Non c'era il sole allora. Era un triste plumbea giornata di pioggia, come quelle che l'avevano da sempre accompagnata nella sua terra. E aveva sorriso infatti mentre chiudeva le valige e vergava con il rossetto rosso che tanto lui detestava l'ultimo messaggio sullo specchio: Au Revoir....
Aveva sorriso anche quando a Punta Raisi aveva attraversato la pista a piedi per raggiungere il suo aereo ondeggiando, sotto la pioggia battente, sui tacchi a spillo che per prima cosa aveva indossato quella mattina. La mattina in cui era tornata ad essere se stessa.
10 ANNI DOPO
C'era il sole. L'afa sfumava i contorni delle cose. E lo scirocco rendeva l'aria infuocata portando fino a lì il sapore del deserto africano. Nulla sembrava ricordarle quella mattina di tanti anni prima. Eppure, era come se il tempo non fosse passato. Come se lei fosse ancora quella ragazza, che non era più da tempo. La ragazza dal rossetto cremisi. Ma era solo un'impressione, mentre con ampie falcate usciva da Punta Raisi per cercare un taxi, una cacofonia di suoni argentini e di vocali allungate l'avvolgeva cullandola con la sua ancora famigliare litania.
Salì su un taxi e diede l'indirizzo del miglior albergo di Palermo. Detestava essere lì. O almeno il 90 per cento di lei lo detestava. Il restante aveva persino paura ad ammettere che lo aveva desiderato disperatamente. Era voluta Tornare. Chissà poi perché... non c'era niente lì per lei. Era sola. Non che allora fosse stato diverso. Era sempre stata sola. Anche con lui. Ma ora da tempo era tornata ad essere lei. Era una donna libera, serena, in totale armonia con se stessa... eppure...
Mentre dava un'occhiata distratta al concierge che le porgeva la chiave elettronica della sua stanza Valentina non riusciva a smettere di pensare a quella strana mail...
- Ti devo delle scuse. E vorrei fartele guardandoti negli occhi. Te le devo da 10 anni lo so. Ma la mia vita ora sta per cambiare. Sto per avere un figlio e ho bisogno di chiudere con il passato definitivamente per cercare di essere un buon padre - .
D'istinto aveva riso spostandola nella posta eliminata appena finito di leggerla. Ma poi quelle parole erano diventate un tarlo... in fondo anche lei era madre da qualche anno e sapeva come quell'esperienza cambi la vita, acuisca la percezione che si ha di sè e delle proprie emozioni. E poi era curiosa, lo era davvero... Chissà se in lui c'era finalmente qualcosa dell'uomo...
E cosi eccola lì a scrivere uan lunga mail da un barocco palazzo palermitano la cui atmosfera decadente ben si adattava al suo stato d'animo, ad un uomo che non vedeva da 10 anni e che aveva lasciato a 1200 km di distanza con un semplice arrivederci vergato su un specchio. Tipico di Bocca di Rosa...la donna che era sempre stata e che lui aveva cercato di trasformare in una pallida signora borghese, rischiando quasi di ucciderla...
Questa è una lettera aperta,
in realtà mentre scrivo a te lo sto facendo a me stessa, alla donna che sono stata e a quella che diventerò in futuro. Una lettera alla donna che sono. Una lettera sulla mia natura più intima, più vera, sull'essenza di femmina che mi fa essere...una novella Bocca di Rosa... sono certa ricorderai alcuni dei versi iniziali di quella magnifica poesia in musica del grande De Andrè, che è sempre stata la mia canzone preferita... La nostra, pardon, la tua casa in cui io ero ospite più o meno desiderata, ne era sempre stata colma... quel poeta nordico e così vicino al cuore delle donne, mi aveva aiutato a sopportare il violento peso degli sguardi. Mentre tu iniziavi a non capire. O forse continuavi non lo so più... e nemmeno m'importa. Ora. Qui.
La chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore, metteva l'amore,
la chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore sopra ogni cosa.
Già e io ho sempre messo l'amore o meglio il suo etimologico corrispettivo greco, l'Eros, sopra ogni cosa. Respiro Eros, Mi nutro di Eros, bevo Eros... in ogni istante della mia vita agisco secondo i dettami di Eros... Certo non sempre l'ho fatto con coscienza o meglio con consapevolezza. Spesso in passato, la ragazza che sono stata l'ha fatto con disperazione, rabbia, violenza autodistruttiva e disperato bisogno di oblio. Come con te. Con te in quegli anni ho attraversato l'intera gamma delle emozioni. E ho dovuto toccare il fondo più e più volte prima di arrendermi, prima di ammettere che per quel dolore, così intenso, nemmeno l'eros, che era sempre riuscito a strapparmi un sorriso e un sospiro di autentico piacere, poteva nulla.
