Vacanze romane.
Fu una splendida vacanza, quella mia pazza trasferta a Roma... tra le braccia di Mario.
Non starò a dilungarmi sul come e perché ci siamo conosciuti. Magari conserverò quei particolari per un'altra pagina del mio blog.
Non ero mai stata a Roma prima di allora e l'emozione è stata grande al cospetto di secoli di storia.
È stato bello perdersi tra le sue vie, nei suoi luoghi caratteristici... l'atmosfera della capitale non ha fatto altro che rendere ancora più speciale l'incontro con il mio amore e padrone.
Conservo ben impresso nella memoria il primo abbraccio, il forte e caldo abbraccio di Mario al mio esile e fremente corpo, e poi tutti quelli che gli sono succeduti... il sapore della sua lingua nella mia bocca, l'odore del suo corpo, le sue mani che mi accarezzano, mi spogliano.
Eccoci Mario.
Siamo nella tua stanza, quella che conosco tanto bene. Non sono un'estranea qua dentro, ci abbiamo fatto l'amore tante volte e tu sai benissimo a cosa mi riferisco.
Siamo al centro della camera, in piedi uno di fronte all'altro. Mi tieni per la vita e mi schiocchi un bacio da mozzare il fiato... le nostre bocche si dischiudono, le lingue si cercano, giocano e una vampata di calore mi risale su per la schiena
Le tue mani si poggiano sui miei glutei. Sorridi divertito mentre mi sollevi la gonna. Non indosso gli slip come da tua richiesta, il mio pube è depilato tranne che per una sottile striscia di serici peli al centro.
Ti lecchi le labbra soddisfatto... adoro questa tua piccola mania di tirare fuori la lingua e passartela sulle labbra, trovo che sia un gesto incredibilmente sensuale.
Non posso fare a meno di palpeggiare i tuoi glutei, estorcendoti una risata fragorosa.
Ma le tue mani non smettono di accarezzarmi e palparmi, mi fai indietreggiare dal centro della stanza spingendomi verso il letto.
Ti sfilo la maglietta mettendo a nudo il tuo petto villoso e maschio. Il calore del tuo corpo aumenta in me l'eccitazione e così quando mi denudi il seno i miei capezzoli sono già ritti.
Mugoli soddisfatto mentre ne prendi uno fra le labbra e lo succhi insaziabile, poi continui con l'altro non te ne vuoi staccare.
I nostri vestiti si sono accumulati tutti ai piedi del letto, dove ci stendiamo eccitati e frementi.
Il tuo sesso turgido mi preme contro, ora che sei disteso su di me.
All'orecchio mi sussurri parole di desiderio... sai che mi piace essere incitata, conosci tutto ciò che mi piace.
Così la tua bocca comincia ad esplorarmi dappertutto, la lingua scivola sulla mia pelle abbronzata e vellutata fino a raggiungere il nido caldo fra le mie cosce. Sono umida e gemo quando la tua bocca vi si insinua con fare sapiente e sicuro. Il mio nettare sgorga copioso sotto le frustate della tua lingua e tu lo assaggi avido.
Ora sei tu che pretendi il tuo piacere. E così ricambio i tuoi baci, le tue carezze e avidamente cerco il tuo sesso pulsante. La mia bocca si dischiude, si sofferma sull'inguine, sui testicoli rigonfi, lungo l'asta. Sospiri e mi ordini di non fermarmi. Io sono la tua schiava, la tua ninfa, la tua puttana.
E io continuo a darti piacere, succhiando vogliosa il tuo sesso. Mi avverti che il tuo piacere sta arrivando ed io non mi scosto. Voglio assaggiare la tua sborra, voglio berla fino all'ultima goccia.
E quest'ultimo atto mi regala un infinito piacere.
Mi sollevi ansante tra le tue braccia e depositi un tenero bacio sui capelli.
- Ti amo cucciola - mi sussurri all'orecchio.
Dedicato a Mario.
Pepper