Lettori OnLine

Lisci, duri e forti sotto le dita.
Mi piace prenderti così, anche se non sei mio.
Appoggio le dita lunghe sulle tue anche, avvolgo il tuo bacino lentamente mentre chiacchiero con te del tempo, di musica, di amicizia che sa di buono.
Lascio scivolare i polpastrelli oltre l'osso che sporge, curvano piano sui tuoi reni e si fermano dove il muscolo del gluteo stacca delizioso. Muovo le mani simmetricamente, seguono un ritmo altro, staccato dalla nostra conversazione leggera. Accarezzano sicure, ma senza frenesia, uguali sul tuo bacino; lo ingabbiano senza esitazione. I pollici rimangono davanti, la tua pelle sottile a sfiorare l'incavo che li separa dalle altre dita, i miei polpastrelli a premere le tue ossa, a scovarne le imperfezioni sotto la pelle tesa.
Sei caldo. Parlo con te, riesco persino e risponderti con garbo, con eleganza posata. Ma le mie mani non si fermano, i pollici scendono fino al bordo dei jeans. Pochi peli disegnano l'inizio del pube. Muoio. Le mie mani stanno cedendo su di te, sfuggono pericolosamente.
Ho le labbra rosse ora, lo so, mi conosco. Le sento gonfiarsi, riempirsi di desiderio. Freno il mio bacino mentre si avvicina rischioso al tuo. Un attimo, uno soltanto, solo il tempo di sentirti sbattere su di me, solo un cozzare prepotente di fianchi che crei contatto e dia sollievo.
Mi premo su di te in un abbraccio giocoso, rido forte, rovescio la testa senza guardarti.
Nello stesso momento incollo il seno al tuo corpo, mi muovo sinuosa, schiaccio il pube sul tuo un istante, implodo, mi sciolgo, divento acqua profumata d'oblio, scorro con le dita lunghe sulla tua schiena e poi, violenta, mi stacco all'improvviso, ti saluto gaia e corro via.


Mme

Madamesnob