Cherie e Silverdawn si sono incontrati casualmente in chat... rigo dopo rigo si sono riconosciuti vicini, probabilmente troppo vicini per stare lontani; hanno approfittato di altre parole per capirsi e si sono ritrovati a volersi.
Dopo alcune comunicazioni in chat, altre in privato, sono giunti alle prime telefonate, ai primi timidi sms... ma era tutto inutile, non potevano più negare quello che realmente volevano. Ecco le loro prime lettere...
Da: silverdawn@virgilio.it
Data: martedì 14 marzo 2006 16.50
A: cherie_68@libero.it
Oggetto: dolce morire di te
Mia dolcissima Cherie,
mi sembra ancora impossibile eppure ormai dovrei sapermi convincere; incontrarti in quella chat è stato un sogno che migliora ogni giorno. Se tu non mi avessi chiamato in privato, non sarei mai riuscito a farlo, io... ora poi, che ho finalmente la tua voce nell'orecchio, che ho sentito le tue emozioni, ora sono molto più forte. So che non sarà una cosa effimera, sento che vorrai portarmi a pascolare nei tuoi prati almeno quanto io ho voglia di vederti pascolare nei miei. Lo so che pare prematuro, che sono pochi giorni che ci conosciamo ma non posso non pensare alla sola cosa che mi preme, in questo momento: ho voglia di incontrarti! È la prima volta che te lo dico, rimarrai scioccata; quasi volevo non dirtelo ma le tue parole scritte, le tue precedenti e-mail, le telefonate, i messaggini, tutto mi ha condotto verso la voglia di vederti dal vivo... non pensare subito a qualcosa di travolgente, voglio solo un incontro fugace, poche ore passate in un posto che stia comodo anche a te, senza farti fare tanta strada. Sono sicuro che ciò che già ci unisce sarà amplificato e tumultuoso! Le tue parole sono sempre così calde che a volte mi costringi a limitarti, a frenarti. Forse sono troppo timido per dirti certe cose al telefono, ormai l'avrai capito. Forse è la differenza d'età che mi trattiene... ma oggi non voglio trattenermi, non ci riesco più! Ogni volta che mi rovesci addosso le tue parole io vengo travolto e cerco di domarmi... oggi non ce la faccio! Ho scelto questo modo, forse un po' antico, forse un po' sciocco, per dirti ciò che ho dentro, potevo telefonarti ma non sarei riuscito a dirti che le solite cose, non quello che voglio dirti. Voglio dirti che ho bisogno del tuo corpo, che bramo tutta la tua pelle, che voglio sentire l'odore del tuo corpo... di tutto il tuo corpo! Ci sei riuscita, hai cavato da dentro di me l'animale puro e insaziabile che pareva già morto... ora devi aiutarmi a farlo tornare come un tempo. Non sogno che il tuo corpo, il tuo seno intravisto nella foto, le tue cosce da leccare e carezzare, il dischiudersi viscido e caldo del tuo ventre, l'odore meraviglioso che potrò gustarne... sì, non lo nascondo più, è vero! Anche io mi masturbo di te, non solo tu... non te l'ho mai detto, non te l'ho mai confermato ma come potevo non farlo? Penso a te, tutta te e divento un'unica enorme erezione... non penso più con la testa, penso con - lui - ! Hai ragione tu, liberiamoci completamente dai taboo, tuffiamoci in questa avventura goliardica... scopiamo insieme fino alla morte, con te sarà il più dolce morire che mi possa offrire la vita.
Regalami questo incontro, te ne prego, non ho più la forza di resistere.
