Mi è sempre piaciuto leggere vecchi romanzi.
Anche quelli coperti di polvere, dai titoli strani e fantasiosi, che forse non interessano più a nessuno.
Li tenevo ammonticchiati nella mia piccola libreria, o accanto al sofà rosso, e ogni tanto ne leggevo uno. Potevo trascorrere delle ore completamente immersa nella lettura, a coccolarmi, arricciandomi i bei capelli biondi, le gambe accavallate, seduta sul tappeto con la testa appoggiata allo schienale della poltrona appartenuta a Napoleone III.
Adoro scopare. Perdonate questa confidenza!
Oh, ma questo ve l'ho già detto tante volte, ormai, non occorre che ve lo ripeta. Anche in questo momento, le mie labbra rosse sono socchiuse e tristi, come per regalarvi un bacio.
Adoro circondarmi di mille piccole cose preziose.
Sono giovane, sono sempre stata giovane e piena di vita, piena di gioielli e di profumi.
Esco di rado dal mio bell'appartamento nuovo in Corso Buenos Aires. Me l'ha regalato papà, che è un facoltoso notaio che ha sempre voluto bene alla sua bambina. Oh, sì, lui mi ha sempre saputa coccolare, anche da piccola mi teneva tra le sue braccia, mi stringeva forte e diceva di volermi tanto bene... Anch'io te ne voglio, caro papà!
Una volta mi piaceva fumare.
Ora non più, perché il fumo è nemico della bellezza e dei sogni di felicità.
Se c'è una cosa per cui vorrei vivere e morire, è il sesso. Le pareti delle mie stanze sono decorate con ritagli di giornali, vecchie notizie pubblicate tanto tempo fa sul - Corriere della Sera - , parlano anche di me, ma soprattutto di lotta operaia e di classe, di lavoratori alla conquista dei loro diritti, e della battaglia tra il proletariato e la ricca borghesia milanese.
Posseggo anche un gran bel ritratto di Lenin.
Adoro le mie labbra. Sono fatte per baciare. E vorrei regalare i miei baci al mondo, vorrei morire un giorno lieta e felice nel sospiro di un mio bacio.
Non so quanti uomini abbia già avuto.
Ma questo non è un problema, sono qui apposta per raccontarvi le mie confidenze d'amore.
A volte vado a passeggio. E tutti mi guardano; se c'è una cosa che mi piace sono le mie belle scarpe con i tacchi a spillo rosse, che porto sempre. E se mi capita di incontrare un vecchietto dalla barba bianca che chiede l'elemosina, gli regalo anche un bacio sulla bocca, di quelli che lasciano il segno per un po'.
Quando, al calar della notte, ritorno a casa, amo rivedere gli splendidi quadri (a me piacciono tanto, a voi non so) che decorano alcune delle mie pareti. Sono moderni, ritraggono donne dalle labbra di porpora, dai sorrisi splendidi, c'è anche una riproduzione fedele del famoso Miss May-be di Lichtenstein, e un gran poster di Milano.
Eh, così... Passa la vita, a una stagione d'affetto segue un'altra stagione d'affetto, a un bacio segue un altro bacio, a un abbraccio segue una dichiarazione d'amore...
A volte ripenso agli anni del liceo.
E mi ritornano in mente i pomeriggi passati a ripetere i pensieri del Kant, a riflettere sulla tristezza di Schopenhauer, alla sua volontà di vivere che forse è soltanto volontà di amare... Mi ritornano in mente i celebri proverbi latini, e la razionalità di Hegel.
E quando studiavo l'inglese la parola che mi piaceva di più era - love - ...
A volte sorseggio un Campari, e sorrido.
Dimenticavo di dirvi che nel bell'appartamento che mi ha regalato papà porto i miei amichetti.
E la cosa che adoro di più e il sesso orale. La fellatio è il mio desiderio proibito, da sempre.
Dapprima riscaldo il caro ragazzo mostrandogli le mie belle gambe, e facendomele accarezzare. Mi faccio toccare i seni prorompenti, mi faccio sfiorare il frutto proibito con le labbra.
Ma sono io quella che recita la parte più impegnativa.
Sorrido e mostro al mio amante la mia bocca bella e grande, comincio a baciargli la vellutata asta appassionatamente, a leccargliela, oh, sì, quello è il mio lecca-lecca, il mio giocattolo. Lo tocco anche con le mani, le mie belle mani dalle dita lunghe e affusolate, che terminano con delle unghie dipinte di rosso. Poi, scopro il glande...
E vi appoggio sopra la mia lingua scarlatta, lo lecco, lo lecco e lo lecco. Corro lungo il frenulo, e poi ingoio il mio uomo, quasi fino a deglutirlo.
Le mie labbra e la mia lingua fanno il resto.
E' come se baciassi, mentre lecco e succhio, senza stancarmi mai di ripetere il mio gioco. Poi, mi sento riempire la bocca di seme bollente. Oh, voi non sapete quanto ne sono golosa!
Sono insaziabile.
Ah, il mio bell'appartamento in Corso Buenos Aires! Quei tramonti di fuoco, sulla Milano che vive, lavora e ama!
Quanto mi piace accavallare le gambe, e sfiorare le mie belle calze nere velatissime... Tutta sola, seduta sulla mia poltrona rossa, ad arricciarmi i lunghi capelli biondi, vestita da brava bambina, con i tacchi a spillo rossi, il vestitino decorato di pizzo bianco. Oh, vi prego, non lasciatemi sola, ho bisogno dei vostri baci e delle vostre carezze!
Ed è per questo che, a volte, prendo il mio bel ritratto di Lenin, e le mie labbra non si stancano mai di baciarlo e di confessargli il mio amore.
Dunklenacht