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Racconto n° 136
Autore: Agata Altri racconti di Agata
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Domani
Cos'è successo? Come? Quando?
Dentro la mia testa ronzano mille domande, vorrei capire ma non ce la faccio.
Non riesco a darmi una spiegazione su perchè certi pensieri, certi
desideri sono emersi così prepotentemente nelle pieghe della mia mente. So solo che stanno girando nella mia testa come falene intorno ad una lampada, modificandosi, cambiando forma.
Ma soprattutto non riesco a capire come lui l'abbia capito. Perché so che l'ha capito.
Me ne accorgo dalla luce del suo sguardo, dall'impercettibile sorriso che gli solleva gli angoli della bocca quando il suo sguardo si posa su di me, dalla nota leggermente calda che
nasce nella sua voce quando mi rivolge la parola.
Chissà da cosa ha capito che in questo momento sto provando una fortissima attrazione verso di lui. Forse telepatia, o una questione di alchimia sessuale, non lo so...ma mi accorgo che questa mi sembra essere l'unica cosa che mi tiene in vita ora.
Non riesco a darmi una spiegazione. Non riesco a spiegarmi come Mauro, mio marito e Debora, la sua fidanzata, non sentano questa corrente di sensualità che passa tra noi, talmente forte ed intensa che mi sembra di poterla stringere tra le mani.
No, loro non si accorgono di nulla. Come potrebbero sospettare qualcosa, visto che ci frequentiamo da anni ormai e che mia pensieri del genere ci avevano sfiorato.
Eppure questa sera, in questo momento questa cosa è successa.
Il soggiorno di casa mia è diventato per me un luogo sconosciuto, dove questa sera una tranquilla cena tra amici si è trasformata nella mia mente in un tormento. Seduta sul tappeto, con la schiena appoggiata al divano lo guardo, mentre chiacchiera amabilmente con
mio marito e la sua ragazza, raccontando non so che cosa. Nella mia mente le sue parole piene di quotidianità si trasformano, il suono della sua voce diventa un mormorio sensualissimo.
Il suo corpo allungato sulla poltrona di fronte a me è diventato stasera un luogo misterioso, eppure stranamente familiare, dove vorrei soffermarmi per ore. Cerco nella memoria l'impronta del suo corpo seminudo, quante volte l'ho visto al mare, in piscina, coperto solo da uno slip da bagno. Solo stasera ricordo le gambe lunghe e robuste, il torace ben disegnato, un brivido leggero mi attraversa, mentre ripenso al suo petto, leggermente coperto di peli.
nessuno si accorge del mio silenzio, forse lui, in un angolo della mente lo registra, perché mi lancia un brevissimo sguardo, tenero e divertito al tempo stesso.
Mauro, dietro di me, allunga una mano in una leggere carezza tra i capelli.
Ma la mano che sento è la sua.
Socchiudo gli occhi, reclinando leggermente indietro la testa, ma non mi sfugge il suo gesto.
La sua mano si posa sui capelli della sua ragazza, seduta accanto a lui, e segue i movimenti della mano di Mauro, copiandoli, movendo le dita come sta facendo lui.
Un sorriso appena accennato mi fa capire: lo sta facendo a me.
Nella sua mente sta accarezzando i miei capelli.
Anche lui è entrato nella sfera segreta che stavo costruendo per noi.
Questo pensiero mi secca improvvisamente la bocca, mi emoziona lasciandomi stordita.
La sua mano scende appena sul collo di Debora, lo sfiora con una carezza che sembra impercettibile.
Un piccolo gesto con la testa: sta accarezzando me.
Nella mia mente la sua mano sta sfiorando il mio collo, lentamente, sottovoce.
Vorrei chiudere gli occhi, abbandonarmi alla meravigliosa sensazione di eccitamento che sta nascendo dentro di me, nascosta nella mia mente.
Dove adesso siamo noi due, i nostri corpi in attesa di un momento di sensuale godimento.
