Abbassa gli occhi luna ! Non ho il coraggio di dirgli la verita'. Faccio l'amore con lui chiudendo gli occhi. Gli lascio credere al mio piacere. La sua bocca, le sue mani, le sue gambe, il suo odore, il suo pene sono solo un corpo di maschio. Penso al mio desiderio per un maschio qualsiasi, per un corpo, per sciogliere il mio corpo mentre faccio l'amore con lui. Desidero la sua bocca perche' non posso avere la tua. Penetro e mi lascio penetrare da lui per saziarlo, per sperare che non mi tradisca. Ma lo fa con disprezzo una volta alla settimana quando il suo desiderio di caccia diventa preponderante. Allora Emiliano diventa affamato di sesso, cerca solo l'orgasmo, cerca solo il sudore dei corpi, desidera solo sborrare.
Chiudi gli occhi luna. Lasciami far finta di amarlo al buio. Risolvo cosi' il mio desiderio d'amore. Con un riflesso di luna. Non illuminarmi, luna, con i tuoi raggi. E' cosi' facile illudere l'amore. Basta rifletterlo negli occhi della luna. La luna conserva i sogni di tutti gli amanti e nel tuo sguardo, luna, vedo lo stesso amore che provavo io per Alessio. Solo cosi' forse riesco ad illudere Emiliano.
Ora mi basta toccarmi per sentire la sua mano sul mio corpo. Di nuovo. Rimango passivo quando voglio che mi prenda, faccio finta di voler essere posseduto, altre volte quando sento che e' gia' eccitato, fingo anch'io...presto... per fare presto...per godere. Per essere lasciato in pace con il mio cuore.
E cosi' continuo ad amarlo facendo finta e sperando che il suo amore si affievolisca prima o poi e mi lasci vivere nei miei ricordi. I ricordi di Alessio che ancora mi appartengono. Ma Emiliano e' diverso da lui. Ho sbagliato ad andare subito a convivere con lui. Mi ero innamorato delle sue labbra. Morbide, imbronciate, grandi come quelle rifatte di una donna. Succose. Ma e' cosi' bravo a convincerti che ti ama. Emiliano non attraversa mai il cancello del cuore. Il suo corpo resta incastrato tra le sbarre delle sensazioni. Non riesce a passare oltre. Sesso, orgasmo, un pene qualsiasi, un incontro qualsiasi, non gli importa del cuore, del sentimento... il mio cuore in fondo e' ancora legato ad Alessio. Alessio desiderava me pur amando sua moglie. Il nostro era un amore costruito sulle sensazioni del corpo, giorno dopo giorno, ma ha dovuto, anzi ha voluto, scegliere di amare una donna. Ed io sono rimasto con i ricordi.
Emiliano deve essere rimasto spiazzato dalla mia lettera. Io sono come un gatto randagio mi innamoro ad istinto ma voglio anche trovare una tana e dei cuccioli. Emiliano invece associa l'amore solo con lo squallido orgasmo. Per Emiliano il sesso e' una necessita'. Si illude di poter soddisfare anche il cuore in questo modo. Io ho accettato. Di vivere con lui e la sua voglia di orgasmo fuori del nostro rapporto. Non so fino a quando . Sono stanco di nascondermi. Lo osservo, lo seguo, quando spesso va in cerca di corpi. Quasi ogni settimana ormai. Odori, corpi, musica, parole...non conta nulla per lui se non l'approccio. E l'orgasmo. Lascio scorrere il suo orgasmo su altri corpi. Bocche contro bocche, lingue contro lingue, fiumi di parole.. non conta nulla. Io voglio le sue mani che scivolano sul mio corpo, come una goccia d'olio sul corpo di un culturista. Chissa' cosa dira' la sua bocca calda e carezzevole quando leggera' la fine della lettera. Non si aspetta di certo che il suo uomo non voglia piu' essere un bambino. Mi piacque subito Emiliano. Quando ci prendemmo in auto la prima volta dopo una colossale sbronza ad una festa. Sentivo. Gia' sentivo quello che avrei voluto essere nel mio corpo ma la mente si rifiutava di razionalizzare l'istinto. Emiliano mi prese come se fossi una donna corteggiandomi e sfiorandomi. Avevo 19 anni e cercavo un amore estremo.
Ma non nel modo in cui lo voleva lui. Diventai sottomesso. Vedevo e cercavo solo il suo amore.
Emiliano cercava anche altro. Lo seguivo nelle sue scorribande notturne restando in disparte nascosto nei cespugli, in attesa che tornasse da me o che mi chiamasse per prendermi e per soddisfare stremato la sua fame d'amore. Le sue avventure erano solo un modo per far finta di non aver paura : paura di innamorarsi di me.
Credo di aver capito di non amarlo piu' quella notte all' Eur. I giardinetti e i cespugli del quartiere la notte sono la strada dell'amore. I viali occupati dalle auto la mattina, la notte diventano un carosello di luci e di approcci. I territori sono divisi. Sessualmente divisi. Le prostitute con i loro corpi esposti intorno alle giostre. I profumi dei loro corpi stomacano.
