Quel dottorino giovane dal viso un po' da bambino, belloccio e un po' timido, la intrigava non poco. E lei aveva deciso: avrebbe fatto sesso con lui. Andava abbastanza spesso all'ambulatorio cercando di farsi notare, ma lui fino a quel momento non lui sembrava corrispondere alle sue voglie, o forse non aveva il coraggio di esporsi troppo, o forse lei non era stata troppo esplicita nel fargli capire quel che voleva. Quel caldo pomeriggio estivo aveva deciso di concludere qualcosa. Si vestì in modo molto provocante, con una maglietta bianca attillata, senza reggiseno, e una minigonna vertiginosa, senza mutandine. Prima di uscire si guardò lungamente allo specchio, per valutare quanto fosse provocante per un uomo con quell'abbigliamento. I seni sodi e rotondi lasciavano intravedere i capezzoli turgidi sotto la maglietta, e la gonna lasciava scoperte le cosce ben tornite e faceva indovinare un sederino ritto e invitante. Si pavoneggiò per qualche minuto, pensando fra sé che nessun uomo poteva restare indifferente a tanta provocazione. Uscì nel sole estivo, e raggiunse lo studio medico, poco frequentato in quella calda giornata d'estate. Prima di lei c'era una signora anziana che la guardò con aria un po' scandalizzata. Passarono pochi imbarazzanti minuti, prima che un signore, anziano pure lui, uscisse salutando e che la vecchia (così l'aveva definita con un certo disprezzo) entrasse dal dottore, manifestando un certo sollievo nel lasciarla sola nella sala d'aspetto. Nessuno con lei. Sola attese con impazienza che trascorressero quei pochi minuti, e poi sentì i convenevoli e i saluti e la porta si aprì, e la vecchia uscì rapidamente senza degnarla di uno sguardo. - Venga, signora... - Il giovane dottore la invitò ad entrare, guardando con un po' d'imbarazzo quella giovane donna dal corpo provocante e sensuale. Furono soli nell'ambulatorio. - Dottore, ho bisogno di una visita accurata, perché avverto spesso dei dolori al basso ventre... - Non aveva finito di parlare che già incominciò a spogliarsi, sfilandosi la maglietta e mettendo in mostra un seno stupendo, prorompente e sodo, un seno che guardava in faccia i propri interlocutori... Poi si sfilò le scarpe e lasciò cadere la minigonna ai piedi, restando completamente nuda. Il dottore non poté fare a meno di guardare quel corpo nudo e stupendo, il nero ciuffo di peli sul pube, le forme morbide e armoniose, e sentì il sesso farsi duro e gonfio nei pantaloni. La giovane donna si distese sul lettino, ormai certa che il dottorino non avrebbe resistito. Lui si avvicinò titubante, cercando di fare l'indifferente, ma si vedeva chiaramente che era eccitato e avrebbe voluto dare sfogo ai suoi istinti. Aveva appena appoggiato la mano sulla pancia della donna, abbozzando un tentativo peraltro poco convinto di visita medica, che subito lei l'afferrò portandosela sul pube, in mezzo alla nera ed eccitante foresta che nascondeva la grotta dei desideri. Allora il nostro giovane medico ruppe ogni indugio, e si buttò con il viso fra i morbidi seni, cominciando a baciarli con foga, a leccarne i capezzoli che si fecero turgidi ed eretti, duri, mentre la donna cominciò ad emettere gemiti di piacere. Si tuffava e rituffava fra quei morbidi cuscini di carne godendo della loro bellezza, del loro caldo contatto che lo faceva impazzire. E la mano non tardò molto a trovare l'umida grotta madre di tutti i desideri, a penetrarla e a carezzarla con animalesco desiderio. Cominciò a massaggiarle il clitoride che cominciò ad inturgidirsi, sotto quell'invitante carezza, mentre la donna si lasciava andare a mugolii e gemiti sempre più intensi e incontrollati fino al culmine del piacere, che si manifestò in un grido liberatorio che esprimeva tutta l'intensità del godimento fisico provato. Seguirono attimi di silenzio e d'immobilità, nei quali pareva che i due focosi amanti cercassero di rivivere e di fissare quelle sensazioni così esaltanti. Poi la donna si alzò senza parlare (del resto le parole fra di loro in quella circostanza non servivano a molto), s'inginocchiò nuda di fronte a lui, rapida gli slacciò la cintura dei pantaloni, abbassandoli fino a terra. Stessa sorte toccò agli slip, e il dottore si trovò nudo dalla cintola in giù, con il sesso eretto e violaceo per l'eccitazione, che presto sparì catturato dalla bocca calda e vogliosa di lei. Un brivido gli fece contrarre l'addome, e un sospiro di piacere gli uscì dalla bocca semiaperta. Lei cominciò sapientemente a muovere la bocca su e giù lungo quel salsicciotto di carne, assaporandone i rigidi contorni e la dura consistenza, rivestendolo della sua saliva calda e della sua animalesca passionalità. Il dottorino era in estasi, e non capiva più nulla, mentre lei proseguiva il dolce su e giù con la bocca che scorreva con ritmo costante sulla rigida asta di carne. Fino all'esplosione. L'onda di sperma ruppe gli argini, e lei lo accolse tutto voluttuosamente, appassionatamente, come una dolce bevanda. Poi lo guardò sorridendo, mentre ancora stordito e confuso stava assaporando gli ultimi resti di quel piacere fisico sublime che quella donna stupenda gli aveva procurato, in quel caldo pomeriggio estivo.
Cesare Paoletti