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Racconto n° 2190
Autore: Mayadesnuda Altri racconti di Mayadesnuda
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Il barbiere per signore
Ah, che bel vivere,?
che bel piacere?
che bel piacere?
per un barbiere?
di qualità
di qualità!?
Ah, bravo Figaro!?
Bravo, bravissimo;?
Bravo!?
La la la la la la la la la la!?
Fortunatissimo? Per verità!

Le note trionfali di Rossini riempivano l'aria, mentre Valentina si guardava con analitico interesse nello specchio a tutta parete del suo bagno. Il corpo nudo, la grana della pelle compatta, i seni sodi e alti, il culo rotondo e le gambe tornite. Nulla da dire. Il tono ambrato della carnagione si sposava perfettamente con i riflessi corvini dei suoi capelli e con il nero carbone dei suoi occhi... ma c'era comunque una nota stonata. Quel triangolo di peli leggermente incolti al vertice delle cosce. No, non andava. Non andava proprio. Era necessario trovare una soluzione al più presto. Una soluzione - professionale - e soprattutto rapida.

Pronto a far tutto
la notte e il giorno
sempre d'intorno
in giro sta.
Vita più nobile
per un barbiere
vita più nobile
no, non si dà.
La la la la
La la la la la la la la la
la la la la la la la la la!

La voce fresca e ricca di seducente - joie de vivre - di Juan Diego Florez nei panni dello spregiudicato seduttore delle forbici rossiniano avvolge Valentina con la sua magia. Gli occhi della donna luccicano maliziosi nello specchio, la mano scivola sicura sul ventre piatto e si ferma sul monte di venere, le dita scompigliano giocose i ricci neri che coprono la sua personale idea del paradiso.
- Certo – ride la donna, mentre con un dito penetra decisa l'umido calore della sua fica - ecco cosa mi ci vuole: un Figaro personale, un barbiere speciale, solo per Signore. Ah l'ho sempre pensato mio caro Gioacchino che tu sei stato un genio!!!! -
Valentina socchiude gli occhi, mentre le dita, che ormai sono diventate quattro più il pollice che rotea delicato sul clitoride eretto, affondano con ritmica decisione nella sua fica ormai fradicia di voglia. E' il suo orgasmo del buongiorno. Senza la giornata non avrebbe lo stesso colore o forse sapore. Due affondi e il corpo esplode nell'apoteosi del piacere raggiunto.

Rasori e pettini,
lancette e forbici,
al mio comando
tutto qui sta.
Rasori e pettini,
lancette e forbici,
al mio comando
tutto qui sta.
V'è la risorsa
poi del mestiere
con la donnetta...
col cavaliere...
con la donnetta...
trallalallero
e col cavaliere
la la!

- Eccolo, cazzo l'ho cercato per tutta la casa ed era sotto i miei occhi. – Valentina, brandisce il suo palmare ultra sottile con aria trionfale lasciandosi cadere, ancora nuda, sulla poltrona di cuoio rosso del salotto. Cerca rapida nell'agenda quel numero, che mesi fa aveva messo in rubrica. Un cliente che aveva contattato la Dream Agency per realizzare un suo desiderio segreto: farsi riprendere dalle telecamere mentre rasava intimamente una bellissima donna.
- Bingo... eccoti qui. Mio caro, sei il mio uomo. Vediamo 338... - Valentina digita il numero sulla tastiera del suo cellulare - Pronto? Si salve sono Valentina Goia. Si, esatto la titolare della Dream Agency. La chiamavo perché qualora fosse ancora interessato a realizzare con il nostro aiuto il suo sogno, avremmo trovato modo di aiutarla. Si? Ah capisco. E' più che interessato. Allora senta se per lei va bene l'aspetto oggi pomeriggio, diciamo alle 15 in agenzia? Va benissimo. Facciamo 15.30. A più tardi. -