Devono guadagnare non godere. Il carosello delle auto e' rapido e rumoroso. - Cosa vuoi, bello ? - e i ragazzotti ridono, gli uomini si guardano attorno misteriosi, gli anziani fanno battute, tutti osservano o cercano altrove, contrattano il desiderio, ammiccano, scelgono - cosa fai per 50 mila ? - non piu' di dieci minuti ciascuno. Neanche il tempo di tirarsi giu' i calzoni. E gia' vengono.
I prati la mattina dopo sono inondati da fiori bianchi plastificati e carta : preservativi e fazzoletti.
Le coppie etero che amano scambiarsi i partner sono nel parcheggio dei ristoranti. Si osserva. Si annusa il sesso. Si ammicca. Si contratta l'amore. Si gode rapidamente davanti a tutti. I fari delle auto lanciano il loro segnale. Ci si scambia un'occhiata rapida e la donna sceglie aprendo la portiera dell'auto. Si gode fugacemente sui sedili posteriori. Il gioco e' fatto. L'incontro e il brivido. E poi noi, i gay, i bisex, i froci, i trans, le ombre della notte, nascosti nei cespugli vicino al palazzo "groviera". Qui i profumi sono maschili. Forti. Acidi. Dopobarba. La pelle e' ruvida, le mani grandi, i cazzi in erezione. I volti non contano. Sono solo la parte di un uomo. Neppure i nomi.
Siamo chiunque.
Importa il ragazzo che in quel momento riesce ad attirare l'attenzione e quello che ha in mezzo alle gambe. "Verga" , "tronco", "mazza", "ceppa", "membro" , "pene" "cazzo". Sesso. Solo l'odore dello sperma riesce in qualche modo a mitigare gli altri odori. Quell'odore di ammoniaca o di latte rancido che gli uomini amano tanto vedere mentre scivola via dal corpo di una donna. Addosso sui vestiti, sulle gambe, sulle mani ti resta appiccicato per un po' l'odore del sesso. Qui tra i cespugli, nei giardinetti e' la cosa preponderante.
Emiliano si avvicina. C'e' solo silenzio nell'aria. Non si cerca di attirare l'attenzione. Si teme di esporsi. E' l'angolo del desiderio segreto. Al centro appoggiato ad un albero c'e' un ragazzo. Credo sia moro, ma il volto e' male illuminato dai lampioni. Vedo il suo membro. La maglietta bianca sollevata lascia intravedere la leggera peluria del ventre. I muscoli del ventre sono tesi. Forse e' un atleta. Depilato. Glabro.
So quello che Emiliano sta per fare. E' attirato dall'odore dello sperma. Si avvicina a lui e gli prende il pene in mano. Non ha bisogno di eccitarlo perche' la verga del ragazzo non aspetta altro che di godere. Di nuovo. Il ragazzo stacca la mano di Emiliano e con un sola mossa lo gira spingendolo contro l'albero e lo penetra. Quante volte ho desiderato e temuto quell'attimo in cui il pene entra dentro. Quel dolore misto a piacere che scuote e fa tremare il corpo. Sono geloso. Non sopporto di vedere Emiliano godere con qualcun altro. Ma non mi muovo. Ho sempre fatto finta di non sapere. Solo io ero in grado di sentire il leggero stringersi del pene dentro le sue natiche, solo io devo poter godere delle gocce di sudore che scendono dal suo corpo....ma ora non e' cosi'. Io non amo piu' Emiliano e lui sta prendendo il suo piacere da qualcun altro. Senza amore. Sembra cosi' indifeso ora Emiliano, mentre il membro del ragazzo continua a spingere dentro di lui.
- Fammi sentire quanto ti piace - gli stara' sussurrando il ragazzo, le stesse parole che gli dicevo io quando avevo voglia di dominarlo, di fargli sentire che io conducevo il suo corpo. - ti piace, eh? , dillo che ti piace, succhia, succhia, prendilo fino in fondo questo bel cazzone, ti piace sentirti troia, eh, finocchio? -
Parole che offendono e eccitano.
Ora si avvicina un altro ragazzo. Emiliano e' il protagonista della notte per questa volta.
L'altro vuole che Emiliano glielo prenda in bocca. La sua calda, morbida, dolce bocca. Accogliente.
La bocca che tante volte ho baciato, la bocca calda come la fica di una donna. Umida di sentimento. Sto per intervenire, ma non ho mai avuto il coraggio di interferire nelle sue scelte.
Il ragazzo viene subito. Sul viso di quello che credevo fosse un amore. Emiliano questa volta e' soddisfatto. Si lascia timidamente menare il membro da un ragazzo che fino a quel momento si e' limitato a guardare. Una sveltina e poi diritto a casa. Da me, dal suo compagno. Ma questa volta trovera' solo la mia lettera.
Sta per nascere il giorno.
Domani e' un'altra notte. Si ricomincia daccapo. La ricerca di un nuovo amore.
18/12/2001
Maya