Non so perché mi accade, mi succede sempre, regolarmente, una sensazione prevedibile come può esserlo il solletico in un punto debole nostro, personalissimo.
Accade ovunque e con chiunque.
E' slegato dalla situazione, dal desiderio, dalle emozioni.
La mente può essere immersa dove vuole, siano preoccupazioni, sogni ad occhi aperti, ricordi, progetti.
Ma l'altro deve conoscere la chiave.
Anche ora, mentre scrivo, il solo pensiero mi fa trasalire. E' una scossa talmente forte che ha effetto anche nel ricordo.
Le prime volte mi ha colpito inconsapevole, l'ho ascoltata incredula, spiazzata, senza capire da dove veniva. Poi.. col tempo, l'ho studiata, sperimentata.. ma come tutte le sensazioni inspiegabili quando provi ad analizzarle si volatilizzano.
La prima volta ero al ristorante, persa nei sapori della cena. Parlavo giocando col calice di vino, lo guardavo ondeggiare lieve e ci mettevo il naso per perdermi un po', unire piacere visivo e olfattivo.
Tu mi ascoltavi silenzioso e lentamente vedevo la tua mente staccarsi dalle mie parole.
Senza smettere di parlare guardavo i tuoi occhi esplorare, correre dai miei alle labbra, all'incavo tra i seni, ai capelli.
D'un tratto mi hai preso la mano e te la sei portata alle labbra toccando con la lingua i polpastrelli...
Un scossa. Netta, definita, una linea invisibile dalle dita a lei, sì, proprio a lei. Una diga rotta, aperta e un lago a chiudere il discorso.
Ti ho guardato senza respirare senza sapere se fossi consapevole di ciò che avevi causato.
"Cos'hai?"
Sono un lago...
Adesso lo sai.
Madame
Madamesnob