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Racconto n° 236
Autore: Onami Altri racconti di Onami
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Una giornata al mare
Finalmente soli. Il gozzo esce piano piano dal piccolo ma incasinatissimo porto. Penso felice al suo sorriso fantastico, ai suoi capelli biondi e ricci... Immediatamente sto tornando indietro con la testa a due giorni fa.
Primo pomeriggio. Da poco sono arrivato in quella piccola cala con le rocce piatte che scendono in mare, dando un colore verde cristallino a quel primo metro d'acqua che sale e scende ritmicamente. Mi sono fermato qui perchè la cala è talmente piccola che permette l'entrata di una sola barchettina, cos' posso riposarmi e prendere il sole nudo come piace a me, con un buon libro, una bottiglia di vino bianco immersa nell'acqua perchè si mantenga fresca e un pò di musica nel lettore mp3.
Mi addormento a pancia in giù con una dolce bossanova, quando degli schizzi mi fanno svegliare. Apro gli occhi infastidito e vedo uscire dall'acqua, con movenza instabile tra gli scogli per le alghe viscide ed i ricci nascosti, una splendida ragazza. Qualche passo sulle rocce piatte e si sdraia dandomi sempre le spalle, sul suo pareo rosso-arancio stinto. Non la vedo bene, ho solo colto la sua magrezza, delle belle gambe, un sederino tondo e due spalle armoniose. Intendiamoci, non una modella, ma dotata di fascino suo...Strano, qui di solito non viene mai nessuno, ma forse, pure lei, visto il mio nudismo, ha pensato che fosse un buon posto per un pò di tranquillità.
La giornata scorre serena e pacifica tra un bagno e l'altro, mio e suo, la qual cosa mi permette di guardarla in tutta la sua bellezza : una faccia angelica incorniciata da una montagna di capelli ricci, biondi e crespi, un sorriso dai denti bianchissimi e due occhi che sembrano riflettere la luce del cielo e il colore del mare. Eppure, non una parola nè un sorriso a me rivolto; anche lei con un libro, un Sony e niente più che un cestino di paglia. Quando va via mi sento un pò stupido, avrei potuto invitarla sul gozzo e riportarla in porto...Ma mi rendo conto di aver 'perso il treno'.
Il giorno successivo, tornando nello stesso posto, la cerco immediatamente senza trovarla; quindi mi addormento...Dopo circa un'ora, al mio risveglio, la sorpresa : Sulle rocce davanti a me c'è lei, splendida, la cesta sulle spalle, un abitino di cotone chiaro e piedi nudi. Si spoglia con grazia e senza alcuna malizia, sfilandosi il vestito dal basso, come potrebbe fare una donna qualsiasi la sera prima di coricarsi da sola; sotto porta solo uno slip a triangolo con i laccetti sui fianchi, niente di particolarmente alla moda, stile mercatino 'hippy' di Formentera. La guardo mentre scioglie i fiocchi sui fianchi e le sorrido : lei ricambia e questo mi basta per sentirmi gioioso...
La giornata è bellissima, un cielo assolutamente terso con un filo di vento giusto per non morire sotto il solleone; la rappresentazione naturale della tranquillità : tutto immobile, nell'aria il profumo delle piante dell'entroterra e un silenzio quasi irreale. Davanti a me lei, sulle rocce, mentre si asciuga dopo un bagno; quando si china sul pareo per cercare qualcosa nella borsa posso immaginare la prospettiva di lei carponi; la vedo svuotare la borsa sul pareo per cercare meglio e poi spazientita mi guarda, si alza in piedi e decisa si tuffa per nuotare nella mia direzione; due bracciate a rana e col suo sorriso più bello emerge ai bordi delle rocce, dicendomi: "ho dimenticato la crema...e con la pelle delicata che mi ritrovo stasera avrò il naso rosso e bruciato...Non ne avresti un pò per me?". Quale occasione migliore! Un colpo di fortuna così, chissà se si sarebbe ripetuto...Le passo uno stick, ma rimango muto come un pesce ed imbambolato...Lei lo mette, mi sorride, mi ringrazia e si rituffa; la guardo allontanarsi chiedendomi che diavolo mi sia successo, senza trovare risposta : mi sono letteralmente incantato!