Matteo
Da: cherie_68@libero.it
Data: martedì 14 marzo 2006 17.12
A: silverdawn@virgilio.it
Oggetto: Re: dolce morire di te
Mio galante e adorabile Matteo,
cosa dirti? Se non che la magia delle tue parole, mi avvolge come una rete seducente attraverso qualsiasi mezzo tu decida di utilizzare. Mi sento ammaliata, da te, dal tuo modo così perversamente intrigante di farmi sentire donna. Mi affascini e in me il desiderio di dare corpo, volto e carne a questa persona così altra da me, è ormai irrefrenabile.... TI VOGLIO Matteo, voglio tutto di te. Te l'ho detto in questi giorni più e più volte.... non voglio una scopata da te. Esercizio ginnico vano e di quasi ormai nessun interesse per me. Voglio TE... il tuo corpo intrecciato al mio, sopra al mio, sotto .. i nostri odori mescolati, i sapori esplorati uno per uno, in un'esaltate esplorazione delle mille sfumature del piacere che potremmo dividere. Lo sai vero quale sarà la prima cosa che farò appena ti vedrò? Lo so che anche adesso che mi leggi magari nel tuo studio, in mezzo alla gente in pieno giorno devi serrare le gambe e stringere le mani intorno a questo fragile foglio di carta per resistere alla voglia di toccarti, di dare sollievo al tuo cazzo che preme turgido contro la stoffa leggera dei pantaloni. Mi vuoi. Il desiderio di me è diventato il tuo chiodo fisso, la tua ossessione. Ti ho riportato a te stesso. Restituito il tuo istinto di predatore e ora? E ora ti aspetto Matteo, vieni a prendermi. Vieni e reclama la tua preda. E' giusto, ella ti appartiene, in tutto e per tutto. Come tu appartieni a lei. Ti sbranerò Matteo. Ogni più piccolo pezzo del tuo corpo recherà il segno dei miei denti, delle mie unghie, della ferocia violenta della mia voglia. Ti porterò a volere sempre di più e a darmi sempre di più... sarò insaziabile. Leccherò il tuo sesso eretto dalla base fin su a quella meravigliosa punta turgida che mi ha spinto così tante volte ad affondare con violenza il mio vibratore tra le cosce per trovare sollievo alla voglia che mi divorava. Quando avrò finito con te non resterà un solo alito di fiato nei tuoi polmoni, una goccia di sangue nelle tue vene e una sola stilla di sudore sulla tua pelle. Ti prosciugherò, mi approprierò di ogni singolo frammento di te... invaderò la tua anima e vi apporrò il mio marchio. Perché mi appartieni Matteo, non il possesso sciocco che implica gelosia ma il possesso della passione, quella che non conosce limiti ne confini. Quella che diverrà tangibile forza incontrollabile, anarchico abbandonarsi al piacere non appena lo spazio tra di noi sarà ridotto a pochi centimetri. Una cena? E cosa vuoi che m'importi di mangiare... tu sarai il mio cibo e la mia acqua.. Si, t'incontrerò. La caccia è finita. La preda conquistata. Che si consumi il fiero pasto.
Cherie
Da: silverdawn@virgilio.it
Data: martedì 14 marzo 2006 18.37
A: cherie_68@libero.it
Oggetto: Sarò con TE
Cherie, Cherie, mia delizia, mio tormento,
non faccio che controllare la posta, non aspetto che di leggere... se non fosse per tutta questa gente che mi opprime. Ho dovuto aprire e richiudere la tua lettera almeno otto volte, l'ho riletta, riletta, riletta. Sarai mia, sarò tuo, saremo assieme qualche ora, saremo soli qualche ora. Al solo pensiero mi scaravento nel sogno clandestino che ti contiene... lo sai, la mia fantasia vola, non posso fermarla; già vedo la scena, già ci sono dentro. Mentre aspettavo ho guardato gli orari dei treni; potresti partire alle 8,10 ed arrivare a Parma per le 9,20. Sarò già lì, ad aspettarti. Ti lascerò tornare a casa alle 18,36; alle 19,50 sarai a Milano, nessuno si accorgerà di nulla... solo noi, solo io e te... una giornata rubata a tutto l'universo, un universo dentro una manciata di minuti, una manciata di minuti che diventeranno secoli nel mio cervello. Già lo immagino, già ti vedo; ti vedo scendere dal treno, ti vedo volare fra le mie braccia... primo contatto, primo calore, primo sentirti tutta... già sento le tue labbra, la tua lingua, i tuoi profumi. Già mi nutro del tuo sorriso. Non oso pensare come passeremo la giornata, non oso pensare a cosa faremo, ma è come se l'avessi già vissuta.
