A te che distilli moderazione nel mio sangue focoso e rettifichi puntualmente la mia corsa apparentemente senza meta.
A te che mi hai aperto questo spazio enorme, dove la creativitą e' l'espressione di immaginazione e sogno.
A te che mi hai accompagnato in un preludio non standardizzato di piu' anime che si sfiorano teneramente e in segreto.
A te che mi hai regalato esaltazione e incanto nel mondo sfumato e profondo che č la nostra misera esistenza.
A te che raccogli ogni giorno i miei sogni, desideri e speranze in una piccola e intima comunione segreta...
A te che mi hai insegnato che non essere volgari significa potere tutto nel proprio perimetro e come aspirazione ultima rivelare lealtą e delicatezza.
A te che hai annullato il mio Diavolo in corpo, assatanato e meschino, ed il mio essere mite, ma anche feroce.
A te mio Stigma nelle piccole mani bianche, che mi hai impalato alla mia legittima croce con chiodi di lapis, indelebili e sacri.
A te che mi hai spinto in una terra di mezzo, dove non c'č Acqua nč Cielo e la cui memoria fa eternitą.
A te che hai seguito la scia luminosa che ti ha condotto oltre il visibile, lontano dai clamori e da
Tutti i luoghi comuni.
A te che hai saputo dondolarmi dentro, avanti e indietro come una giostra impazzita e nemmeno c'eri.
A te embrione enorme che non so ancora se ti ho partorito o cagato, a te dedico, stasera, ogni mia perdizione.
Rossogeranio