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Racconto n° 2472
Autore: Marthita Altri racconti di Marthita
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Analisi di un giorno di pioggia
E' la prima volta che ti fa un certo effetto. Già per strada sembra che tutti ti leggano in faccia dove vai, cosa farai. Suoni il citofono e ti trema la mano. Sali le scale e ti scoppia il cuore. Arrivi con la gola secca. Un cenno di saluto e via. E, quando entri nella tua stanza, ti senti soffocare. Il tuo nome sussurrato ti trapassa il cervello.
Cosa ricorderai di lui.
Ti concentri sulla cravatta, sulla camicia, sulla giacca. Poi tutto traballa. E adesso sai cosa ricorderai di ognuno di loro: spezzoni da film. Qualche volta li sognerai. Vorrai convincerti che è tutto un sogno. Tutto tutto. Invece lo sai, che davvero ci sono state, quelle mani che ti hanno toccata saggiandoti per stabilire se il prezzo è troppo alto o sei un buon affare. Davvero ci sono stati quegli occhi a soppesarti da testa a piedi. Con un brivido penserai: a riconoscermi. A negarti la tranquillità di camminare per la solita strada. Davvero c'è stato quel fiato caldo sulla tua pelle. E quel rantolare basso nelle orecchie, impigliato per sempre nei tuoi capelli insieme alla saliva che li incolla. C'è stato davvero quell'odore di uomo, fatto di note che ormai conosci a memoria: tabacco, sudore, alcol. Poche volte un buon profumo, a stupirti, a farti indugiare un attimo per indovinarne il nome. E poi davvero. Davvero davvero. Ti hanno aperta e penetrata, davanti dietro per ogni dove e ogni come. Fino a convincerti che sei solo una serie di buchi. Nient'altro.
E quello che loro fanno. Cosa sarà mai. Tenti di definirlo. Uno sfogo. Un gorgoglio. Un vomito. Niente rende bene come l'idea che ti illumina quando vai al cesso: fanno i loro bisogni.
Ogni giorno leggi o senti: offriamo qualità e la qualità ha un prezzo. Voi offrite il modo di mettere pure la minchia a pagamento. Ecco qua. Se voglio il tuo servizio, devo pagare. Per pagare devo avere i soldi. Per averli, devo trovare chi me li dà. Allora offro io il mio servizio. E il cerchio si chiude.
Il denaro è superfluo, ho detto un volta, dovremmo tornare al baratto: da una parte il mio corpo, dall'altra quello che voglio.
Brava, mi ha risposto, gratis no, mai: quello è amore.

Marthita

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