Racconti Erotici - RossoScarlatto Community
RossoScarlatto Community
.: :.
Racconto n° 180
Autore: Madkitten Altri racconti di Madkitten
Aggiungi preferito Aggiungi come Racconto preferito
Contatto autore: Scrivi all'Autore
 
 
Lettori OnLine
 
Romanzi online
 
Manniquin
Brehat
Rebel
Friends
Orchid Club
Menage a trois
Remember
The best
Destiny
My Story
 
 
Vortice
E' finita, forse, ma ancora adesso mi guardo intorno in questa stanza luminosa che sto per lasciare e ricordo ogni istante, ogni sensazione, ogni respiro.

Non so come chiamarti, sensazione che m'invadi il corpo, trasportandomi là dove sono stata con lui. So che non è il proibito, so che non è stato solo il gusto della scoperta, so che è radicato in me come la sua voce, fin dal primo momento.
Magnetismo, passione..non voglio darti un nome, ne hai già uno, il suo. E non posso chiamarlo, no, perché io, sacerdotessa dei legami legittimi, ora so che ha una ragazza da tanti anni. Non mi appartiene.
Non voglio desiderare la sua bocca, non posso avere il suo sguardo che mi spoglia un istante prima delle sue mani. Non posso sentire la sua pelle, il suo respiro che diventa più affrettato, le sue dita che giocano con le mie, scivolando lungo i polsi, fino alle spalle, scoprendo il mio collo, mentre cerco un bicchiere...

Mi scuoto per staccarmi dal muro contro cui mi ha premuto per rendermi consapevole del suo desiderio, per non pensare alla sua mano che accende il mio.
Apro e chiudo le dita, le guardo, le stringo di nuovo, lo sento lì, teso, vibrante, possente.
Non c'è scampo, dunque?

M'imploro allo specchio, ma ci vedo i suoi occhi, due falò tzigani che mi chiamano, la sua voce che m'incanta, m'incatena.
E, come se non bastasse, ripenso ai sorrisi e alle risate,... a quei - ti amo - che, forse, erano solo un ribadire la bruciante adorazione delle nostre membra allacciate; a quei - ti voglio - che, forse, ammettevano l'esistenza di qualcosa di più di questo calore.

Sono arrivata, non so come, in camera, un mondo dietro un arco, l'ultimo che abbiamo conquistato, una luce bianca di sole che scaccia per un istante le penombre che ci hanno avvolti in un tempo che non vorrei ricordare.

Eppure è ancora qui, mi si avvicina, mi sfiora il viso e si china a baciare le punte dolenti del mio seno, sa bene che non so resistere, lo ha scoperto in auto, in un androne, nel moto involontario delle mie gambe che gli si sono aperte, rabbrividendo nei jeans.
Le sue dita hanno trovato una delle mie chiavi, non posso dargliela vinta così e lo afferro attraverso i pantaloni, baciandogli il collo, ribellandomi ad una conquista che è già sua.
La sua gola trema, gli apro la camicia, disegno arabeschi con la lingua, ma è un guerriero anche lui e m'imprigiona le mani, m'invade la bocca, aprendomi il vestito a metà, accarezzandomi senza tregua la pelle liscia intorno ad un triangolo di riccioli umidi.
Mugolo una protesta contro il suo corpo grande che mi tiene ferma...la sua risata profonda accompagna la pressione del suo membro che sembra voler lacerare la stoffa.
Arpeggia la sua lingua tra le pieghe della mia carne ed io respiro la sua eccitazione e tremo verso l'inevitabile ondata che mi travolge lì, in piedi, aperta e abbandonata.
Lo voglio così tanto da non aver fiato.
Si ciba del mio desiderio e m'infiamma, concedendomi solo per un istante la visione della colonna di carne tra le sue gambe.
Si siede sul letto e mi attira sulle sue ginocchia, mi culla per un infinito di tenerezza e di giocosa voluttà. Mi premo all'indietro contro il suo cuore che batte sordo il rombare del nostro sangue, le mie cosce aperte sulle sue.
Mi lascio scivolare per fargli sentire quanto ho bisogno di lui, sfioro le vene che sembrano rispondere al mio tocco, la punta che riceve il mio dito umido e la sua danza a spirale.
Restiamo così, pelle a pelle, aperti e pronti a possederci, mentre l'aria aggiunge una carezza alle nostre, baciandoci con finta noncuranza, le lingue che annunciano l'unione totale...

Sono seduta sul letto ora, il corpo scosso dal piacere, il viso rigato dalle lacrime che non ho saputo trattenere. Siamo uniti nel pensieri, so che lui sta pensandomi...ci è capitato di svegliarci e di ammettere di esserci amati nei sogni.

Mi rannicchio sul materasso nudo, guardo senza vedere le valigie ordinatamente disposte vicino alla porta, le tende che svolazzano alla brezza che precede il temporale, mi addormento come una bambina che ha pianto tanto.

I sogni, più pietosi della veglia, mi avvolgono come una coperta lieve...qualcuno canta Battisti, dice il mio nome, sembra così vicino...cosa voglio di più?

Non voglio svegliarmi, ora che la pioggia battente confonde i rumori, ora che mi pare di sentirlo accanto, il calore ed il profumo che conosco, la barba del pomeriggio che mi punge il viso, le labbra che trovano le mie, le mani che aprono i due bottoni della camicetta, che mi accarezzano tutta.
So che non c'è...eppure è così reale il fruscio di vestiti che cadono, la lingua che gioca con l'ombelico, le braccia che mi stringono, il corpo che mi s'incunea dietro la schiena.

Sospiro. Qualunque cosa sia, non voglio che smetta, anche se poi resteranno solo ricordi.

Un altro temporale, ancora una volta, sì...lo sento intorno a me, voglio che non finisca mai.

Aria elettrica fuori, umori che iniziano a liquefarsi in me, la sensazione di dita che mi schiudono e una pressione che mi riempie di colpo, dura e decisa.
Spinte lente che i miei fianchi riconoscono e seguono in una danza che brucia, come la lingua sulla mia nuca, come le dita sui miei capezzoli tesi, come la pelle che sfrega contro la mia.
Sento il mio ventre contrarsi in mille punti mentre lui esplode in me, mescolando il mio piacere al suo.

Apro gli occhi e non esiste che lui, disteso, nudo, il petto che contiene i suoi ansiti, il viso che racconta il suo silenzio e comprende la mia sorpresa.
Mi chino a baciarlo, solido, caldo, umido di me e di lui. Lascio che scivoli nella mia bocca, lascio che la mia lingua giochi con la sua asta finché ritrova vigore.
Lo succhio fino a sentirlo tendersi e non mi faccio domande, mentre scivolo su di lui per sentirlo di nuovo mio, cavalcando solo la sua punta, senza cedere al tocco delle sue mani sui miei seni. Lo lascio affondare, voglio sentirlo fino in fondo.

Abbandono la realtà che ho appena ritrovato, colma del suo sesso, trafitta e trasfigurata, senza pensieri, senza paure, godendo ogni momento di questa dimensione sospesa, di questo limbo che appartiene solo agli amanti, di questo vortice che ha il suo nome ed il mio.

Madkitten

Biblioteca
 
Community
Redazione RS
Biblioteca

Biblioteca

 
.: RossoScarlatto Community :.