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Racconto n° 193
Autore: Alisa Mittler Altri racconti di Alisa Mittler
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Attimi
Non aveva voglia Marco quella sera di andare all'ennesima cena di lavoro. Era stanco, avrebbe desiderato stendersi a letto, non con la copia del Sole 24, ora no, voleva semplicemente non far nulla. Abbandonare la giacca e la cravatta d'ordinanza, cazzeggiare davanti alla tv, facendo zapping da un canale all'altro, magari lasciandosi andare...accarezzarsi.
Uno sguardo all'orologio lo richiamo' alla realta', era ora di andare. Lascio' la camera dove ancora aleggiava il profumo che Giorgia si era lasciata dietro prima di uscire. Giorgia... da quanto tempo non facevano l'amore? Boh
Inseri' la chiavetta dell'accensione. Come responsabile degli acquisti non poteva certo mancare all'incontro di quella sera con i partners americani.
Accese la radio.
I just can't stop loving you...fine anni 80, i primi tempi con Giorgia, quando ancora credeva nella passione che pareva dovesse essere per sempre inesauribile. Si ricordava che su quelle note, ascoltate tante volte avevano fatto l'amore, forse, ma quando? Quanto tempo fa?
Si impose di pensare alla cena, agli americani, alla sua carriera che andava sempre meglio, in proporzione inversa alla sua vita privata.
Entro' nella sala, oramai erano tutti erano seduti. I due americani, Bonesi, il suo principale con Anna, la segretaria con la quale aveva avuto una storia tempo fa, ma quando...Sei mesi, Otto, un anno forse? L''ultima volta che aveva fatto l'amore? L'amore con passione s'intende, con Giorgia oramai era diventato routine, pura formalita' come le cene, le telefonate di lavoro ecc.
Solo al momento delle presentazioni di rito si accorse che la ragazza accanto a Bonesi non era Anna.
"La signorina Elena Canetti sostituisce Anna che ha avuto un contrattempo"
"Puo' chiamarmi Elena" gli disse tendendogli una mano bianca, dalle unghie corte e senza smalto
Si accomodo' a fianco del presidente della filiale americana, Mr Johnson e del suo assistente, di fronte aveva Elena e Bonesi.
"Il Dott. Salghini, il nostro direttore acquisti, " inizio' Bonesi con quella voce che aveva, di tanto in tanto qualche punta acuta, quasi stridula" E' stata sua l'idea di proporre il nostro nuovo prodotto per il mercato agricolo americano"
Restava concentrato su Elena, era indubbiamente la prima volta che la vedeva, o per lo meno che si soffermava su lei. Aveva un che di familiare.
Si riscosse "Si ho pensato che grazie ai prezzi competitivi nel mercato biochimico, la nostra strategia possa risultare vincente.."
Senza trucco, ecco cosa aveva. Si come mai non lo aveva notato prima, lui, cosi' sensibile anche alle differenze piu' impercettibili che distinguono una donna dall'altra. Senza trucco, senza smalto, i capelli raccolti.
"Dott Salghini?" La voce di Bonesi gli fece ritrovare il filo di un discorso che tanto, gli americani nemmeno ascoltavano, dato che trovavano la pasta italiana molto piu' interessante. "E ci permette di inaugurare il prossimo trimestre con un trend in ascesa"
Anche lei lo stava fissando, con gli occhi azzurri che parevano d'acqua. Attenta al movimento delle labbra, non alle parole.

"I love italian wine" esclamo' mr Johnson, brandendo la botti glia di Chianti.
Marco gliela prese di mano, e fece per versarlo ad Elena che lo fermo' posando sulla sua la sua mano dalle unghie prive di smalto. "Grazie, non bevo vino" "Ecco" penso' Marco. " Acqua tutto mi ricorda l'acqua in lei". Gli occhi celesti, i suoi gesti rotondi come le onde.
Si accorse che qualcosa si insinuava fra i suoi polpacci e risaliva lungo le cosce.
Un piede , leggero e con un movimento dolce andava a premere tra le sue gambe.
"THat's wine it's great" mr Johnson scrutava l'etichetta della bottiglia ma la sua voce si confuse con il rumore di piatti e forchette e di brandelli di conversazioni. Avrebbe voluto appoggiarsi alla sedia socchiudere gli occhi per abbandonarsi a quel dolce massaggio... No socchiudere gli occhi no, voleva continuare a guardarla.
La vista della il suo seno piccolo che emergeva appena dalla giacca nera la sua pelle bianca sulla quale forse un uomo soddisfava chissa' quali voglie.
Si tolse la giacca e la poggio' sulle ginocchia, sentiva che era in preda di quella stella di mare...Oso'.
Senza dare nell'occhio sbottono' i pantaloni e libero' il membro ormai turgido. Si senti' accarezzato da un piede nudo, non portava i collant (ma chi se li era andati ad inventare poi.. li aveva sempre detestati)
Si muoveva con un moto rotatorio per poi fermarsi, premere in modo piu' deciso, ricominciare.
Sarebbe venuto con imbarazzanti conseguenze, se avesse continuato, ma per fortuna era giunto il conto. Il primo impulso fu quello di andare in bagno, per continuare con lei o da solo ma non voleva che questo attimo finisse in uno squallido cesso di ristorante...
Si salutarono, la vide per la prima volta in piedi. Non era alta, era snella, ma i fianchi un po' tondi e i piedi chiusi in scarpe basse e senza tacco. Non sapeva come aveva fatto a non esplodere quando lei gli porse la mano.

In macchina si appoggio' al sedile e socchiuse gli occhi "E' questione di sguardi.." cantava Paola Turci dall'autoradio "Cosi' cosi' un attimo..."
Qualcuno aveva aperto la portiera e si era seduto sul sedile accanto al suo. Sentiva delle mani che lo accarezzavano, dolci ma anche avvolgenti come dei tentacoli. Passavano sul collo, sulle sue labbra, sul suo petto...
Fu sopra di lui, con la bocca a contatto con la sua, mentre con movimenti ondeggianti lo faceva sprofondare sempre di piu' nella sua morbida palude. Con gli occhi chiusi, resto' immerso nel buio del suo profumo (ma sapeva di mare?) fino a che abbandono' dentro di lei il flusso caldo del suo piacere...

"Questa e' la pratica da firmare prima che la porti al Dott. Bonesi" disse una voce bassa e una mano dalle unghie corte e senza smalto mise una cartella sotto il suo naso.
La guardo' allontanarsi con i modi ondeggianti da medusa in tailleur ....

E' un attimo

Alisa Mittler

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