Potremmo anche solo passeggiare e dialogare, già questo, per me, sarebbe far l'amore con te. Ogni attimo che riesco a rubarti è far l'amore con te... ogni volta che leggo qualcosa di tuo, faccio l'amore con te. Sento la tua carne fremere, aspiro profondo ogni tuo odore, gusto e non mi sazio ogni tuo sapore. Saprò darti tutto il tempo che vorrai per trovare il modo di rendermi felice; lo so, non dovrei indugiare, ho capito che hai quasi più voglia di me, che non aspetti altro, ma sono pronto anche ad una tua fuga repentina, ad ogni tuo ripensamento. Non mi faccio illusioni, troppe volte me ne son fatte e non ne voglio nemmeno parlare. So soltanto che ho già vissuto il tuo arrivo, il nostro incontro, il nostro amarci. Già ti ho denudata, già ti ho stesa sopra un letto qualsiasi, già ti ho vista, guardata, esaminata. Già mi sono tuffato fra le tue splendide cosce, già ho sentito il profondo richiamo del tuo liquido piacere, mi sono buttato a baciare il tuo pube, le labbra aperte, gonfie, viscide d'umori, pronte per la mia lingua. E i tuoi canti, come li ho sentiti... ho sentito i tuoi seni nelle mie mani, abbandonarsi ad ogni strazio; ho sentito le tue mani, sulle mie mani, pregarmi di straziarti ancora! Ho affogato il mio sesso nel tuo corpo, in ogni dove; ho sentito il tuo corpo pretendere il mio sesso. Ti ho vista godere, godere e godere... mille volte senza mai smettere. Un orgasmo continuo e profondo. Ho visto e sentito tutto questo e altro ancora, pur restando attaccato ad una realtà così lontana. Te ne tornerai a Milano, me ne tornerò a Bologna, ci divideranno ancora tutti ma resteremo uniti per sempre e di quei tuoi orgasmi farò il Pane della mia fame, l'Acqua della mia sete, l'Aria del mio respiro. Sarò schiavo se sarai padrona, sarò padrone se vuoi essere schiava, sarò pensiero nella tua mente, saremo aria nel nulla. Tutto nel tutto. Regalami questa giornata di sole, prenditi tutta la mia vita, ingoia tutto lo sperma che fiotta in questo momento per te!
Matteo
Da: cherie_68@libero.it
Data: martedì 14 marzo 2006 18.47
A: silverdawn@virgilio.it
Oggetto: VIENI E BEVI ALLA MIA FONTE
Tesoro,
riesco solo adesso ad aprire la tua mail, che ha continuato a lampeggiare per gli interminabili minuti in cui la mia segretaria mi ha ricordato gli appuntamenti che TASSATIVAMENTE domani dovrò rispettare. ARGH e pensare che ho sempre ritenuto che fare il capo significasse poter fare quello che si vuole... mah invece sono ostaggio della mia assistente, meravigliosamente efficiente per niente interessata – per fortuna – alle delizie che ristorano l'animo e il corpo del suo capo: cioè tu Matteo, il tuo corpo, la tua voce, le tue parole, che mi riversano brividi lungo la spina dorsale e colmano la mia anima di una gioia spaventosa e sublime nello stesso tempo. Mi fai sentire come una ragazzina alla prima cotta e nello stesso tempo risvegli gli istinti più biecamente animali che albergano nel fondo delle mie viscere. Li strappi dal loro nascondiglio e li trasformi in dolci richieste, in desideri espliciti, in violente prese di possesso. Non so... a volte mi sento così piena del desiderio di te che mi sembra di esplodere. Calma Cherie, calma. Vediamo, la tua ipotesi di orari per il nostro incontro a Parma, mi sembra assolutamente perfetta. Direi che potremmo prendere in considerazione un giorno della prossima settimana, il 22 o il 23, intorno a metà della settimana mi riesce sempre più facile prendermi qualche ora di pausa extra. Vedi se per te può andare bene. Quanto a quello che accadrà, non voglio precorrere gli eventi, Matteo. Voglio guardarti negli occhi ad un cm di distanza, si. Respirare l'aria sulle tue labbra. Vedere il sorriso illuminare il tuo volto mentre mi guardi camminare rapida verso di te. E poi voglio perdermi nel tuo calore, assorbire il profumo della tua pelle in ogni poro della mia. Riempirmi le orecchie del suono della tua risata.... E TEMPO, voglio TEMPO da spendere, buttare, consumare, bruciare con te e solo con te. Il mio corpo anela a fondersi con il tuo. Voglio sentirti riempirmi, colmarmi della tua dura consistenza in ogni modo possibile, in ogni più piccola ansa e cavità del mio corpo. Ti voglio onorare mio signore, con la mia bocca, con le mie mani, con la mia fica e con il mio culo in ogni modo in cui mi chiederai di farlo. E voglio essere onorata da te nello stesso modo. Schiavo, padrone non importa io voglio essere il tutto nel tuo mondo e voglio che in quelle poche ore per te non esista altro, che la tua mente non pensi ad altro che a possedermi ancora e ancora e ancora e che il tuo corpo non voglia atro che farlo, farlo e poi farlo con sempre maggiore intensità. Il momento di tornare alla realtà quotidiana arriverà anche troppo presto. Legami doverosi, che meritano tutto il nostro rispetto. Occhi innocenti, che il dolore non deve in alcun modo offuscare a causa nostra. Lo sappiamo, non avremo che sempre poche ore rubate, sottratte faticosamente all'esistere convulso di entrambi. Ma sono preziose come il diamante e come tali vanno conservate e protette. Ti berrò Matteo fino all'ultima goccia e ti guarderò con la tua bella testa china tra le mie cosce spalancate abbeverarti avido alla mia fonte....sarà SUBLIME!!!!!
