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Racconto n° 1313
Autore: Dunklenacht Altri racconti di Dunklenacht
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Mani
In queste pagine vi racconterò come si masturba una donna.

Oh, le donne hanno mani dalle dita lunghe e delicate, sapete? Hanno mani fatte per toccare e accarezzare, per stregare e per ferire.

A volte, fanno male.

Non vi dico quello che faccio in ufficio, sotto la scrivania, quando sono sola, o anche in allegra compagnia, con i miei colleghi e le mie colleghe (sì siamo complici!).

Di solito, mi siedo su uno sgabello dorato, nella solitudine e nel silenzio del mio sontuoso appartamento.

Mi piace mettermi davanti allo specchio.

Lo faccio dopo che mi sono truccata, alla fine di una giornata di lavoro, pensando al mio uomo, o a quello che vorrei avere.

E' più bello con le labbra ricoperte di rossetto e con il fard giusto, con il mascara nero e le palpebre dipinte di blu.

A volte, però, mi capita di piangere di piacere, mentre lo faccio. Così, il trucco si rovina.

Mentre la mia mano corre dolcemente su e giù per le piccole labbra, sfiora e pizzica il clitoride, e a volte entra nella vagina, osservo l'espressione del mio volto. E' sognante... Sì, i miei occhi, in quegli istanti, contemplano visioni di fuoco.

Poi, un uragano mi scuote, più e più volte.

Non mi fermo mai al primo orgasmo. E' prerogativa di noi donne, la capacità di passare più volte in successione attraverso la sfera del fuoco, facoltà che solo pochi maschi vantano.

Più mi bagno, più mi piace.

A volte, intingo le mie dita nel miele. Così è più dolce.

La mia fica è bianca e profumata, liscia, perfetta. Nessuna potrebbe ostentarne una migliore. Anche quelli che l'hanno assaggiata confermano la mia valutazione. E' fantastica, un triangolino di pelo poco sotto l'ombelico, poi, per il resto, pelle liscia e delicata.

Mi piace scopare.

A volte mi accarezzo sul letto, prima di addormentarmi.

Allora, mi capita di sognare il caldo abbraccio dei maschi che nella mia vita mi hanno voluto più bene. L'orgasmo viene e poi mi abbraccia...

E così, cado addormentata nel più bel sogno.

Mi è capitato di farlo anche in città, senza farmi vedere, naturalmente. Però ho fantasticato di potermi toccare in pubblico, mentre passeggio con le mie belle decolleté rosse col tacco a spillo e il laccetto alla caviglia. Se lo facessi, tutti mi ammirerebbero, ne sono certa, e nessuno mi accuserebbe di oscenità.

Sono troppo bella.

A volte mi masturbo nella vasca da bagno, uso una carota, bella, grande e arancione. Lo faccio mentre leggo il mio romanzetto rosa preferito, magari. E' un bel passatempo.

Adoro parlare alle mie bambole.

Ne posseggo un centinaio. Sono di porcellana, con i capelli biondi, castani o rossi, vestite come damigelle dell'Ottocento. E in silenzio ci confidiamo i nostri segreti erotici.

Una volta mi sono masturbata per le scale. Ero sola, come sempre, e mi ero infilata dentro tre penne biro,senza il cappuccio. Con l'indice stuzzicavo piano il clitoride, e lanciavo dei piccoli gemiti di piacere. Avevo anche provato ad imbavagliarmi a mettermi un fazzoletto in bocca: mi uscivano dei versi soffocati, e alla fine il segno del rossetto era rimasto sulla stoffa.

A volte mi masturbo con le biglie.

E' come ritornare al tempo in cui non avevo ancora vent'anni...

Sovente accade che mi faccia accarezzare dai miei amanti, durante il coito. Ah, che emozioni di fuoco, mescolate al sussulto di un fallo che entra ed esce ritmicamente dalla mia femminilità!

Ho provato di tutto, sapete?

Ho provato a farlo anche sul treno, mentre facevo finta di leggere il - Corriere della Sera - . Che buffa ero! E' stato un viaggio dolcissimo. Nessuno si è accorto di nulla. Di tanto in tanto, sospiravo. E' proprio vero, noi donne siamo come bambole. Non siamo volgari, come certi maschi.

Mi sono chiesta tante volte se sia possibile orgasmare con le gambe accavallate, sì, mostrando le dolci gambe, velate da calze nere, ai nostri amici ragazzi. Ho tentato di sperimentarlo in autobus, una volta, con un mio amico accanto. Lo pregavo di non ridere, ero così goffa... Però, a ogni sobbalzo del veicolo, toccavo le stelle del piacere... Poi, prima dell'ultima fermata, ci siamo alzati, e l'ho baciato sulla bocca.

E' così romantico farsi toccare da chi ci ama!

Sedute sulle sue ginocchia, la cara mano virile tra le gambe, che ci rende ancora più donne, dopo che ci ha fatto girare la testa quel vecchio gioco di baci e di carezze ardenti! Si piange per il piacere, a volte, si grida, per la felicità carnale di un istante, di mille, dolci istanti...

E' come assaporare tra le labbra una ciliegia al liquore, che sa di fuoco.

Dunklenacht

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