Anna e Andrea.
Interno di una camera da letto.
Nella penombra.
La camera è al primo piano di una villa, appena fuori dalla città.
Dove non è ancora campagna ma la collina ammorbidisce le ombre.
Festa al piano di sotto.
Compleanno di Andrea.
Invitati, amici, amici di amici. Gente che gira con bicchieri pieni e bicchieri vuoti.
Qualcuno balla.
Divani con grappoli avvicinati di persone riunite intorno ad un pettegolezzo o una risata.
Nella stanza, lì al primo piano, due rampe ad angolo di scale in legno scuro incastonate nella parete, sale la musica alta, filtrata da due porte.
Vecchi Police.
Sting e Roxanne.
- ...sapevi che ti avrei fatto questo regalo vero... -
Anna è appoggiata alla porta, socchiusa alle sue spalle.
- Ti eccita che io sia qui ora, in questa stanza..... -
Andrea pressa Anna contro la porta che scivola stridendo leggermente ad accostarsi fino a quasi fare schioccare lo scrocchetto.
Azzittisce con la lingua calda la bocca della donna. Blocca riempiendole la bocca ogni risposta.
Le mani sotto la gonna stretta a farla risalire sulla coscia. La gamba destra piantata tra le gambe.
Il ginocchio a pressarle le mutande.
La gonna arricciata ora sui fianchi, la mano che si sposta, scosta fino a tenderlo l'elastico del triangolo stretto.
- Fammi sentire quanta voglia hai.. allarga le gambe -
Anna spinge la gonna stretta allo spasmo, allarga fin che può le gambe e spinge in basso le labbra sulle dita. Le cerca col bacino spinto in basso.
Andrea la schiaccia, spinge le dita piatte, il pollice a fare da freno a lato e tre dita ad arco ad aprirla e riempirla.
- Dimmi che ne hai voglia. Che mi vuoi adesso, che sei il mio regalo oggi, che mi obbedirai adesso. -
Anna mugola soltanto, le ginocchia flesse, il bacino spinto in avanti.
...dillo che cosa vuoi adesso.. -
- Te... -
- No dillo.. -
- ...dai portami sul letto.. -
- Dillo -
E spinge le dita allo spasmo. Uncino torto dentro, gancio da magazzino di carne.
A tirare il respiro con la carne.
- Dillo.. -
- Ti voglio... -
Andrea soffoca il ti voglio a metà fiato. E serra l'altra mano alle spalle di Anna, le stringe e serra il culo, lo spinge avanti dove la fica si scontra con le dita e con la mano.
- Scopami Andrea, adesso.. è quello che voglio... -
- E sarebbe un regalo? Questo? E cosa c'è di diverso dai nostri pomeriggi? Oggi è diverso.
No, adesso tu mi ascolti e mi segui.. adesso balli.. -
Sfila la mano, la gonna scende un poco sulle gambe, libera dalla spinta in alto, Andrea la prende per il fianco, la gira, la guida e la dirige verso il letto.
La musica continua in sottofondo.
Filtra con la luce del corridoio dalla porta socchiusa.
La festa sotto ha squilli di risate e voci confuse che arrivano ad ondate.
Si sente la voce di Sandra.
La moglie di Andrea, sotto, alta. Ride. Ha bevuto parecchio.
- ...sfilati le mutandine adesso. Solo quelle. -
Anna è di fronte al letto.
In piedi.
La gonna a mezza coscia.
- Lasciale a terra.
E alzati per bene la gonna con le mani sopra i fianchi. -
Le mani afferrano la stoffa nera e la forzano a salire, aggrappate all'orlo.
- Brava. Fammi vedere il culo. Su. Alza di più la gonna.
Sai che mi piace, che hai il culo più bello della festa. Lo vorrebbero tutti. E anche qualche donna non disdegnerebbe di ficcarci le dita. Anche stasera.... -
Anna è a gambe larghe, voltata di spalle ad Andrea. La gonna tenuta alta e il culo offerto allo sguardo.
Il segno del costume e della trascorsa estate marca e disegna le curve.