15.30. Sede milanese della Dream Agency.

Fa caldo. Ma Valentina neanche se ne accorge. La sua attenzione è tutta concentrata sulla porta che in quel momento si sta aprendo: Vanessa la sua assistente fa il suo ingresso seguita dal cliente che Valentina non vedeva l'ora di incontrare, Michele Leonardi, l'aspirante barbiere per signore.
- Si accomodi signor Leonardi prego – la voce di Valentina è ferma nonostante nella sua mente balenino immagini di quelle mani abbronzate che sfiorano con il rasoio le sue cosce tornite. – Spero che ci abbia trovato facilmente, come ben capirà non possiamo pubblicizzare più di tanto la nostra posizione. -
- Nessun problema signora Goia vi ho trovati subito e in ogni caso ero realmente ansioso di incontrarla, dopo che al telefono mi ha detto che finalmente era in grado di aiutarmi a realizzare il mio desiderio.- La voce di Michele scende di un'ottava mentre termina la frase e percorre con uno sguardo di totale apprezzamento virile il corpo di Valentina rivelato più che celato dal corto vestitino di seta bianca che la donna indossa.
- Ottimo signor Leonardi, come le dicevo stamani al telefono siamo in grado di realizzare il suo desiderio. Anzi sarebbe più opportuno che dicessi sono in grado.- Valentina fa un pausa di qualche secondo durante il quale gli occhi indaco di Michele si fissano nei suoi scrutandole l'anima alla ricerca del significato più profondo della frase pronunciata dalla donna.
- Intende dire che...- Azzarda Michele spostando lievemente lo sguardo più in basso sulle labbra lucide di Valentina.
- Intendo dire signor Leonardi che se lei ha desiderio di esibirsi davanti ad una telecamera come novello Figaro in versione intima io ho invece bisogno dei suoi servizi, si ha capito bene dei suoi servizi come barbiere. -
- E' molto più di quello che mi aspettassi Valentina. – Michele è scivolato inconsciamente nel - tu - quasi avesse le gambe di quella magnifica donna già spalancate davanti agli occhi e stesse avvicinando il rasoio al suo svettante monte di venere .
- Lasciamo perdere i convenevoli Michele credo che la suite Pink del Five Season possa essere la location ideale per la nostra piccola seduta di coiffure, se mi dai una data per te comoda controllo i miei appuntamenti così fissiamo subito l'incontro. Ah naturalmente il tecnico che effettuerà le riprese è di nostra totale fiducia ed ovviamente farà in modo che nelle inquadrature i volti siano oscurati. Ci teniamo alla privacy assoluta della nostra clientela.– Valentina parlava rapidamente e con un tono professionale per cercare di celare l'eccitazione che le stava colando liquida tra le cosce al solo pensiero di quella seduta.
– Per me sarebbe perfetto venerdì 19 diciamo alle 13 – una nota di incredulità vibrava nel tono di Michele che si sforzava di mantenere il controllo anche se avrebbe voluto inchiodare Valentina contro il muro, e constatare di persona quanto realmente la fica della donna avesse bisogno delle sue cure - professionali - .
- Perfetto allora Michele non ho impegni quel pomeriggio e dirò alla mia assistente di non fissarne in questi giorni. Ci vediamo dunque venerdì prossimo direttamente alla suite Pink del Five Season. Provvederemo a farti avere una copia della chiave di accesso dell'ascensore privato della suite direttamente nel tuo ufficio, in modo che tu non debba presentarti al concierge.– Valentina si era alzata mentre pronunciava queste parole e girando intorno alla sua scrivania si era avvicinata Michele con l'intento di stringergli la mano, ma lo spirito da lupa cacciatrice che albergava da sempre in lei si era risvegliato e così la mano era scivolata sull'evidente rigonfiamento che spiccava sotto il lino sottile dei pantaloni dell'uomo. Aveva stretto con forza nella mano quel cazzo dalle misure decisamente interessanti e sussurrato nell'orecchio di Michele a venerdì cherie... poi gli aveva dato una pacca sul sedere e gli aveva indicato la porta.

