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Racconto n° 2026
Autore: Mayadesnuda Altri racconti di Mayadesnuda
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Le grotte dell'eros
L'acqua di per se l'aveva sempre amata. E per i bagni intesi come luogo del desiderio aveva una predilezione. Ma quelle grotte termali erano una delle esperienze più dichiaratamente lussuriose che le fosse capitato di vivere. La penombra, il calore dell'acqua, il corpo nudo, la presenza non presenza di altri frequentatori delle terme, tutto stava contribuendo ad alzare la temperatura del suo corpo ben oltre quella dell'acqua, che del resto era abbastanza calda.
Si sentiva languida e desiderosa ma in un modo indefinito e diffuso che non le era molto proprio. Forse perché non aveva vicino qualcuno, che dividesse quel languore con lei. Avvertiva il corpo elettrico pur nel totale relax di quell'acqua in cui era immersa e la mente, la mente non trovava requie.
Si era accorta di aver iniziato a scandagliare gli avventori del luogo alla ricerca di una preda adatta a soddisfare al sua fame. Forse... si era immobilizzata, come il lupo quando punta la preda li sul limitare del bosco dopo averne fiutato l'odore. Forse aveva trovato la sua preda. Un bell'uomo, maturo ma prestante si guardava intorno con aria sicura e sembra a suo agio in quel luogo, quasi ne fosse il padrone. Era nudo e da quello che poteva vedere del suo corpo ancora in perfetta forma. Se la sua mente si fosse rivelata affilata come un rasoio... allora la battaglia avrebbe potuto iniziare.
Lo guardava venire verso di lei con un sorrisetto ironico sul viso, come se sapesse, se avesse già capito e raccolto al sfida. La divertivano e la affascinavano quegli uomini. Sembrava che avessero già visto tutto, ma questo invece che determinare in loro quiete, esaltasse la loro naturale inclinazione al piacere. E da quello sembrava quell'uomo avrebbe potuto dargliene molto.
Si dispose ad aspettare. La caccia spesso è fatta anche di attese. L'uomo si fermò nella pozza di acqua calda vicino alla sua. E percorse il suo corpo con un sguardo di apprezzamento palese. I capezzoli divennero turgidi e svettanti sotto al carezza impudica di quello sguardo e lei non fece nulla per nasconderli. Anzi. Si raddrizzo in modo che i suoi seni si svelassero in tutta la loro bellezza e si alzò dalla pozza diretta alla cascata di acqua gelata che era collocata di fronte alla pozza in cui era seduto l'uomo. Passando accanto all'uomo sfiorò con una coscia calda la sua mano appoggiata negligentemente alla roccia e gli sorrise ironicamente.
Sotto la sferzata gelida dell'acqua il suo corpo fu percorso da un brivido di puro piacere. Si mosse in modo che l'acqua scorrendole sul corpo permettesse all'uomo di godere del percorso che entrambi sapevano sarebbe stata la sua lingua a fare per asciugare le gocce. Lo guardò mentre usciva dall'acqua e ammiccando nel silenzio gli indicò un angolo appartato della pozza d'angolo... L'uomo la prese per mano e la trascino quasi nell'angolo.
- OHHHHHH - il gemito fu il primo suono a rompere il silenzio cristallino di quell'incontro quando il cazzo svettante dell'uomo penetrò deciso nel calore della sua fica e inesorabile inizio a farla muovere sopra quell'asta, cavalcandola proprio come lei adorava facesserò. Anche questo aveva capito. Affondo i denti nella spalla dell'uomo e poi la lingua nella sua bocca per trattenere le urla che avrebbero rieccheggiato per tutta la grotta. La voce bassa dell'uomo resa roca dalla passione incandescente che li stava consumando sussurrava nel suo orecchio: da brava fammi vedere come cavalchi bene, troietta....Il ritmo aumentava inesorabile, ormai la sua fica si contraeva intorno all'asta turgida dell'uomo priva di qualsiasi controllo. Era pronta. L'uomo spinse con forza la cappella contro le pareti della sua fica rese morbide dal desiderio e la riempì di sborra calda e cremosa, che la donna accolse tremando e contraendosi per meglio sentire gli ultimi spasmi dell'orgasmo attraversarle il corpo.
Dopo si guardarono negli occhi e ridendo: Piacere – ahahahahhaha - Bruno. Piacere mio Manuela. Non era che l'inizio.

Mayadesnuda

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