Oh, rivedo i miei carri d'argento, i miei magici carri d'argento, e le pagode d'Oriente, tetti dorati, che si innalzano su di un fiume di perla!
E vengono gli elefanti, ornati di diamanti, i marajah dai grandi manti, e dai candidi turbanti, le vergini danzanti, che ballano per gli astri, argentei e lontani, dipinti in un cielo fatato.
E meraviglioso riscopro il silenzio, quel mio magico spazio d'immenso, che mi offre nuova illusione, dopo la favola languida dei flauti, dei cavalli decorati di serpenti bianchi, e piumati d'oro.
Vedi come corrono gli elefanti, radunati in cerchio, disegnando scettri di brillanti!
Sembrano ammaestrati, e forse, davvero lo sono, per il piacere della folla.
Oh, fatati istanti!
Ed ecco uscire la regina, quasi all'improvviso, assisa sul suo trono di porpora, ah, tremano i suoi sguardi, pensando ai suoi numerosi amanti, che riscaldano ardenti le lenzuola di lino del suo letto a baldacchino.
Mi sembra di vederla, fatalmente avvolta nella passione, brucia tra le fiamme, abbracciata al suo nuovo amore, là dove brilla l'armonia dei canti, s'ode il ruggito delle tigri, e scintillano le fiaccole di porpora, che ardono su di un fiume di perla!
Sospiri di piacere vagano nell'aria festosa, e si confondono con l'inebriante, ed erotico rullo di tamburi, che risuona anche nell'anima.
La regina nuda è una dolce visione per i miei sguardi, la venustà delle sue forme appaga ogni desiderio. E folle, vedo la vellutata lingua del suo amante lambirle e torturarle le dolci membra, decorate d'oro e di rubini, senza altri veli indosso.
Oh, ho rivisto i miei carri d'argento, i miei magici carri d'argento, gli elefanti, i flauti, i candidi turbanti...
Ed un colpo di gong, maestoso ed inaspettato, sembra quasi risvegliarmi dall'appassionata fantasticheria in cui è sprofondato l'animo mio.
E' grande, dorato, l'ha suonato un uomo muscoloso e forte, dal torso nudo, che forse la natura ha immaginato solo e soltanto per i dolci baci della regina.
E vi confido, in gran segreto, che anch'io, un tempo, conobbi la dolcezza della carne di quella gran sovrana, e consumai con lei un amplesso di fuoco, nel segreto della sua reggia immensa, mentre ancelle vestite di seta e brillanti agitavano giganteschi ventagli e regalavano sorrisi languidi.
La regina era maestosa e potente, come i suoi elefanti, era donna che amava possedere, e carezzare teneramente, sapeva uccidere con uno sguardo.
I migliori maghi d'Oriente le avevano donato l'eterna giovinezza, e la capacità di stregare ed ammaliare con un solo sguardo.
Era la più bella donna del regno, negli occhi suoi non scintillava che erotismo, si mostrava sempre in occasione delle grandi feste, come una stella di perla, perduta in una nube d'incenso.
Dunklenacht