Venerdì 19 giugno. Suite Pink. Five Season Hotel. Ore 12.45

... ah, che bel vivere,?
che bel piacere?
che bel piacere?
per un barbiere?di qualità ?
di qualità !?
Tutti mi chiedono,?
tutti mi vogliono,?
donne,
ragazzi,?
vecchi,
fanciulle:?
Qua la parrucca?
Presto la barba?
Qua la sanguigna?
Presto il biglietto?
Tutti mi chiedono,?
tutti mi vogliono,?
tutti mi vogliono,?
tutti mi vogliono,?
Qua la parrucca?
Presto la barba?
Qua la sanguigna?
Presto il biglietto
?Figaro, Figaro?
Figaro, Figaro?
Figaro, Figaro?
Figaro, Figaro?
Figarooooooo

Le note di Rossini placavano l'agitazione di Valentina che avvolta nel morbido accappatoio di ciniglia bianca dell'albergo, controllava che tutti i particolari per la realizzazione del sogno del suo cliente fossero perfetti.
Antonio l'operatore di ripresa era discretamente celato dietro un paravento giapponese che lasciava visibile solo l'occhio discreto della telecamera digitale.
Il tavolo su cui Valentina si sarebbe stesa era di mogano massiccio lo aveva scelto proprio perché il tono scuro del legno creava un contrasto cromatico delizioso con la naturale sfumatura dorata della sua pelle. Su un tavolino di cristallo e ferro battuto posto li accanto erano stati disposti in ordine i ferri del mestiere: un bacile di rame colmo di acqua tiepida profumata con petali di rose rosso carminio, una pila di asciugamani di lino candido era ordinatamente disposta li di fianco, su un canovaccio di cotone orlato di pizzo macramé spiccavano il rasoio, il pennello con il manico di corno e in un porta sapone di vetro, il sapone neutro con cui Michele avrebbe creato la schiuma.
Mancavano pochi minuti all'arrivo di Michele... ci voleva un entrèè ad effetto e di atmosfera. Valentina si sfilo l'accappatoio e si stese nuda sul tavolo con le gambe sollevate e aperte. La prima cosa che Michele avrebbe visto sarebbe stato lo splendore incolto e selvaggio della sua fica.
Le mani di Michele tremavano, mentre inseriva la chiave magnetica nell'apposita fessura e le porte dell'ascensore della suite Pink si aprivano silenziose davanti a lui. Nella sua testa il desiderio si mescolava allo stupore per poter finalmente realizzare la più antica delle sue fantasie. Si rivedeva bambino, osservare di nascosto da una fessura nella vecchia e malandata porta di legno, la madre, tipica bellezza mediterranea sdraiarsi sul letto e aprire le cosce brunite dal sole per offrirsi alla sapiente maestria nell'usare il rasoio del padre. Come avrebbe voluto essere al suo posto. Ora avrebbe finalmente potuto riscattare tutti quegli anni di paziente attesa. Finalmente il momento era arrivato.
- Cazzo...- l'espressione era sfuggita a Michele suo malgrado – sei uno spettacolo indescrivibile – gli occhi dell'uomo erano incollati alle cosce di Valentina, il fiato gli si era fermato in gola, cercava di deglutire ma non ci riusciva. Era come essere ad un centimetro dai propri sogni. Tirando una lunga boccata d'aria Michele si tolse la giacca e la camicia in fretta e furia rimanendo con i morbidi pantaloni di lino color tabacco che non riuscivano a nascondere la sua prepotente erezione.
- Allora Figaro sei pronto per la tua prima esibizione? – Valentina aveva dato un'inflessione volutamente ironica alla domanda giusto per scuotere l'uomo che sembrava perso nei suoi pensieri.
- Certo che lo sono... come potrei mai non esserlo di fronte a tanta grazie rivelata? - sorridendo a Valentina Michele aveva iniziato a intingere la spugna nell'acqua per bagnare la pelle tra le cosce della donna.
Il suo tocco era deciso, ma carezzevole. La morbida fibra della spugna scivolava sul monte di venere e sull'interno delle cosce fino a toccare il clitoride con malizioso scrupolo.
- E' necessario che la pelle sia ben preparata altrimenti il rasoio non scorrerebbe con la necessaria fluidità – il tono di Michele si sforzava di essere professionale ma una nota calda lievemente incerta vibrava sul fondo strappando un sorriso a Valentina.
L'uomo adesso stava passando il pennello sul sapone per creare la schiuma necessaria ad iniziare a dare una cornice degna allo splendore nascosto da quel cespuglio di peli incolti. Quando fu soddisfatto iniziò ad insaponare il monte di venere con estrema accuratezza e, poi, dopo aver controllato il filo del rasoio lo passò una prima volta con lentezza sul pube di Valentina. I movimenti erano eleganti, armonici nella loro sequenzialità: passaggio della lama sulla superficie insaponata dall'alto verso il basso, PELO, risciacquo della lama nel bacile di rame, passaggio della lama dal basso verso l'alto, CONTROPELO, nuovo risciacquo della lama nel bacile e accurata verifica della liscia morbidezza della pelle con la punta delle dita imbevute di olio idratante.
I gesti di Michele parevano a Valentina una danza, una seducente danza tribale, una sorta di preludio all'accoppiamento come a volte fanno certi animali.
- Stendi le gambe e aprile il più possibile – il tono di Michele era perentorio Valentina si ritrovò ad obbedire in modo del tutto istintivo, ecco ora era offerta, completamente spalancata e di fatto totalmente nelle mani di un uomo. Cosa che non capitava praticamente mai. Non a lei.
Era una sensazione strana. Michele insaponava dolcemente l'interno delle cosce, le grandi labbra fino a ricoprire anche il clitoride di soffice schiuma saponata. E, mentre il rasoio passava con ritmica e dolce decisione sulla pelle delicata la mente di entrambi, dell'uomo e della donna, volava.
Valentina pensava alla fiducia e all'abbandono, a quanto fossero erotici entrambi. E soprattutto a come fino a quel momento non se ne fosse accorta.
PELO E CONTROPELO, e le grandi labbra si rivelarono in tutta la loro seducente e glabra bellezza.
Michele pensava a come avrebbe fatto scorrere la lingua su tutta la superficie liscia, calda della fica di Valentina a come l'avrebbe assaporata. Solo quello. L'avrebbe assaporata. Un pasto da gourmet.
PELO E CONTROPELO e la spugna che passa dolcemente sulla pelle ormai completamente liscia di Valentina. Le dita che accarezzano lievi stendendo, massaggiando l'olio profumato fino a riempire ogni poro.

