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Racconto n° 1362
Autore: Dunklenacht Altri racconti di Dunklenacht
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Capanna bianca
In te si addormentò il mio sogno.

Sei tutta chiusa, nel tuo immenso, intorno a te palpita il silenzio, che un tempo venne infranto dai sospiri di desiderio, di due amanti abbracciati e nudi, ignari, prima d'allora, del loro affetto.

Ti parlano le tortore, che vengono a posarsi sul tuo delizioso tetto di legno, e il verso delle upupe del bosco narra il tuo mistero.

Forse, pochi, oltre al vento, ti conoscono.

Sei bianca bianca, oltre il sentiero, dove voci di fate raccontano di stelle appena nate, fatte per brillare negli occhi delle donne, o per precipitare come diamanti, e tuffarsi così nei riflessi di un lago incantato.

Sei stata baciata da un sussurro.

Oh, no, che dico, non da uno solo, da mille, e attraverso la tua porticina di legno entrò un giorno la bella Signora Bionda, che teneva per mano il suo amico del cuore.

Allora, furono mormorii sommessi, gemiti di fuoco, voci d'uomo e di donna che si mescolavano insieme, e vagavano nel cupo del bosco alla ricerca dell'eco.

Quando nevica, il tuo delizioso tetto si tinge di candido. E' come se ricevesse un bacio.

E tu ne hai già ammirati tanti, di dolci tocchi regalati con le labbra, anche se non hai gli occhi celesti di una fanciulla e una mente fatta per amare, sei capace di capire i sentimenti profondi e il piacere scarlatto, nato per non tramontare.

Ti hanno costruita perché fossi un rifugio per l'affetto.

E tu non hai mai negato la tua romantica ospitalità ai viandanti della foresta, agli amanti clandestini, e persino ai tuoi nemici, i boscaioli cattivi, che un giorno minacciarono di darti fuoco.

Ricordo che una volta offristi rifugio a un vagabondo e una vagabonda...

Entrambi erano avvolti in un mantello di velluto verde, era notte fonda e pioveva a dirotto, il cielo era pieno di lampi.

Un uomo crudele inseguiva col fucile i due fuggiaschi, ma non riuscì a trovarli, perché tu, amica capanna, fosti il miglior rifugio per la notte.

I vagabondi dormirono sotto il tuo tetto, e consumarono sulla paglia un amplesso appassionato, oh, sì, ricordo che si scaldavano a vicenda, toccandosi e abbracciandosi l'un l'altra, e si tenevano per mano, nell'attesa del destino.

Lei era bella e quella notte concepì un bambino.

Cara capanna bianca, se ben rammenti, tutti gli abitanti del villaggio conoscono e narrano le leggende di cui sei la cara protagonista, ma ben pochi, o forse, nessuno, sa dove ti trovi, nascosta come sei nel cuore del bosco.

E' soltanto la voce del vento a rivelare quel segreto agli amanti in cerca di rifugio.

Un giorno, ho sceso con la mia lei il sentiero grande, che conduceva verso la cascata del torrente, guidato soltanto da una mano invisibile, di fantasma. Che corsa! Che corsa!

E così ho trovato te, capanna bianca, dove da sempre consumo con la mia bella le carezze ardenti, e il sesso infuocato che nessuna lingua mortale potrà mai raccontare.

Ricordo un reggiseno di pizzo bianco, un petto nudo che si alzava e si abbassava affannosamente, due mani fatte per toccare, due labbra ricoperte di rossetto, il piacere, il desiderio, il bacio.

Dunklenacht

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