Cherie
Da: silverdawn@virgilio.it
Data: martedì 14 marzo 2006 19.42
A: cherie_68@libero.it
Oggetto: NON POSSO ASPETTARE!
Cherie, Cherie, mia Figa Regina,
mi chiedi troppo! Non posso aspettare così tanto il momento di affogare dentro di te... se ne sono andati tutti, sono finalmente solo e rileggo le tue lettere, le tue parole che mi avvolgono la verga, mi sfondano il cervello. Non posso aspettare fino al 22, ho bisogno di te molto prima, anche ora, ma ora non puoi, lo so. Ho mandato a culo tutti i miei impegni per giovedì, fallo anche tu! Non è un consiglio, è un ordine! Datti malata, datti dispersa ma giovedì devi essere mia, non posso aspettare oltre... hai devastato tutta la mia vita, lascia che io devasti la tua, dammi il tuo corpo, brucia tutti i tuoi impegni, lasciati condurre dentro questo nostro universo senza condizioni, senza confini, senza altre faccende.
Giovedì, giovedì io sarò alla stazione di Parma, aspetterò quel treno, solo quello, aspetterò te, i tuoi occhi, il tuo sorriso e la bava della tua dolcissima figa che già cola lungo le tue cosce fino al bordo delle calze. Ti aspetterò perché so che ci sarai, ti aspetterò perché è giusto che tu ci sia, ti aspetterò perché non puoi farne a meno. Senti, senti il mio tono come è cambiato? Non è colpa mia, è colpa tua... sei tu che l'hai generato, sei tu, Figa Regina che mi implori di renderti schiava della mia passione. Soltanto con grande controllo riuscirò a non denudarti appena scendi dal treno, sul marciapiedi, in mezzo alla folla... la mia follia è giunta al vertice, la mia voglia di te è incontenibile. Ci penso, sai? Penso a come sarebbe bello, denudarti davanti a tutti, sconvolgere la folla e farla partecipe del tripudio del tuo piacere; leccarti la figa mentre tutti ti guardano e ti sentono. Regalargli un paio dei tuoi orgasmi, sentirti cantare come sul palco dell'Opera. Vedo le loro facce, tutte! Vedo i loro occhi puntati nei tuoi, nella tua bocca e nella tua figa. Vedo i tuoi occhi pieni dei loro sguardi e la tua eccitazione che aumenta con la loro e più tu godi, più loro si eccitano e più loro si eccitano e più tu godi... infine, stravolta, quasi svenuta, ti abbandoni sul marciapiedi e respiri affannata. Allora ti cullerò un po', aspettando che ti riprendi; poserò le tue gambe sulle mie spalle e, dolcemente, punterò il nerbo sulle labbra e l'affogherò piano piano sotto gli sguardi attenti di tutti e tutti cominceranno a toccarsi, da soli, a coppie, a gruppi. Provocheremo la più grande orgia che sia mai stata vista. Ti farò godere ancora, ti faranno godere ancora, tutti... mille volte il canto del tuo orgasmo spezzerà tutto il trambusto che ci sarà intorno, mille volte godrai per me e per tutti. Ti trafiggerò piano, delicatamente... poi più forte, brutalmente. Passerò centinaia di volte dalla tua meravigliosa figa al tuo superbo e accogliente deretano poi, stravolto, ti inonderò di sperma il ventre, i seni sparsi, la gola e il viso. Leccherai avida ogni goccia che potrai, te la porterai alle labbra con le mani, ne chiederai ancora ma io mi accascerò. Allora mi porteranno via da te, lontano. Si approprieranno del tuo corpo, ne faranno scempio... dieci, venti persone, uomini e donne, saranno su di te, godranno di te, godrai di loro e io godrò di più. Sentendoti godere. Cherie, solo il tuo godere mi appaga, che sia io a darti il piacere, che sia qualcun altro a dartelo, io m'appago del tuo venire.
Matteo
Da: cherie_68@libero.it
Data: martedì 15 marzo 2006 00.42
A: silverdawn@virgilio.it
Oggetto: Re: NON POSSO ASPETTARE!