Ahimè, ahimè, che furia!
Ahimè, che folla!
Uno alla volta,
per carità ,
per carità ,
per carità ,
Uno alla volta,
uno alla volta,
uno alla volta,
per carità !
Figaro
Son qua!
Figaro
Son qua!
Figaro qua,
Figaro la
Figaro qua,
Figaro la
Figaro su,
Figaro giù
Figaro su,
Figaro giù
Pronto prontissimo
Son come il fulmine,
sono il factotum
della città
della città
della città
della città
della città !

Silenzio. L'intera operazione si era svolta senza che Valentina e Michele proferissero verbo. Solo le note di Rossini e la voce incantata e sensuale di Juan Diego Florez a cui ora si mescolavano i gemiti di Valentina, che incalzata dalla lingua avida di Michele e permeata dalla musica, non riusciva a trattenere il piacere che l'attraversava ad ondate. La lingua di Michele pareva essere dappertutto. Accarezzava, suggeva, lambiva, beveva in un crescendo che sembrava sposarsi perfettamente con quello della partitura rossiniana. Ormai era pronta. Sentiva l'orgasmo montarle dentro sempre più intensamente. Così sulle note finali del Figaro, il corpo le si contrasse e un urlo liberatorio le sfuggi dalle labbra... ahhhhhhhh...

Ah, bravo Figaro
bravo, bravissimo
Ah, bravo Figaro
bravo, bravissimo
Fortunatissimo
Fortunatissimo
Fortunatissimo
per verità !
Ah, bravo Figaro
bravo, bravissimo
Ah, bravo Figaro
bravo, bravissimo
Fortunatissimo
Fortunatissimo
Fortunatissimo
per verità !
A te fortuna
non mancherà !
Sono il factotum
della città
della città
della città
della città !
della città!

Mayadesnuda

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