La fame si fa sentire. Mi chino nel pozzetto a prendere la frutta, mi metto il cappello di paglia e mi risistemo sui cuscini guardando lei...Devo provare ad entrare in contatto di nuovo ma non so come...Anzi...forse sì! Mi alzo in piedi, vado sul bordo del gozzo e tiro su il vino fresco tenendolo per la cimetta a cui è legata la bottiglia, lo faccio dondolare in un invito silenzioso ad unirsi a me. Lei mi guarda lì nudo davanti a lei, con il vecchio cappello di paglia a falda larga in testa, la cima da cui penzola la bottiglia in una mano e due bicchieri nell'altra...Devo essere buffo perchè lei si mette a ridere! Mi guardo e, trovandomi un pò stupido, le sorrido e le chiedo di non lasciarmi lì in piedi in quella condizione pietosa, ma di venire a farmi compagnia. Lei si alza, tira fuori dalla cesta un sacchettino di pesche noci e ad un mio cenno col capo si tuffa con lo stesso in mano, avvicinandosi velocemente...Di nuovo la sua voce cristallina : "Mi sembra da maleducati presentarsi a mani vuote" ; con un sorriso finalmente ci presentiamo : lei si chiama Martina ed è di Roma, è scappata dalla città per stare un pò da sola in relax, come me adora il mare, il nudismo e la tranquillità. Solo per questo ieri è rimasta benchè ci fossi già io, oggi è tornata sperando di trovare me e non turisti arroganti e rumorosi...
Butto una seconda bottiglia di vino in acqua per raffreddarla, dato che la prima incomincia a svuotarsi...Chiacchieriamo raccontandoci le cose più svariate : è simpatica, sveglia e bellissima...Ha una pelle delicata e lo capisco dalle lentiggini sull'abbronzatura, i seni sono piccoli ma tondi con i capezzoli erti in mezzo a piccole areole raggrinzite dal freddo, la pancia magrissima, le gambe lunghissime, che iniziano incorniciando una rosellina totalmente depilata che mostra senza falsi pudori, fino ai piedi non piccolissimi ma perfettamente proporzionati e stupendamente curati...Adoro le donne con dei bei piedi...
L'effetto del vino, la sua simpatia e semplicità non mi creano problemi a chiederle se vuole fumare un joint, quindi alla sua risposta affermativa estraggo un pò di marijuana e delle cartine dalla mia cesta. Fumiamo continuando a chiacchierare, ma l'attenzione si è spostata a guardarci, ispezionare i nostri corpi e gli sguardi studiandoci...Da come muove nervosamente le dita dei piedi si è accorta che li sto fissando : "Ti piacciono i miei piedi? A me no, li trovo lunghissimi!". Imbarazzato, le rispondo che invece li trovo ben fatti e ben curati; si mette a ridere, in effetti il discorso sta esulando dalle chiacchiere di prima...Il vino, la marijuana e il sole fanno il resto..."Cosa ti piace ancora di me?", mi chiede; la guardo e le dico : "Mi piace il tuo naso rosso con le lentiggini e mi piace la tua schiena". Sorride e guardandomi negli occhi mi dice : "Se io mi sdraio qui mentre parliamo, mi spalmeresti la crema dove mi sto scottando?". Mi avvicino, prendo piano il barattolo tra le mani e prendendone un pò con le dita incomincio a spalmarle le spalle...Lei intanto continua a parlare dei suoi viaggi, della sua barca a vela, delle storie che ha vissuto...Le mie dita lasciano le spalle per seguire la colonna vertebrale, scendo con tocco leggero soffermandomi tra una vertebra e l'altra, dove spingo per regalarle un massaggio rilassante...ma...mi sento bloccato quando a pochi centimetri incomincia un sedere bellissimo : lo guardo, mi verrebbe voglia di toccarlo, baciarlo, leccarlo e mi immagino il suo profumo lì tra le gambe...Intanto scendo fino a dove incomincia il solco delle natiche e non me la sento di continuare, sono eccitato e dopo aver detto un rapido "ok fatto!" mi corico per evitare di trovarmi davanti a lei con un'erezione pazzesca...