Dietro il mio sguardo scorrono immagini che solo io sto vedendo e che vorrei fossero reali.
Guardo le sue mani e le sento scorrere sul mio corpo, accarezzandomi i seni, sfiorandoli prima teneramente, poi stringendoli con passione.
La sua bocca decisa che si avvicina ai capezzoli, la lingua che lentamente li lecca, prima uno poi l'altro, le labbra che si chiudono intorno ad uno di essi, succhiandolo fino ad un punto che no immaginavo fosse possibile, i suoi denti bianchissimi che lo mordicchiano,dolorosamente,piacevolmente.
Un piccolo brivido mi scuote, nessuno se ne accorge.
Lui si.
Sembra che stasera siamo sincronizzati entrambi su un'onda che trasmette una musica che sentiamo suonare solo noi.
Le sue mani sono ancora sul mio corpo, scendono verso il mio sesso
che sta aspettando un suo tocco, che sembra non avere altra ragione di esistere. Con una mano mi sfiora il pube, giocherellando con i peli, rigirandoli tra le dita. Mi sfiora le grandi labbra, un piccolo tocco impercettibile al clitoride lascia una bruciante traccia di piacere che si ripercuote per tutto il corpo. Il mio sesso caldo accoglie le sue dita, che mi penetrano mentre la sua lingua prende il loro posto, dedicandosi al mio clitoride, che emerge dal ciuffo di peli che ricopre il mio pube.
Quasi una scossa elettrica mi attraversa realmente, mentre immagino il tocco caldo e frenetico della sua lingua, che fa nascere in me il desiderio prepotente di sentirlo nella mia bocca.
Ora i nostri corpi sono allacciati, sento la sua lingua che mi fruga, che lecca con calore il mio sesso, mentre con la lingua percorro il suo glande, e poi più giù fino alla base. Con un colpo più deciso lo accolgo nella mia bocca, il suo gemito di piacere è musica per le mie orecchie.
Adoro il suo sapore, la durezza contro il mio palato, le nervature che lo percorrono, che seguo con attenzione.
Con un tocco leggero della mano gli accarezzo lo scroto, sentendolo indurirsi tra le mie dita, segno di una grande e profonda eccitazione.
Le loro voci in sottofondo sono ormai sparite, sostituite nella mia mente dai nostri gemiti, dagli ansiti di puro piacere. Le immagini create dalla mia mente sono talmente vivide che mi sembra realmente di sentirmi penetrare, mi sento realmente riempire dalla sua eccitazione.
Sento un leggero rossore imporporarmi le guance, lo guardo...ha capito, sono sicura che ha capito.
Lo intuisco dal suo sguardo, anche se sta parlando d'altro ha sentito fino in fondo quello che in questo momento sto creando per noi.
Con un dito si sfiora le labbra poi, fingendo un gesto involontario lo accosta al seno di Debora.
Si, nei miei pensieri sta succhiando e mordendo i miei capezzoli, mentre spinge sempre più a fondo nel mio sesso.
E' come se sentissi veramente il mio corpo spingersi incontro a lui, assecondando le sue spinte sempre più forti, sempre più frenetiche.
Come se sentissi i suoi gemiti, come se vedessi il suo viso trasfigurato dall'orgasmo.
Come se godessimo insieme veramente.
Mi sfugge un leggero ansito, che passa quasi inosservato.
A lui però non sfugge, lo capisco da un breve, rapidissimo sorriso complice.
La serata è finita, lui e Debora si alzano dalle poltrone, è tardi, domani si lavora.
Ci congediamo davanti alla porta.
U bacio tra me e Debora.
Un bacio tra Mauro e Debora.
Un bacio tra me e lui.
Chiudo la porta, un leggero sorriso segreto sulle labbra.
Risento le sue parole, sussurrate.
- Domani, io e te...e sarà più bello di come poco fa l'hai immaginato.... -

Agata

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