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Racconto n° 1807
Autore: Madamesnob Altri racconti di Madamesnob
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La Camera Rossa
La Camera Rossa

Seguo le sue gambe veloci sulle scale, si muove svelta nella gonnellina pastello. Oramai questa casa è tua amica mia, tua fin nelle fibre dei muscoli. Si muovono scattanti con la sicurezza di chi si trova nel proprio territorio (penso a quando ho sentito lo stesso cambiamento su di me, quando ho iniziato a spostarmi nel buio senza sfiorare alcun mobile e ho sorriso consapevole di aver trasformato il mio passo in dolce abitudine...).
La porta rossa nasconde il vostro regno, la vostra camera. Mi hai detto volevi mostrarmela, che ora, finalmente, comincia ad assumere i caratteri che volevate. Son curiosa. Abbiamo gusti differenti, ma alcune vostre intuizioni sono geniali. La vostra casa, grande, immersa nel verde di queste colline dolci e un po' dimenticate, gioca con cromie attente, che agganciano i pensieri dando vita a percorsi d'anima. Il bianco della veneziana e il nero del wengè riempiono la zona giorno; la cucina scura, il divano latte, le luci sottili ma intense, punti in evidenza incatenati ad arte.
La scala che saliamo sembra sospesa, i gradini di legno spesso fan venir voglia di percorrerli scalzi, piano, a sentire le vene del legno sotto le piante dei piedi, ad accarezzarle coi polpastrelli per scoprirne le linee quasi invisibili.
Sul pianerottolo tre porte, una per colore, come fosse un punto nevralgico, una diramazione di emozioni. Scegli. Gialla, azzurra o rossa. Laccate di colore saturo, catalizzano la sensazione del momento e obbligano ad una scelta catturando gli occhi per istinto.
Scelgo la rossa. Un carminio acceso, luminoso, intenso ma allegro. Per nulla misterioso se non fosse per quella teca a sinistra. Il serpente dorme sotto il tronco cavo. No, non voglio vederlo, basta la sua presenza-assenza a muovermi l'animo. Paura, curiosità, attrazione. Sensazioni di pelle liscia e pericolosa che si accendono vicino a quel rosso scarlatto.
Lei sorride con quell'espressione aperta, sincera, insita nel suo essere.
Apre la porta e per un attimo chiudo gli occhi per vedere l'insieme di colpo, come una boccata di fumo desiderata a lungo. Rimango immobile a subire i colori, a sentirli prima di vederli. La camera la conosco, è grande, un parallelepipedo regolare. Sul lato corto, a destra una parete di armadi nascosti, un'unica superficie d'acqua lucida, vetro e acciaio a riflettere la luce delle finestre sull'altro lato. Il letto giapponese è al centro della stanza. Ai suoi piedi il mobile scovato chissà dove, laccato nero con orientali lingue dorate e cassetti che chiamano segreti. A sinistra del letto la grande vasca per due persone, bianco satinato illuminato perfettamente dai raggi del sole. Nell'angolo in fondo un boudoir fatto su misura, ricoperto di fogli d'oro lavorati in modo che lascino intravedere il rosso con cui è stato dipinto.
Ma ciò che cattura i miei occhi non è il mobilio. E' quel colore lavorato a mano, semitrasparente in alcuni punti e deciso in altri, che ricopre pareti e soffitto creando un volume rosso con macchie sapientemente dosate di un nero fondo e fogli d'oro come screziature di luce a congiungere linee negli occhi.
Il cuore accelera automaticamente. E' l'effetto del rosso scarlatto, di quel colore arrogante e violento che entra dagli occhi e scende nel ventre.
La mente svegliata da quell'energia sensuale elabora scatti osceni.
Il bianco lucente della vasca, il nero corvino dei mobili, l'oro sgualcito del boudoir immersi in quel rosso spinto si trasformano in pelle candida, occhi taglienti, onde di capelli morbidi e labbra ardite.
Quasi non la sento quando mi chiede che ne penso.
Le rispondo che ora ha un senso, che c'è armonia tra i vari pezzi, che il colore delle pareti lega tutto senza sbavature, ma che non riuscirei mai a dormire in una camera rossa.
- Perché?
Sorrido misteriosa. - Perché io i colori li assorbo, c'è troppa energia qui, non riuscirei a chiudere gli occhi - .
Poi abbasso la voce modulandola piano, inspiro e faccio l'amore con le parole che mi danzano nella mente accesa... - M'ispira sesso - .


Madame

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