Carino è carino, proprio il genere di ragazzo che avresti scelto tu, nel caso ti fosse saltato in mente di descriverne il profilo... e non sarebbe stata la cosa più strana che hai fatto da quando sei qui. In questo intreccio di virtuale e realtà dove ti senti comoda e a tuo agio come nel salotto di casa, hai tappezzato le "pareti" con il volto del tuo perdutoamorpersempre, hai riempito bottiglie di messaggi quasi mai lanciati perchè a te piace lasciarti trovare, le mollichine lasciate dagli altri le segui sì e no, saltellando su un piede solo, piroetta e via.
Dunque è proprio un caso se il volto che adesso stai guardando è proprio il volto che avresti disegnato tu, MorganaMorgana. E siccome sei Morganaperdavvero, non ti disturba affatto anzi ti diverte che probabilmente lui ti abbia invece scelta per caso, tu coi tuoi messaggi nella bottiglia, lui della bottiglia il gioco vero, quello che non ti guarda in faccia mentre tu dei volti della gente sei infinitamente curiosa, e non fatemelo spiegare vero che tanto è un gioco pure questo e ti ci muovi da quando eri piccola tra le immagini di te che rimandavi come in un caleidoscopio infinito finchè l'inseguitoreinseguito prostrato sfinito Morganaaaaaaaaaa dove sei Morgana, non credesse di averti presa. Perchè a te bastava questo: che lui credesse, ecco. Che fantasticasse pure quello che gli pareva, che credesse di averlo condotto lui il gioco o si dipingesse preda immaginaria, a te stava bene. Purchè tu rimanessi sempre un pò aldilà dello specchio.
E adesso che davvero potresti essere una nessuna e centomila per chiunque, quasi ti vien voglia di spiegare chi sei e pazienza se non importa a nessuno, nessuno interessato a vedere il tuo volto, scoprire se sei bruna o bionda, morbida o sottile.
E' che tu, Morgana, questo gioco lo hai giocato sempre nella vita, e adesso non ti sembra certo nuovo solo perchè dietro lo schermo di un computer. Son qui, vorresti dire, son qui, così vicina da potermi quasi toccare se volessi. Ho giocato abbastanza, corso abbastanza, possiamo fermarci e parlare? Non lo faccio mai nella mia vita, sorridente e distaccata come nella foto che ti ho mostrato "non mi prendi no", da lì avresti dovuto capire.
Ma ti senti buffa, ti sudano le mani, il mouse quasi ti scivola, ti perdi le parole. Già, le parole... Che gioco è un gioco che io vivo nella vita e di continuo, facciamo invece che io ti dico chi sono io e tu chi sei tu? Non immaginarmi, guardami, mi sembra già di essere abbastanza evanescente così, con le mille trappole che ho disseminato e adesso mi sembra quasi di non sapere chi sono, mi guardo allo specchio e mi sembra incredibile che fino all'altroieri abbiano potuto vedere in me immagini tanto diverse e contrastanti.
Li hai ben letti i racconti delle autrici di RS, Morgana che cercavi il raccontoperfetto; anche loro ciascuna Una Nessuna e Centomila, non dovrebbe stupirti dunque questo senso di sperdimento. Siamo così a volte noi donne. Siamo questo (molto molto di più).
Così quest'emozione è vera, lo sfarfallio allo stomaco pure, e chissà se, a saperli, a percepirli, susciterebbero lusinga incredulità o forse niente e basta.
Non voglio uno sconosciuto, voglio quello che potrei avere anche oggi, anche adesso, se mi togliessi di dosso il ritratto di lui e questo sorriso da monna Lisa.
Dammi un profumo, un ricordo, un sapore, capelli, un angolo di labbra, il guizzo di due occhi. E non lasciarmi andare via prima di averti detto che il mio nome è davvero Morgana.
Morgain
Racconto n° 2500