Stiamo un attimo sdraiati guardandoci negli occhi come due bambini, poi lei si alza e si mette seduta, con i capezzoli visibilmente eccitati che mi fissano : "Vuoi che ti metta la crema? Anche tu sei tutto rosso." Come risposta le sorrido, prende la crema e incomincia esattamente dalla parte opposta a quella da cui ho iniziato io : si siede a gambe incrociate in fondo alle mie gambe, prende in mano i miei piedi e li accarezza, spalmandoci la crema di dito in dito, poi passa le nocche della mano chiusa a pugno sulla loro pianta, esercitando una leggera pressione. Quindi solleva i miei piedi e li appoggia sulle sue gambe incrociate, per far scivolare la mano sui polpacci, salendo pianissimo e inclinando il busto per poter risalire e scendere il più possibile senza staccare le mani dalla mia pelle. La prima volta che scende su di me mi sembra di impazzire : le dita dei miei piedi vanno a sbattere contro la sua intimità, la sento perfettamente e lei sente me, eppure, sebbene io muova distrattamente le dita lì, lei non si scompone, anzi scende ancora di più con il busto facendomi sentire i capezzoli sfiorare la pelle delle mie gambe...Risale e riscende, ogni volta rimanendo in contatto con i miei piedi un pò di più...Sono talmente eccitato che mi sembra di scoppiare, se mi girasse troverebbe la mia erezione lì pronta ad aspettarla...Sembra che il gioco piaccia ad entrambi: lei al contatto del suo sesso con le mie estremità spinge ogni volta di più, io contraccambio muovendoci le dita...
Improvvisamente smette, si siede a cavalcioni sul mio sedere e incomincia a massaggiami lentamente la schiena : "Ti piace?". Sembra la voce di un angelo..."L'ho imparato da una mia amica thailandese quando rimasi diversi mesi a Kopangan" e mentre lo dice incomincia a strusciarsi con tutto il corpo sulla mia schiena...
Sento le sue mani e poi il suo seno con i capezzoli eccitati, la sua rosellina sul mio sedere come qualcosa di caldo e umido...Non è da meno la sua eccitazione, visto quanto è bagnata...Sto capendo cosa sia un body massage...Il mio sesso si ingrossa e la voglia di lei aumenta, mi sta dicendo qualcosa che non sento neanche, il fumo e l'alcool hanno assopito la mia mente, gli unici sensi svegli sono quelli tattili e olfattivi...Sento i pori della sua pelle, l'odore della sua pelle e del suo desiderio...Le sue mani partono dai fianchi e corrono veloci fino a dove il torace tocca i cuscini, passano dalle ascelle e continuano lungo le mie braccia distese fino a raggiungere le mie mani; il suo respiro accelera ogni volta che la sua pelle si attacca alla mia e prende il ritmo del mio...; mi sembra che anche il movimento del suo bacino vada più veloce...ma di nuovo smette.
Si alza e senza dire niente si tuffa in acqua. Io mi sposto, mi appoggio al bordo del gozzo con la testa e la guardo..."Vieni, è stupenda, buttati anche tu!". In un attimo mi alzo, totalmente eccitato, senza guardarla in faccia mi butto di testa. Sott'acqua la vedo offuscata muoversi, aspettarmi, arrivo fin sotto a lei prima di riemergere e lo faccio il più vicino possibile, così che i nostri corpi si sfiorino; quando arrivo in superficie la mia bocca è ad un centimetro dalla sua e il mio pene spinge sulla sua pancia...E' un attimo : la mia bocca sulla sua, le mie mani la stringono mentre le sue gambe si avvinghiano ai miei fianchi...Mentre ci baciamo cerco di avvicinarmi alla barca : mi aggrappo al bordo mentre lei si sorregge con le braccia sul mio collo. Rimaniamo un tempo incredibile a baciarci e strofinarci uno sull'altro, finchè lei prende in mano il mio sesso e se lo porta dentro la grotta : strana sensazione l'acqua del mare ed il suo calore...Entro ed esco, continuo, lei ansima e mi morde il collo, spingo più in fondo per farla sentire piena di me, mi muovo roteando il bacino aiutato dall'acqua...Poi lei mi chiede di salire in barca...sulla scaletta vedo il centro dei miei desideri, faccio appena in tempo a sdraiarla che già sono lì a baciarlo; il sapore