Tesoro,
ti rispondo solo adesso mentre la casa intorno a me dorme... Vedi che cosa mi induci a fare? Sono così avida delle tue parole che non riesco a fare a meno di cercarle in ogni momento, anche il più sbagliato della mia giornata. E tu sei un folle, lucido sensuale e affascinante ma folle. E stai trascinando anche me inesorabilmente in questa follia. Cazzo! Ho tremato Matteo, letteralmente tremato mentre leggevo questa lettera. Come fai a leggermi dentro così bene? Come fai a capire immediatamente di cosa ho bisogno? a cosa anela il mio corpo? di cosa si appagherà realmente la mia testa?
Mi spaventi quando fai così e mi affascini all'ennesima potenza. Mi sento travolta dal tuo potere di comprensione. Che cosa sei un mago?
Hai ragione, ci sarò giovedì. Non posso farne a meno. Ho cercato di essere ragionevole, razionale, di considerare tutto questo una divertente liason come altre che ho avuto. Ma la realtà è che non ci riesco. Devo averti. Devo marchiare la tua anima, stravolgere il tuo corpo, graffiarti, segnarti, morderti... accendere la profondità del tuo sguardo di una scintilla di passione folle che solo io posso appagare. Ecco è così che mi sento. Ma tanto lo sai. Hai solo voluto che lo dicessi, lo tirassi fuori così nero su bianco perché sei un bastardo Matteo, adorabile ma un fottuto bastardo. E io ho sempre avuto un debole per i bastardi. Accidenti a me !!!
L'orgia – dio – ti odio e ti adoro, non so precisamente in che percentuale le due cose. Forse in questo momento ti odio un po' di più. Mi sono vista in quel modo. Ho sentito l'eccitante peso degli sguardi degli sconosciuti alla stazione. Ho letto il trionfo nei tuoi, mentre il mio corpo si abbandonava ad un orgasmo devastante e poi ad un altro e un altro ancora. Mentre leggevo, la fica si contraeva e colava senza nemmeno bisogno che mi sfiorassi. Ormai sono andata oltre qualsiasi possibilità di controllarmi. Semplicemente non voglio. Voglio quel cazzo invece, il tuo, che mi trafigge e mi colma in ogni dove, in ogni cm del mio corpo fremente di voglia davanti ad una platea di spettatori eccitati e sconvolti dalla grazia perfetta dello spettacolo che offrono i nostri corpi intrecciati.
L'ho sognata quell'orgia, ho fantasticato su noi due a caccia insieme di nuove prede da sedurre e da usare perché il piacere trabocchi oltre il limite tra di noi.
Forse non è ancora il momento per questo. Ora io voglio TE, il tuo corpo fuso nel mio, il mio che si sciolga sotto i colpi del tuo, i nostri respiri rotti dalla voglia, gli occhi accesi dalla follia appassionata, le anime perse nell'oblio della voluttà reciproca. Ecco Matteo, prima devo avere questo, averlo giovedì e poi ancora e ancora e ancora. Perché non ci basterà un incontro, perché questa non è una scopata, perché siamo andati oltre da parecchio ormai. E ora non possiamo che andare a vedere dove ci porterà questa lucida e stravolgente follia.
A giovedì mio signore e adorato servitore. Conterò le ore, i minuti che ancora mi separano dal momento in cui potrò sentirmi avvolta dal calore incandescente del tuo sguardo. La mia pelle formicola già adesso al pensiero.
Cherie
ED ALCUNI SMS, POCO PRIMA DELL'INCONTRO:
Dal treno al treno
SMS - SCOPAMI MIO SIGNORE
Appena vedo il tuo nick il mio corpo freme.
Non capisco xchè. Siamo folli.
Il tanga è incollato alla mia fica fradicia
Ti voglio Matteo. Non posso più aspettare.
SMS - LASCIAMI BERE DI TE
Castigo di tutte le mie pene, ancora pochi istanti.
Il tempo di vederti, tuffarmi nei tuoi occhi.
Il tempo di spogliarti, tuffarmi a dissetarmi.
Lasciami bere tutto il tuo corpo, ho troppa sete di te.
SMS – VOGLIO FONDERMI IN TE
Perché il treno va così piano?
Mi sembra di esplodere.
Ogni poro della mia pelle è aperto, dilatato, pronto per TE.
Prendimi senza chiedere permesso. Ti prego.
SMS – VOGLIO FONDERMI IN TE
Pochi istanti ancora poi mangerò la tua voglia.
Già sono sul marciapiedi..
Vedo la gente che ti vorrebbe, vedo l'orgia che ho già visto.
Oggi no! Saremo solo nostri!
SMS – TI MARCHIO L'ANIMA
Sono a Parma. La pelle mi brucia. Scotto.
Ti voglio ferocemente... brutalmente
Per prima cosa voglio il sapore della tua bocca
E poi tutto Matteo tutto anima compresa.
Mayadesnuda/Silverdawn