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Racconto n° 1900
Autore: Madamesnob Altri racconti di Madamesnob
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Vorrei mi vedessi ora.
Vorrei mi vedessi ora.

Mi guardo sulla striscia sottile dello specchio. Devo fare un passo indietro per vedermi intera.
Parto dal basso. Le mie decolleté preferite. Tacco undici a spillo, nere notte. Punta estrema leggermente rialzata. Quelle che hai visto anche Tu ricordi? ( - Hai delle belle caviglie - – o dei bei piedi? Cosa mi hai detto quando le hai viste? Non conoscevo allora la tua voce, ora è bene impressa nella mia mente e la forgio sulle tue parole, gioco retroattivo per renderti reale).
Salgo con gli occhi sulle calze nere, velate e translucide. Penso che i collant a rete media starebbero sicuramente meglio, ma con questo freddo è fuori discussione. La parte inferiore delle gambe risale tesa, i muscoli definiti dalle tre ore di danza del mattino.
Le ginocchia spariscono sotto la balza a sirena della gonna in Principe di Galles con inserti in pelle bruciato sulla vita e sulle cuciture ad arte che abbracciano i sedere. Appoggio le mani sui fianchi premendoli leggermente. Ho sempre adorato questa gonna. Rigorosa, rigida al punto da non permettermi di camminare al mio solito passo lungo. Devo ridefinire l'andatura e aprire meno le gambe: passi piccoli, sinuosi, anni Cinquanta. I tacchi certo non rendono più facile il movimento, ma che donna mai rinuncerebbe a quel dondolio? A quella forzatura che rende il dorso del piede arco perfetto che si offre impudico e costringe i fianchi a movenze ampie e lente?
La maglia in mohair nero completa la figura. Poggia sulle anche rendendo netto il contrasto col tessuto severo della gonna. Morbidezza e rigore. Due lati così miei da farmi sentire perfetta in questa mise. Lo scollo dolce sfiora tondo le clavicole, curva sfiorando le spalle e cade vertiginoso fino alle lombari. Niente reggiseno ovviamente. Lo sai, se posso lo tolgo sempre (effettivamente seguito ad acquistare vestiti che obblighino a non portarlo, ci hai fatto caso?).
I capelli sciolti e ribelli mi accarezzano la schiena di latte. Li muovo scuotendo appena la testa, adoro sentirli.
Le dita lunghe e candide spuntano sottili dalle maniche avvolgenti. Un bracciale rigido, una schiava in oro bianco a creare luce sul polso destro e la mia farfalla d'agata al collo. Occhi lunghi, tono su tono, trucco quasi invisibile e bocca rosso cupo.

Mi muovo sul lato, accenno due passi verso lo specchio e le parole mi escono da sole...
Vorrei mi vedessi ora.
Ora kazzo.
O-ra.
E subito le guance avvampano di rabbia, il tuo - Sparisci. - rimbomba nella testa e diventa sibilo convulso. Alzo il mento e piego il sopracciglio con arroganza. - E sia. -
Afferro cappotto e borsa, quattro spruzzi di profumo a stordirmi, le mani chiuse a forza sulle chiavi di casa. In ascensore di nuovo lo specchio, grande ora, un abbraccio totale che scrollo infastidita con le spalle rigide di Te.


Madamesnob

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