Ora. Lo faccio perchè esisto. E per parafrasare Cartesio: Seduco eroticamente e quindi SONO. Sono tornata me stessa già...
?C'è chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l'uno né l'altro
lei lo faceva per passione.
E qui come sta il punto cruciale. Il nucleo dell'etica a cui spero di riuscire ad attenermi nel corso della mia esistenza. Quell'essenza di verità che tu allora non hai saputo cogliere, che hai buttato via, cercato di cancellare. Con il mio acquiescente permesso s'intende. Siamo entrambi colpevoli. Questo ORA lo so con chiarezza. Già, ORA, che coltivo Eros, il piacere, ogni singola sfumatura di piacere di Eros per nient'altro che per passione. Ora che semplicemente e liberamente posso dire: adoro il sesso. Sai, mi sono anche chiesta alcune volte nella mia vita se non avessi sbagliato a non farne una professione... come era solito dirmi un mio amico gay: se avessi la metà del tuo talento bellezza, e anche solo un quarto del tuo sex appeal, non starei a perdere tempo con logoranti stage in testate misconosciute... mi darei alla Bella Vita... Già ma la gratuità di un incontro erotico, il suo anarchico dispiegarsi mal si conciliano con la contrattazione da business. Non fa per me semplicemente. Mi do per il piacere di darmi. E prendo per il puro piacere di farlo. Così in un'appassionata, perversamente gioiosa anarchia, che poi è forse il fil rouge del mio esistere. O il filo cremisi del mio esistere, quello che mi ha permesso di vergare quell'arrivederci prima che fosse troppo tardi. Per entrambi.
Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito
ha il cuore libero oppure ha moglie.
Spesso c'è un prezzo da pagare. C'è sempre un prezzo. Nel mio caso l'ho pagato con il sorriso sulle labbra almeno negli ultimi anni. In passato magari no. Come ben sai. O forse come non hai mai voluto sapere e solo adesso hai realizzato.
Mi ha sempre fatto male soprattutto l'ostracismo al femminile, ma per tornare alla saggezza del mio caro vecchio amico Guglielmo: tesorooooo non crederai che una Femmina della tua razza possa veramente avere come amiche delle donnicciole buone per una canasta a casa della casalinga di Voghera... Già tipo quelle amiche della tua preziosa sorellina, quelle che erano il tuo esempio preferito di integerrima mediocrità borghese. Perdonami il sarcasmo, mi è sfuggito, non ha senso dopo tanti anni. In realtà Gugliemo aveva ragione, crescendo ho trovato Donne autentiche con cui dividere passione, avventura e vita e eros... così, senza giudizi, o peggio pre-giudizi, ma con autentica empatia...
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
Il giorno in cui non darò più il cattivo esempio sarò morta credo. O comunque sarà come se lo fossi. Come in quegli ultimi mesi di tanti anni fa. Sentivo di sprofondare nelle sabbie mobili. Senza nemmeno poter gridare aiuto. Senza poterti nè trascinare con me, nè farmi salvare. Immobile. Paralizzata. Condannata. Ma sono riuscita a salvarmi. In extremis. La disperazione. La rabbia feroce mi hanno fatto trovare la forza. E l'assurdità della situazione. Tu con un'amante... oddio come mi sembra esilarante, ora, la situazione. Vedi. Non me n'è mai importato niente di chi ti scopavi. Anzi. Ti avrei pregato a volte di farti questa o quella bella fanciulla, perché questo mi avrebbe liberato. Ingenuamente credevo che se fosse valso per te, allora finalmente sarei stata libera anch'io. Ecco è stato questo il mio vero unico errore: ho presupposto la reciprocità. Non ha più importanza. Ho perdonato me stessa da tempo. E ora perdono anche te. Sì, hai capito bene, ti perdono. Perdono il ragazzo che eri, l'uomo che sarai diventato. Lo perdono perché ormai ho la certezza di una cosa: riuscirò sempre a dare scandalo ai benpensanti. Non per un atteggiamento costruito. Semplicemente perchè esisto. E devo ammettere che una certa forma di compiacimento per questo c'è in me. Indugio nello scandalo. Alimento il gossip. Sguazzo nella polemiche. Rimesto nel torbido insomma. Sempre con ironia in ogni caso o meglio con autoironia...
Una risata ci salverà....
Spero tu stia ridendo ora mentre solo nella camera che avevi prenotato per noi leggerai questa lettera vergata in inchiostro cremisi e profumata di zagare...
Lo spero davvero.....
Bocca di Rosa
Valentina guardava il promontorio di Punta Raisi farsi sempre più piccino mentre il suo aereo prendeva quota. Era fatta. Ora poteva dedicarsi alle cose realmente importanti: tipo il culo a mandolino del capo cabina del suo volo...
Mayadesnuda