Basso sulla vita sotto le reni. Il tatuaggio delle ali nere sulla pelle scura.
Ali di donna a spiccare il volo..
Sotto, lo spacco.
Morbido taglio di carne. Ombra che scende e divide come una pesca le natiche dure e forti.
Natiche lisce, chiare, muscolose, appena appena un po' appesantite dagli anni. Tagliate in diagonale dall'ombra dell'abbronzatura e del costume, a disegnare sulla pelle un triangolo bianco.
Andrea posa una mano sul solco. Scivola di piatto.
Scorre col taglio della mano e scivola fin sotto.
Allarga le natiche col palmo della mano. Lo percorre di taglio.
La mano tesa, dura come un pugno.
Col taglio della mano le schiaccia e apre alle labbra.
- Brava, lavami le mani adesso. Leccale col tuo taglio.
Fammi spazio. -
E spinge di taglio come a volerla aprire col la mano, spingendo verso l'alto.
Anna perde l'equilibrio.
Cade in avanti sul letto.
Si appoggia con le mani.
- Brava. Così. Ma solleva meglio la gonna. Offrilo. -
Anna, una mano per volta sforza ancora la gonna.
Piegata in quella posizione la gonna resta alta.
- Quanti ne vorresti stasera? Dillo. -
Anna tace e si morde le labbra.
- Sai che ti prenderebbero in molti, i nostri amici, salendo in silenzio, senza farsi notare se io glielo offrissi? Uno dopo l'altro... da bravi amici, senza litigare, pazienti, già pronti a prenderti ancor prima di entrare nella stanza... -
Anna sente di bagnarsi quasi sulle cosce.
- Dillo che lo sai. -
- Lo so. Sai che lo so. Che io voglio solo te però da sempre. Adesso... -
- Bugiarda. Sei una bugiarda. Non ti bagneresti nemmeno se non lo pensassi. Dillo: io sono una piccola bugiarda. -
- Sono una piccola bug... -
- Brava.
E cosa vuole la piccola bugiarda, cosa mi chiede e mi offre oggi per il mio compleanno? -
Sotto le voci sono sempre più forti...
Le risate sanno di alcool e di minor controllo.
- Non perdere tempo Anna, vuoi che salga tuo marito o qualcun altro e ti trovi così, offerta? A gambe larghe al buio ad aspettarmi? Cosa vuole oggi da me la piccola bugiarda? -
- Te. Adesso.. -
- E poi? E poi vuoi che io sia un bravo padrone di casa, vero? Cosa vuoi dopo? -
- E poi... tutti.. quelli che tu vorrai... tutti.. -
- Tutti quelli che vorrò io, vero? Chi vorrò io..? lo vuoi vero? -
E intanto la mano di Andrea la fruga sotto.
Anna piegata e appoggiata coi gomiti adesso al letto.
Le strappa un gemito con lo scarto brusco delle dita. Poi la prende. A dita tese e strette.
- Ti farai scopare da chi voglio vero? Chiedilo. -
- Sì. -
- Chiedilo... -
- Sì fallo.. chiama chi vuoi ma prendimi tu adesso.. ti voglio. -
Andrea afferra i fianchi e le sale in grembo. Spinge con colpi rabbiosi.
- Chi è la mia piccola bugiarda? -
- ...io.. -
- E la mia piccola bugiarda cosa vuole.. -
- Te. Il tuo cazzo.. -
- E cosa regala la mia bugiarda a me oggi.. per il mio compleanno.. -
- Quello che vuoi. Quello che chiedi. -
Andrea spinge senza controllo.
Teso fino a sfilarsi e riaprirla brusco ad ogni colpo.
La pelle quando esce luccica bagnata, poi riaffonda e batte. Colpo su colpo.
- Cosa vuoi che regali io ai miei amici stasera? Dillo. -
Andrea ritma le parole coi suoi colpi.
- Vuoi che ti regali a loro adesso. Dillo. Chiedilo ora. Li vuoi vero? -
- Sì -
- Chiedimelo tu allora.. voglio che tu mi offra.. dillo -
- Voglio che tu mi offra. - .
