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Racconto n° 2425
Autore: LaDispettosa Altri racconti di LaDispettosa
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Il sogno di Michelle
Michelle è sdraiata sul fianco destro. Le braccia piegate e le mani nascoste sotto al cuscino. Le gambe, perfettamente modellate, sono leggermente rannicchiate a raccogliere in alto le ginocchia.
Mi avvicino alla finestra e scosto le tende di organza lasciando che la luce filtri dalle persiane dischiuse.
Michelle è bellissima. Con le palpebre abbassate, il naso piccolo e perfetto, le labbra lievemente socchiuse in un rosso naturale.
Il lenzuolo leggero la copre fino in vita, seguendo la curva generosa dei fianchi e lasciando scoperto il seno, che si gonfia e poi di nuovo scende ad ogni suo respiro di bella dormiente: un profilo perfetto a stagliarsi contro il bianco della parete.
Mi siedo sul bordo del letto facendo attenzione a non svegliarla. Accarezzandole la testa liscio nel palmo una ciocca dei suoi capelli scuri che ricadono poi morbidi sul cuscino.
Tolgo le scarpe, mi alzo e sfilo la maglia in licra e il reggiseno. Poi la gonna a ricadere a terra e circondare i piedi nudi come una corolla attorno al gambo.
La radio trasmette una strana e lenta canzone. Abbasso al minimo il volume e con due dita afferro un lembo del lenzuolo e lo tiro. Lento il tessuto scivola lambendole i fianchi e le cosce nude, corre oltre le ginocchia ed i polpacci definiti, poi si arrotola e in un mucchio finisce a terra.
Mi sdraio alle sue spalle e mi avvicino al suo collo con il viso. Con le labbra le sfioro la nuca, poi la pelle liscia delle spalle. La bacio accarezzandola con la lingua. Con i polpastrelli seguo la curva della schiena e con la punta delle dita scivolo nel solco delle natiche.
Michelle si muove lieve, raggomitolando di più le ginocchia al ventre e spingendo il bacino all'indietro, verso di me, tanto che il mio seno va a sfiorarle le scapole ed i capezzoli reagiscono all'istante a quel tocco lieve. Con una mano appoggiata a palmo aperto su una natica le allargo il sedere. Con l'indice dell'altra mano ne seguo l'apertura, scendendo poi ancora più in basso, dove il culo si fa fica, e dove le labbra sono costrette dal serrarsi delle cosce. Il suo vischio mi bagna il dito fino alla base non appena, chiudendo ancora di più le ginocchia su sé stessa, Michelle non mi permette di allargare le sue labbra ed entrarle dentro.
Un secondo dito si unisce al primo.
Entrambi sprofondati completamente, poi calcati e spinti per qualche secondo ancora. Un respiro più profondo ed il suo seno si gonfia sollevandosi e si abbassa ancora.
Scivolo fuori e ripercorro all'indietro la strada lasciando la scia di umido fino al culo. Le due dita unite a pressare, ora, sul buco stretto tra le natiche.
Con una mano le afferro un seno. È liscio e morbido al tatto, pieno e rotondo a riempirmi il palmo. Le unghie serrano la carne e lasciano piccoli solchi rossi sulla pelle.
Le dita spariscono nel culo non appena esercito una pressione più decisa.
Poi mi fermo.
Immobile dentro di lei con la destra, mentre la sinistra, tra pollice e indice, chiude in un morso il capezzolo appuntito.
- Spingi - , dice in un sibilo piegandosi in avanti.
- Non ho sentito - , le dico a voce alta restando immobile al suo interno.
- Per favore - , dice ancora a voce flebile. - Fottimi, per favore - .
Fottimi.
Io non l'avrei mai usata una parola così. Non l'avrei mai detta, scritta, ascoltata.
Ma a Michelle piace così, senza filtri alcuni, senza calibrare le parole. Vuole essere presa nel modo più naturale, più crudo che esista.
Michelle vuole gridare, Michelle vuole godere.
