al mio, il tuo respiro sui seni turgidi. Mi sfioro, per soddisfare il bisogno di contatto. Quasi mi sembra di vederti, mentre sollevi lo sguardo su di me, mentre lavori piano con la bocca la mia pelle, mi assaggi, mi mordi, mi succhi... oh, quanto mi manchi...
Vorrei averti qui, so come ti piacerebbe che questa storia d'amore nella mia mente continuasse, ed io ti accontento volentieri: mi vedo mentre mi avvicino a te, mettendomi seduta, mentre tu cominci ad accarezzarmi là, dove più la mia attenzione mi richiama. Mi chino verso il tuo grembo, dove tutta la tua virilità si concentra, tesa e rigida. Ti prendo in bocca, finalmente. Che emozioni mi da, tutto questo, e so che eccita tantissimo anche te. Sentirmi tutta intorno a te mentre mi tocchi, sentirmi gemere di urgenza e desiderio mentre ti succhio scompostamente... Ormai mi sto toccando anche ora, sento il sangue pulsare forte nelle membra, sento il bruciore acido dei miei umori sulle dita, eternamente martoriate dalle pellicine che mi mordo via quando sono nervosa. Mi tocco, pensando al tuo corpo caldo e odoroso di uomo, al tuo membro liscio e duro nella mia bocca, alla mercè della mia lingua impudica.
Il respiro accelera, e penso al tuo respiro affrettato esalato nel mio orecchio quando mi sei sopra, dentro. Nella mia mente, ora sei alle mie spalle, mi baci il collo e quelle mani magnifiche mi stanno accarezzando la schiena. Mi sei dentro, spingi dolcemente ma implacabilmente, fino in fondo, e quando inizi a toccarmi là dove sono più sensibile, sento l'orgasmo arrivare, lo sento davvero... faccio appena in tempo a vedere un brandello di fantasia, tu che premi contro il mio anfratto più stretto e mi violi, facendomi impazzire di piacere, che la mente si spegne e l'orgasmo sopraggiunge, non forte quanto avrei sperato, ma liberatorio.
Respiro piano, aspettando di abituarmi alla solitudine che mi circonda. La masturbazione non mi ha mai soddisfatta, mi lascia troppa tristezza e troppa fame inappagabile. Come adesso. Ti vorrei qui, a condividere il mio piacere solitario, visto che ne sei stato complice, a distanza.
Con gli occhi socchiusi, ricordo quel nostro incontro con i Korn, speculare a quello di oggi. Sono tua, - freak on a leash - , con le mie fragilità, i miei difetti, ma comunque tua, sempre, dovunque...
Melablu