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Racconto n° 1968
Autore: Mayadesnuda Altri racconti di Mayadesnuda
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Il buio
Il petalo di raso cremisi gli era arrivato in una busta grigio perla. La calligrafia elegante e rotonda sulla busta lo aveva colpito. L'inchiostro color seppia poi gli aveva fermato il respiro in gola. E ora stava lì con quel petalo delicato nell'incavo della mano. senza il coraggio di girarlo e leggere cosa vi fosse scritto.
Lei. Non poteva che essere lei. La dea. Afrodite, solo a sussurrare quel nome il corpo gli vibrava come una canna scossa dal vento. Ma doveva leggere. Erano passate settimane da quell'incontro magico e da allora lui non era più riuscito ad entrare in un bagno senza rivederla. Nuda di fronte a lui. I seni coi capezzoli eretti. Sfrontatamente orgogliosa della sua sensuale bellezza.
Camera da letto. Il petalo non diceva altro, ma nella busta aveva trovato una chiave e un foglietto, grigio perla anche quello, su cui erano state vergate delle istruzioni precise: Venerdì 18 alle 22, Five Season Hotel suite rouge. Nella camera troverai tutto l'occorrente per prepararti. Non c'era firma. Ma Claudio non ne aveva bisogno. Sapeva che era lei. Sofia. Sarebbe andato. Non aveva scelta, del resto non l'aveva mai avuta con lei. La voglia di lei era tale che se ne sentiva permeato in ogni cellula del suo corpo e la sua mente era torturata dal ricordo del suo calore e del suo profumo. Perché non era già venerdì?

Venerdi 18 ore 22. Five Season Hotel. Suite Rouge.

Buio. La stanza è attraversata da una sola lama di luce che taglia il buio. La lampada posta in fondo alla camera su un tavolino basso di cristallo ne è la fonte.
Il letto sembra spiccare nella stanza. La sua struttura di ferro lavorato da mani abili brilla dove la lama di luce lo colpisce.
Claudio è inginocchiato su un lato del letto. Nudo. I suoi polsi sono tesi in avanti bloccati dalle manette e fissati con una corda di seta alla testata del letto. Una fascia nera di raso gli avvolge la parte superiore del capo. Coprendogli gli occhi.
Il culo dell'uomo spicca nella penombra della stanza. Bianco e luminoso.
Silenzio. Totale intenso. Il respiro esce accelerato dalle labbra di Claudio. La sua mente è torturata dall'attesa di lei. Un'Attesa densa, corposa, invitante e seducente. L'attesa del piacere. L'attesa del dolore. Mescolati, resi più intensi l'uno dall'altro.
Spam. Un solo colpo secco. La porta della stanza si spalanca. Il corpo dell'uomo s'inarca verso quel rumore... mentre un sorriso gli si apre sul volto.
Tic Tic Tic. Il rumore dei tacchi di acciaio di Sofia sul pavimento di marmo lucido della stanza penetra il cervello dell'uomo, pompandogli brividi di anticipazione su per le vene.
- Mi piacciono gli uomini obbedienti - La voce della donna fende il silenzio, come un coltello penetra nella carne. Claudio si sente penetrato, violato da quella voce. Il suo respiro accellera. Il suo cazzo si tende. Il suo culo si contrae. Sofia si avvicina.
E' nuda, ad eccezione dello strapon di lattice nero che le fascia il pube.
Luce. La donna accende la lampada collocata vicino al letto rivelando sulla parete di fronte un grande specchio molato. Si osserva compiaciuta nello specchio.
I seni alti coi capezzoli turgidi. Il ventre piatto. E lo strapon che spicca lucido ed eretto, laddove lei di solito è morbida, calda, accogliente.
Afferra la testa dell'uomo per i capelli e lo libera della benda. Claudio la guarda. I suoi occhi s'incollano a quelli di Sofia nel riflesso dello specchio. Il sorriso si allarga ancora di più sul volto dell'uomo alla vista della donna e del desiderio potente che la domina.
Tenendolo per i capelli Sofia fa scorrere le unghie laccate di rosso lungo la spina dorsale di Claudio, graffiandola, e poi lecca i graffi alla ricerca del sapore del sangue. Il primo dei sapori dell'uomo che intende fare totalmente suoi.
La donna scende con la lingua ad esplorare le natiche dell'uomo, le morde lasciando i segni dei denti nella carne. Nello specchio lo vede mordersi a sangue le labbra per non urlare la sua voglia.
- E ora sentiamo se sei pronto per me - La voce della donna è secca e violenta nel silenzio. Mentre con un dito scivola nel culo aperto davanti a lei. A sondare la voglia. Un dito. E poi due. E poi tre. Claudio si tende all'indietro incontro a quelle dita che lo frugano come mai è stato frugato. La donna cola desiderio liquido sotto lo strapon. Ormai la voglia di entrare il quel culo, di sondarne a fondo l'intimità rovente la divora.
- ORA -
La parola agisce come una frustata sui nervi tesi di entrambi. Sofia afferra i fianchi di Claudio, vi affonda con le unghie e appoggia la capella dello strapon al culo dell'uomo, la sfrega sul buco. E poi un colpo secco di reni. Dentro. La sensazione è devastante. L'uomo urla per l'invasione desiderata e temuta spingendo i fianchi verso la donna, stringendo il culo. Sofia oscilla in avanti sui tacchi a spillo che luccicano. Esce ed entra cercando il ritmo della propria voglia di possesso. Claudio l'asseconda fremendo ad ogni colpo, rotazione, frizione che porta la donna un po' di più nelle profondità del suo culo. Il silenzio ora è denso di umori, odori, sospiri e rotto dai gemiti e dallo sfregarsi dei corpi.
Il dildo piantato nella fica di Sofia risponde colpo su colpo a quelli con cui lei affonda nella carne calda e accogliente del culo di Claudio. La donna gronda sborra calda e la sua fica si contrae ad ogni colpo.
Nello specchio illuminato il cazzo dell'uomo svetta duro e fremente pronto ad esplodere tutto il suo piacere per il possesso della donna.
Ancora un colpo. Sofia si ritrae e rifonda con violenza, mentre l'orgasmo cola sulle sue cosce e sulle natiche offerte, violate dell'uomo. Il cazzo di Claudio esplode schizzando sborra sullo specchio.
Mentre crolla sulla schiena di Claudio, Sofia sorride, lo stesso sorriso che illumina il volto dell'uomo.
- Come secondo round non c'è male-
Claudio non sa nemmeno lui come abbia fatto a trovare il fiato sufficiente nei polmoni per pronunciare quelle parole, ma con tono ironico prosegue: – Sono certo che puoi fare molto meglio di così comunque... -
Il corpo di Sofia sussulta scosso da una risata sulla schiena di Claudio e la stanza si riempie del ricco e liberatorio suono delle risa dei due.

Mayadesnuda

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