Il giorno in cui mi incontrerai. Non avrai scampo. Semplicemente.
Non riuscirai a mettere a fuoco chiaramente la situazione. Non capirai o forse nemmeno ti importerà farlo chi è la preda e chi è il cacciatore. Quanto poco senso hanno i ruoli... nelle circostanze giuste. Tra noi non ne avranno affatto di senso.
Il nostro sarà un raffinato incontro di scacchi. Una partita a poker, in cui la posta in palio potrà essere una sola: tutto.
Nessuno dei due si agita per meno. E l'arte, la perfezione del piacere che stempera nel sublime esistere, come puro sentire, richiede il suo tributo.
Anima e sangue. Sudore e sperma.
L'estasi non si accontenta. Non si imbriglia. Nè si governa. All'estasi ci si abbandona.
Andrà così tra noi, non ho dubbio alcuno. Lo so. Lo sento nelle viscere. Sarà una lotta all'ultimo respiro. Senza esclusione di colpi. Una lotta istintiva. Atavica. Tra il femminile e il maschile. Una lotta seducente e seduttiva. No. Non un corteggiamento. Una lotta. O, se vuoi, una danza tribale. La celebrazione istintiva dell'esistere nel suo nucleo più vero: eros.
E' grazie ad eros che ti percepisco chiaramente. Leggo in te, mia dolce fiera notturna, con cristallina chiarezza. Speculari già. Racconti di te, sulle pagine che verghi con parole intessute di totale armonia del vivere. Libero. Realmente e ironicamente libero.
Seducente la libertà del sorridere del proprio mondo, mentre lo si ricrea su uno schermo pulsante. Questo di te mi seduce e mi rispecchia. Completamente.
La verità sorridente delle variazioni di piacere che narri emerge chiara dall'intreccio vibrante delle parole. E' magia che diventa desiderio liquido tra le mie cosce.
Se fossi uomo. Beh avrei voluto esserlo così.
Anarchicamente libero.
Il giorno in cui mi incontrerai. Dovrai stupirmi. E' nel tuo dna. Come nel mio è sedurre. Il giorno in cui mi incontrerai dovrai alzare la posta del gioco. Non potrai farne a meno. La carnalità vibrante della voglia tra noi ti imporrà di farlo.
La mia carnalità e la tua voglia.
Un gioco sconosciuto.
Dettagli, frammenti suggestivi che squarciano il desiderio che rende torbidi i miei occhi ora, mentre scorro rapida le tue parole sullo schermo, o misterioso amante di RS.
Mmmmm KHAMEL....
Una corte d'amore in sostanza. Diletto caro ai trobadori medioevali. L'amor cortese contrariamente a quanto si è sempre creduto era tutt'altro che platonico in molteplici delle sue manifestazioni concrete.
Una corte libertina e poetica. Con un maestro di cerimonie che tiene nelle mani il fil rouge delle variazioni del desiderio a cui i partecipanti si abbandonano con notturna voluttà.
Il mio corpo vibra al pensiero di essere la Regina di quella corte, il soggetto del Khamel. Il desiderio si fa liquido tra le cosce. Vampa bruciante nel ventre. Ho voglia adesso. Voglia di cazzo. E non solo. Voglia di mani, di lingue, di bocche che mi cercano avide, intrecciate indistinguibili. Voglia di fica. Anche. Una voglia forte, intensa come il profumo che emana il mio sesso pulsante. Ora. La senti vero?
E ti dà alla testa, ti manda brividi gelati lungo la schiena. Fa fremere il tuo culo e rizzare il tuo sesso. Mi leggi e mi vuoi. Non c'è stacco tra le due cose. Le tue mani si allungano istintivamente verso lo schermo. Vuoi essere quell'uomo domato con violento possesso. Dominato, piegato, usato e colmato. Da me.
Ma non è il momento. Non ne ho ancora capriccio. La seduzione è una spirale larga, avvolgente, le cui spire si stringono progressivamente e inesorabilmente.
Stai lottando ora contro la tua stessa voglia di appartenermi. Totalmente. Lotta. E' quello che voglio. Tanto l'esito è inesorabilmente solo uno: MIO.
Il giorno dopo. Quando la tua pelle racconterà al mondo dei marchi del mio possesso. E la mia della sublime violenza della lotta. Il giorno dopo ne farò racconto. Affabulerò novella Sherazade perché per certi piaceri il pubblico è parte integrante. Ed è giusto che sia così. Affabulerò per noi. Per me e per Te. Per il sorriso malizioso che taglierà i nostri volti al pulsare delle parole sullo schermo.
Ora ti lascio, seducente amante del sublime, le mie spire ti avvolgono morbide e inesorabili... le senti e lotti...
Sognami perché non potrai fare che questo sognarmi...
Mi vedi... Rido.
Mayadesnuda