è buono mischiato all'acqua del mare e mi diverto a giocare leccando lentamente su e giù, senza mai staccare la lingua, disegnandone i contorni, succhiando le labbra, mordicchiandole, sfregandole e poi entrando dentro con la lingua..."continua ti prego...ho voglia...", mi dice, mentre la guardo torturarsi i capezzoli con le dita; incomincio a succhiarla più forte, tirando e aspirando il clitoride con le labbra, mentre un dito corre a giocare con il suo buco più stretto...La lingua scende e sostituisce il dito, mi chiede di spingere lì dentro la lingua e non ho problemi ad esaudirla mentre lei si masturba e viene per me...Ora sono io ad avvicinarmi per farmi leccare, mi metto cavalcioni su di lei e la sua lingua incomincia a giocare con i miei testicoli, li prende in bocca uno per volta, li succhia e li rilascia, incomincia a salire l'asta impugnandola con fermezza e delicatezza allo stesso tempo; la muove e mi masturba mentre tortura il glande con la lingua...Da sopra la visione è splendida, lei si muove lì sotto mentre mi guarda in faccia...Mi sembra non finisca mai, continua veloce ed ora è come se la scopassi in bocca, con la sua lingua che accompagna il massaggio delle labbra seguendo i bordi della mia punta bollente...Sento che sto per venire ma improvvisamente mi accorgo che lei ha stretto forte alla base dell'asta con le dita per bloccarmi l'eiaculazione : "non ancora, non venire, non adesso ti prego".
Sono senza forze, mi sdraio a pancia in sù e lei, continuando a toccarmi e masturbarmi, prende il mio sesso turgido e ci si siede senza attendere oltre, si muove veloce portando le mie mani sui suoi capezzoli, la danza un pò a scatti e non sempre uguale mi fa capire che sta dando lei il ritmo che più la appaga : le donne, se vogliono, sanno come prendersi il piacere e lei ha le idee decisamente chiare; si alza fin quasi a farlo uscire e poi si riabbassa leggermente inclinata in avanti, così da sentire il glande sfregarsi dentro il suo ventre in una zona particolarmente sensibile, fino ad inghiottirmi tutto fino in fondo...Mi pare di essermi incastrato là dentro come se non ci fosse più spazio...Lei si muove lentissima, è qualcosa di fantastico, un piacere che sento sta per esplodere e da come i suoi muscoli stringono capisco che anche lei è vicina all'orgasmo...Si toglie sollevandosi quel tanto necessario a farmi uscire, prenderlo in mano totalmente intriso dei suoi umori e della mia eccitazione, lo sfrega un pò sull'ano per inumidirlo e poi si cala sopra : entra lentamente, le fa sicuramente un pò male ma continua a piccoli scatti fino ad averlo completamente dentro e poi incomincia a muoversi...Dapprima piano piano e poi sempre più veloce, chiude gli occhi e con le mani mi graffia il petto, aumenta il ritmo sempre più finchè con un gemito la sento godere...Sono sfiancato ma lei continua la sua danza per sentire che si sta gonfiando ancora dentro di lei, che si indurisce e penso che sto per venire : si alza, si inginocchia tra le mie gambe e mettendosi con la faccia vicinissima incomincia a masturbarmi con sempre più foga fino al mio orgasmo ; la bocca aperta si allunga verso il primo schizzo e poi il secondo...lei continua, le gocce mi cadono sulla pancia nera, ipnotizzandola...Me lo prende in bocca, lo lecca per pulirlo, ma mi fa male, è troppo sensibile in quel momento; lei se ne accorge e lo lascia, mentre con la lingua gioca prima con le gocce del mio seme cadute sull'ombelico, poi con quelle sulle gambe e anche sotto vicino al mio buchino...Infine si sdraia felice. Sopra di noi solo il cielo blu e i gabbiani che gridano. Il gozzo dondola cullato dal mare.
Lo stesso dondolio che mi riporta ora alla realtà, alla stupenda realtà che oggi mi spinge nuovamente verso la stessa cala senza la paura di non trovarla lì, perchè stamane lei ha deciso di arrivarci direttamente con me, con il mio cappello di paglia in testa e il suo sorriso che mi incanta...

Onami

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