E allora tiro fuori le dita e poi le spingo dentro. E quando sono dentro, non contenta, le ruoto e le spingo ancora. Lei geme, poi sospira. Non ha ancora aperto gli occhi ed è ancora nella posizione in cui l'ho trovata. Con una mano sulla mia si stringe un seno poi, ad un'altra spinta, geme e sospira ancora.
Quando inizia a muoversi e ad impartire lei il ritmo, mi fermo.
Poi scivolo via notando il dispiacere nel suo mordersi le labbra.
Mi sfilo gli slip e li getto sul pavimento.
- Voltati - , e così dicendo la prendo per un braccio costringendola ad appoggiare la schiena contro il materasso.
Ha ancora gli occhi chiusi e questo sembra un gioco di bambina che mi eccita terribilmente.
Mi sdraio su di lei ed il suo seno si comprime al mio. Sento i suoi capezzoli solleticarmi la pelle mentre con la bocca le percorro il collo e la bacio sulle labbra.
Finalmente, le labbra di Michelle.
È come una fica carnosa, la sua bocca.
Gioco con la lingua, la avvolgo e la inseguo, mentre le sue mani mi bloccano la schiena e mi tengono incollata a lei.
Ventre contro ventre.
Il suo clitoride esce sporgente tra le labbra e sembra quasi un bocciolo che si dischiude, così. Lo sfioro con le dita e Michelle vibra sotto di me a quel tocco, mi allargo la fica con le mani; mi sento ancora più morbida e calda sotto i polpastrelli. Con le stesse dita le sfioro il viso, le palpebre chiuse, le guance rosse appena umide di sudore.
Michelle apre la bocca e le mie dita le finiscono sulla lingua mentre inizio a muovermi su di lei lentamente. Sento il suo clitoride, sotto di me, ancora più gonfio e bollente a baciare il mio. Faccio leva sui piedi e mi struscio su di lei, mi muovo piano, indietro finché non perdo il contatto con la sua fica, poi in avanti fin quasi a sbatterle sul viso il mio seno. Lei è aggrappata con entrambe le mani al mio culo per tirarmi a lei sempre con più violenza.
Mi muovo più velocemente e la masturbo senza usare nient'altro che la fica. Ci tocchiamo a vicenda con la nostra parte più dolce mentre lei solleva le ginocchia e le divarica, circondando le mie gambe tra le sue.
Sento i suoi talloni spingermi sulle cosce e mi sembra quasi di scoparla, mentre presso il mio clitoride sul suo. Le mie mani salde sulla sua vita, poi a stringerle la carne dei fianchi mentre penso che sarebbe bello poter entrare in lei e poi scoparla davvero.
Michelle respira forte.
Guardo le sue palpebre chiuse.
- Sei bellissima - , le dico.
Io sto per godere e mi lascio accarezzare dalla sua fica che intanto si è fatta dita, lingua e acqua, mentre lei inizia a gemere, mentre si contrae.
Infilo la lingua nella sua bocca e lei l'afferra stretta serrandola tra i denti.
I fiati si mescolano insieme agli umori, mentre lentamente Michelle allenta attorno a me la presa delle cosce e si rilassa.
Mi stendo al suo fianco e abbasso gli occhi su di me. Guardo le labbra aperte e morbide, il clitoride arrossato è ancora sensibile. Lo sfioro con un dito e fremo per qualche istante. Poi porto la mano al viso e riconosco il profumo di Michelle.
Lei è bellissima attraverso la penombra della stanza, ancora di più dopo l'amore. La piccola ruga che ha sempre al centro della fronte è sparita, la piega delle labbra a formare un lieve sorriso.
Gli occhi ancora chiusi.
Michelle cambia espressione dopo l'amore, acquista una luce nuova.
Alla radio una strana canzone canta Serenity.
- E' la canzone più adatta a questo momento, non credi? - , mi dice aprendo gli occhi.
- Come stai? - , le chiedo spostandole una ciocca di capelli dal viso.
- Sai, ho fatto un sogno bellissimo - , mi risponde.
Poi sfiora la fica con la punta delle dita e le avvicina alla bocca.

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