- A chi? -
- A tutti. A chi vorrai.. ti prego.. -
- Dimmi chi vuoi che chiami per primo.. Immaginalo entrarti dentro appena io mi sarò sfilato.. a strapparti ancora la voglia. -
Anna ha gli occhi chiusi adesso e la bocca aperta.
Andrea accelera ancora ritmo.
- Dillo.. chi? Vuoi Gianni? -
Andrei rallenta e si ferma fisso in fondo.
- Vuoi Gianni per primo? -
Andrea ha una spinta improvvisa e violenta.
- Voglio Andrea, te, adesso, ora e dopo Gianni.. scopatemi entrambi.. Non fermarti.. -
- E dopo Gianni lascerai gli altri amici a bocca asciutta? Vuoi che dopo faccia salire a continuare altri? Matteo. E poi Carlo...? -
- Sì... Matteo... Carlo... vi voglio tutti... non fermarti -
La voce rotta.
La spinta forte e il crollo del corpo sul letto.
lo schianto sotto l'ultimo e più violento colpo del bacino e delle reni.
Anna schiacciata sotto Andrea adesso.
A soffocare la spinta del respiro..
Un velo umido a colarle a lato all'interno della coscia.. Lento e caldo.
- Ti adoro.. -
- Anch'io, buon compleanno! -
- Avevo paura salisse mia moglie o qualcun altro.. -
- Io no, non capivo più nulla, sei un vero adorabile bastardo! -
- Sei il più bel regalo di questa mia giornata, avevo paura che non saremmo riusciti nemmeno ad isolarci un minuto. Hanno bevuto parecchio, là sotto. E' stata una fortuna che la festa sia riuscita e ci si sia potuti assentare almeno un poco... piccola bugiarda. -
- Tu e le tue fantasie... sai che sei un porco, vero? -
Anna ride e Andrea anche.
- Dai.. ti piaceva. Eri sconvolta ma ancor più eri sconvolgente.. e il tuo culo lo vorrebbero davvero tutti i nostri amici. -
- Lo so. Credi non me ne sia mai accorta? O che non ci abbia mai provato nessuno? -
- E, tu, piccola bugiarda? Non lo vorresti? Ne sei proprio sicura? -
Ridono insieme ora. Si baciano con calma.
Le voce ritornano al ritmo di respiro lento. Cala l'affanno.
- Rivestiamoci e scendiamo. Dai. Non sta bene che il festeggiato si eclissi, è il tuo compleanno. Si chiederanno dove sei finito... -
Andrea porge la mano ad Anna perchè si alzi, si baciano ancora, in piedi. Dolcemente.
Si girano a sedersi sul letto, affiancati, a ricomporre i vestiti. E i capelli.
Sulla soglia mezza aperta, controluce, alla luce del corridoio, appoggiato ciascuno ad uno stipite Matteo e Gianni.
Ombre sorridenti.
Sorridono entrambi. Con aria un poco complice e beffarda.
- Ci avete chiamati, per caso? -
Note Aggiunte a Posteriori
Questo racconto nasce dopo che per due giorni ho letto lo script di una commedia di un amico.
La commedia parla d'altro, andò in scena ad ottobre ed ho particolarmente apprezzato i dialoghi della stesura.
Poi, tempo fa, una persona, una notte,sfidandomi a chi avrebbe mai pubblicato prima.. su carta.. mi ha detto: "..nei racconti non usi mai o quasi i dialoghi.."
Ho fatto l'addizione delle due suggestioni, ci ho aggiunto la voglia di descrivere ancora una volta il gioco di un uomo che dirige una danza di pensieri e di desideri e suona le corde di una donna, il gioco delle parole e della mente - atto secondo di una trilogia (credo), dopo Maestro di Parole - ed ecco nascere l'idea di Regalo di Compleanno.
Avevo anche in mente alcuni forum centrati sulle fantasie, e sull'uso delle stesse, e così, poi, qui, ho giocato.
Dedicato?
Ovvio.. come sempre..
Dedicato alla Fantasia e alle fantasie di una giovane donna che conosco e che mi è cara.
Faber