- Vuoi sentire una cosa? -
- Dimmi. -
Sulla - i - la voce mi scema un poco, si abbassa chiudendosi tra gola e palato per fermare il tremore, come a serrare fisicamente il suono, prima che inizi a vibrare traditore.
La sento, sento la Tua voce, sento la Tua intenzione ballare in essa. Non c'è esitazione, non vacilli minimamente. Il cristallo delle Tue parole mi abbacina, perdo l'equilibrio per un attimo e con sforzo sovrumano governo il respiro che vorrebbe spezzarsi, lasciarsi cadere libero all'indietro.
- Parlami - .
Scavo l'energia nelle mie fibre, lì dove Tu l'hai arenata svuotandomi le vene. La raccolgo, la richiamo con la Tua voce da sirena e la cullo dietro ai denti finché non si scioglie sulla lingua.
Ti parlo, chiudo gli occhi e apro uno squarcio, a poco a poco, dalla gola al sesso.
Prima scarico la mente, ti soffio addosso le immagini che ho di Te, quelle che mi danzano dietro agli occhi da mesi. Ti vedo mentre Ti parlo: gli occhi, la pelle, i capelli che adoro, le mie dita che li intrecciano, la mia mano sulla Tua nuca, il mio premerTi la schiena, il mio morderTi la gola e sotto, a baciare il luogo buio in cui nasce la Tua voce. Ti comprimo i seni, li lecco dove muoiono morbidi, vivo la Tua pelle tra le mie labbra, sulla lingua, dentro la mia bocca che Ti accoglie piena. Corro lungo l'ombelico, i fotogrammi impazziscono, accelero maldestra sui Tuoi ansimi e scendo rapidamente alla Tua fica. Mi fermo, rimango immobile a respirarla, Ti soffio l'alito del mio desiderio, lo rendo vapore caldo sulla Tua pelle gonfia e lucida.
- Dimmelo - .
Lo squarcio si allarga verticale mentre me lo dici, la Tua voce recide la carne, scendi fino al cuore.
-Ti amo. Sì. Ti amo. Sì. Sei l'Unica.-
Come nenia che sfuma tra i Tuoi sospiri sempre più corti, conduco il mio cuore al Tuo, lo sovrappongo, lo assorbo e Ti scaldo del mio amore vero. - Davvero. -
Galleggi nell'onda che si alza lenta, ma sicura. Ti sento salire, il cuore perde un battito... ma è il mio o il Tuo? L'aritmia densa dei Tuoi respiri lacera la mia pelle oltre il diaframma, scivola sul ventre e arriva a strapparmi il sesso.
- Vengo... -
La ferita è completa: da mente a sesso passando per il cuore, ormai Tuo. Il Tuo orgasmo esplode in schegge di cristallo che dilaniano le mie lettere imprecise. -Ti lecco, Ti lecco, Ti lecco... - La lingua mi s'incanta in questa bramosia estrema, straziante, stillante sangue.
Nella bocca la diga dei denti non basta, scivolo verso di Te, rompo gli argini del mio essere e non so più
- Amore... -
se sto piangendo dagli occhi, dalle labbra, dal cuore o dal sesso.
Madamesnob