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Racconto n° 2463
Autore: Malodo03 Altri racconti di Malodo03
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Organza
Sono distesa sul letto. Veli trasparenti di organza bianca rinchiudono le mie passioni. Resto sdraiata guardando oltre i teli, leggermente ondulati dal vento. Mi lascio trasportare altrove per ricordare la passione della notte trascorsa.
Sì, ricordo di essermi aggrappata a qualcosa per trattenere lo spasimo del piacere. Veli sottili, troppo leggeri per sostenere lo strappo violento delle mie mani. Squarci di luce dai brandelli di stoffa mi hanno trafitta. La mia alcova lacerata nuovamente.
Ho lasciato che il tessuto ci avvolgesse, ci nascondesse, restando incantata dalla magia di uno sguardo velato. Proprio quei veli mi hanno regalato l'inganno mentre mi possedevi. Ho seguito il loro movimento intorno a me mentre tu affondavi nel mio sesso. Lembi mi hanno sfiorata trattenendo perle di acqua che ricoprivano il mio corpo. Tu mi amavi ed io pensavo alle tende nel deserto, alle vele delle barche, agli aironi in volo. Ho desiderato librarmi ed ho sentito il piacere aumentare, farsi liquido, ti ho spinto ancora più forte dentro di me. Ho afferrato i tuoi fianchi mentre vagavo con la mente per non fermare il mio volo. Tu ansimavi mordendomi il collo, il seno.
Ti ho lasciato succhiare i capezzoli godendo del rumore della tua lingua, il seno proteso verso l'alto.
Ancora vento, leggero, salmastro, a catturare i miei ansimi. Ancora tu, dentro e fuori di me. Morbido, profumato, umido. La voglia di trattenerti aumenta mentre ti avvolgo con le gambe. Ti imploro di lasciare le tue impronte sulla mia carne mentre il tuo seme si mischia con il mio.
Attimi che non tornano.
I veli continuano a svolazzare intorno al letto. Li seguo ancora con lo sguardo perso a rincorrere le sensazioni di piacere che mi hanno abbandonata.
La notte sta terminando e arriverà la luce del giorno. L'organza avvolgerà i raggi dorati che resteranno impigliati nella sua trama.
Che cosa c'è oltre questo baldacchino? Ti ho mai detto che il tuo odore mi piace da impazzire?
Affascinata seguo i bordi dell'organza che si sollevano da terra sbuffando. Mentre ti abbassi per infilare la lingua dentro il mo sesso io navigo in acque lontane. Il mare è dentro di me ed altro mare si congiungerà presto. Io annegherò, continuando a seguire le vele gonfie intorno a me. Mi circondano, mi solleticano, mi accarezzano languide, aspettando l'urgano che le travolgerà.
La tua lingua sta cercando di aprirsi un varco per entrare ancora, oltre, la sento leccare incessantemente la mia parte più sensibile, mi aiuto con le mani. Ho bisogno di te, nuovamente dentro di me. Gemiti, come canti di sirene, mi rapiscono. Il mio respiro è affannato adesso. Il piacere monta come i teli di organza.
Succhiami, resta tra le mie gambe per sempre.



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