Notte. Playas Papajaio. Lanzarote. Il rumore della risacca si mescola a quello della vecchia radiolina a transistor da cui erompe la voce roca di Patty Parvo...
E tu
E noi
E lei
Fra noi
Vorrei
Non so
Che lei
O no
Le mani
Le sue
Ti guardo, cerco i tuoi occhi alla luce delle stelle. I tuoi. I suoi. Soprattutto i suoi in realtà. I tuoi li conosco. Adesso saranno di un azzurro quasi trasparente. Il desiderio li rende due pozze liquide e immense. I suoi invece. I suoi ancora non li conosco. Sono verdi come questo oceano smeraldino che ammicca ambiguo lambendo la porzione di spiaggia in cui ci siamo rifugiati. Verdi e intensi. Li sento perforami il corpo. Esplorami l'anima. Mi piace. Chissà come scolorano nella voglia, come li muta il desiderio. Mi prudono le mani e di riflesso stringo lievemente gli occhi. I miei. I miei sono neri come il manto chinato di questa notte estiva. Accessi da bagliori, quasi lampi argentei. Occhi da strega hai sempre detto. Chissà se lo pensa anche lei.
Pensiero stupendo
Nasce un poco strisciando
Si potrebbe trattare di bisogno d'amore
Meglio non dire
E tu
E noi
E lei
Fra noi
Vorrei
Vorrei
E lei adesso sa che vorrei
Le mani le sue
Prima o poi
Poteva accadere sai
Si può scivolare se così si può dire
questioni di cuore.
Si puo scivolare sì. Si può soprattutto voler selvaggiamente scivolare. Si può mia cara Patty. Ma sono certa che lo sai bene. Ricercare la scivolata con accanita intensità. E dopo godere ogni secondo del suo manifestarsi. Come me, ora. La sua testa tra le cosce e la tua voglia di uomo in bocca. Ondeggio incontro a quelle labbra voraci, e lenta la mia lingua avvolge l'asta, sugge la capella. Guizzo, serpente nudo di voglia esposta a diversi violenti, pensieri.
Le mani ora. Le Sue. Le Tue. Non so. Vorrei sapere. Forse. Scivolano in lente spirali sulla mia pelle. S'intrecciano cercandosi avide. Le sento. Le mani. Le mie. Adesso. Le distendo e le intreccio una tra i tuoi capelli spruzzati di bianco e una tra i suoi fluenti ricci biondi. Tiro con forza. Serpente languido divenuto predatore sinuoso. Tiro. Scivola l'asta nella mia gola. A colmare. Tiro. Scivola la lingua tra le mie cosce. A guizzare.
Pensiero stupendo
Nasce un poco strisciando
Si potrebbe trattare di bisogno d'amore
Meglio non dire
E tu
E noi
E lei
Fra noi
Vorrei
Vorrei
E lei adesso sa che vorrei
Le Mani le sue
E poi un' altra volta noi due
Vorrei per amore o per ridere
Dipende da me
E tu ancora
E noi ancora
E lei un' altra volta fra noi
Le mani questa volta sei tu e lei
E lei a poco a poco di più, di più
Vicini per questioni di cuore
Se così si può dire
Vorrei. Voglio. In realtà. E agisco di conseguenza. Vicini ora. I corpi intrecciati. Perversamente persi gli uni dentro gli altri. Le mani ancora. Questa volte le sue. Affondano ritmiche tra le mie cosce spalancate. Da dietro. Frugano, esplorano, possiedono. Vìolano. Le mani. Le mie. Tese a colmare intimità maschie. Le tue. Lascio decori rosso sangue sulle tue natiche protese. Colpisco con il palmo. Violenta. Ritmica. Uno, due, tre, quattro colpi. Ti allarghi. Ti offri. Uno, due, tre, quattro, cinque dita. Affondano. Ritmo di risacca. Lento. Fuori e dentro. Dentro e fuori. L'oceano culla la voglia. La nostra.
E tu ancora
E noi ancora
E lei un' altra volta fra noi
Fra noi fra noi.
Pensiero stupendo
Nasce un poco strisciando
Si potrebbe trattare di bisogno d'amore
Meglio non dire
Meglio non dire. Sì Patty. Molto meglio il silenzio. Il linguaggio della voglia. Il crescendo. Le mani, le bocche, le lingue intrecciate. I desideri esposti. Nudi, come i corpi. Urla ora la voglia che attraversa, scossa unificatrice, l'intreccio di membra sulla spiaggia. Noi. E lei. Tra noi. O forse... noi e Tu tra noi. Non so. E neanche mi importa. Affondo le dita con maggiore forza. Io in te. Ritmo crescente. Burrasca. Affonda le dita con maggiore forza. Lei in me. Esplodiamo. Il vento trasporta le grida. Ora. Ancora lingue intrecciate. La mia. La tua. Tra le sue cosce spalancate. Suggiamo la sua voglia. Avidi.
Pensiero stupendo. Noi. Tre.
Mayadesnuda