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Racconto n° 1928
Autore: Madamesnob Altri racconti di Madamesnob
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Il ragazzino

Che poi tanto ragazzino non era. A colpo d'occhio avrà avuto diciott'anni, ma forse meno. Poca barba tagliata frettolosamente con la lametta sul mento e sui baffi. Guance lisce e pelle morbida d'adolescente.

Mi stavo cambiando negli spogliatoi, per essere precisi stavo infilando una canotta bianca direttamente sulla pelle, senza reggiseno. Era di quelle in tulle, leggermente trasparente e decorata con disegni che ricordano il pizzo. Avevo appena passato il seno e un capezzolo aveva fermato la discesa del tessuto. Lo ricordo perfettamente quell'istante. Ho sollevato il tessuto staccandolo dalla pelle, ho guardato il seno appuntito dall'aria, ho sorriso e ho abbassato la canotta fino alla vita.
O almeno, questa era la mia idea.

Nell'istante stesso in cui sorridevo al mio seno, infatti, con quel fare personale, intimo, che sicuramente le donne capiscono, è entrato lui. Mi ha visto. Ha visto me, il mio seno inturgidito e le mie guance in fiamme.
Son rimasta paralizzata. Vergogna, terrore, brividi di paura che invece di farmi fuggire mi hanno bloccato dov'ero, le gambe come marmo pesante.

Perché? Perché non mi sono mossa?
Ci ragiono ora, a posteriori. E' stato il suo sguardo, il suo sorriso di vittoria, i suoi occhi crudeli, violenti e quel lampo di desiderio che gli ha attraversato il volto.
Immobile. Son rimasta immobile. Preda colpevole.

Si è avvicinato da dietro, il mio viso che fissava giacche sconosciute sulla spalliera di legno. Mi ha afferrato le spalle, il palmo a premerle l'una verso l'altra e le dita ad assottigliarle come a far sgusciar fuori la pelle. Si è appoggiato interamente a me, il suo corpo come colla sulla mia schiena e la sua bocca a deridermi sul collo.

Immobile ancora, ho socchiuso gli occhi sperando non mi vedesse, e ho ascoltato il suo sesso premere tra le natiche. Forte, lungo, duro cazzo d'adolescente.
La voce mi è uscita adulta, bassa, senza tremori. "Sono vecchia sai? Troppo vecchia per te".
Lui ha riso soffiandomi sulla nuca e ha spinto più forte. Ho sentito le natiche aprirsi sotto gli slip di cotone e spingere impercettibilmente verso di lui.
Troppo poco. Troppo poco impercettibilmente. Quel ragazzino troppo furbo... forse ha notato il cedere della mia nuca all'indietro, forse ha visto i miei occhi socchiusi... Di certo mi ha sentito, ha visto chiaramente la smania nel mio ventre. Son fottuta.
"Quanti anni hai?"
Quindici.
"Ne ho ventisette... Forse è il caso che ti scolli eh?"
Spalanca gli occhi per la sorpresa, è andata penso, ma poi... un sorriso...


*****


Sette e venti. Sveglia.
Mm... Gioco al lotto 27,15 e 18?

Devo smetterla di mangiar cioccolata prima di dormire...




Mme

Madamesnob

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