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Racconto n° 2624
Autore: ElisaN Altri racconti di ElisaN
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Quando basta uno sguardo
Quando basta uno sguardo, un profumo, una sensazione...

Imbocco la traversa che porta alla Fontana di Trevi e subito vengo inghiottita da un melting pot di luci, forme, colori, odori. Fendo quest'orgia arlecchina, costretta nel nero del mio cappotto. Il freddo sosta leggero e un'inusitata brezza primaverile satura i miei pori. Assorbo ogni segreto di questa strada che non appartiene alla mia città, memorizzo l'ineffabile, rubando i tratti dei volti di chiunque si frapponga fra il mio guardo e l'eccitamento della novità.
Cammino lentamente fra le bancarelle. A destra falsi di borse e cinture griffate, a sinistra Colossei in miniatura e immagini di un'Italia che ancora non ha dimenticato il Papa polacco, ma che non resiste a mescolarlo con la profanità del vittorioso Mondiale.
L'odore delle ciambelle fritte e dello zucchero caramellato invade le mie narici, così prepotentemente da scomodare la quiete dei miei succhi gastrici.
Gli ambulanti di colore elargiscono sorrisi rassicuranti, schiudono le loro enormi labbra, venate di rosa carne, lasciando intravedere denti rifulgenti di candore.
La mia curiosità è rapita da una vecchia Cinquecento bianca, costellata dalla mirabilia di riproduzioni di farfalle. Un vento pacato ne fa vibrare le ali di carta velina e le iridi dei miei occhi si arricchiscono di nuovi colori. Il giovane asiatico, la cui mente ha partorito l'idea di vendere sogni cromatici, mi invita con gesti cerimoniosi ad acquistare un prototipo del piccolo lepidottero. Gli sorrido nell'imbarazzo del rifiuto.

-Quale ti piace di più?-
Mi volto, seguendo la direzione da cui proviene quell'italiano biascicato con la melodia di un francese tipicamente parigino. Un giovane sui trent'anni mi punta addosso uno sguardo indagatore.
-Non saprei...-
Si avvicina risoluto al venditore di farfalle e ne acquista una.
-Fra i tuoi capelli scuri mi piacerebbe vedere questa!-
Dischiude i palmi e fragili ali azzurre e lilla si separano fra loro e svelano la raggiera iridescente della natura.
Sto ritta e rigida dinanzi ad uno sconosciuto, facendomi cullare dalle sue premure.
Lo lascio insinuare l'insetto di velina fra le ciocche dei miei capelli, mentre eterno la sua figura bohèmienne nello scatto di una fotografia cerebrale.
Il dondolio dei nostri corpi mi fa assaporare il profumo delle Gauloises, incastrato nella porosità dei capelli biondo cenere, abbandonati incurantemente ad un destino di crescita senza tempo.
-Sei bellissima!-
Non proferisco parola, il suo fascino ha estinto la mia favella.
Non avverto più la cacofonia del suo italiano.
Sento solo di amare la nostra non conoscenza, la nostra non invadenza di spazi privati, la nostra non condivisione del quotidiano.
-Piacere, Michel.-
Mi tende la mano destra. Allungo la mia. Per un istante le nostre linee della vita si incrociano e si fondono in un calore umano che si fa passione.
-Elisa!-
-Sei di Roma?-
-No!-
Rispondo asciutta, annullata, ammaliata.
-Io sono di Parigi, ma vivo da qualche mese a Trastevere per lavoro. Sono un pittore e Roma...Rome, c'est fantastique!-
Il suo francese è fantastico, lui è fantastico e Trastevere...

Il mio ricordo corre assieme al filobus che porta al di là del Tevere, fra le strade lastricate, i viottoli stretti e bui, le trattorie tradizionali, i mercatini del - tutto e di più - e mi ritrovo in una stanza spoglia di mobili, ma gravida di pennelli, tele, fogli, colori, tavolozze e di me e di lui.
Siamo come crisalidi, avvolti solo dal bozzolo di seta dei nostri slip. Ci rincorriamo nel gioco della spensieratezza, in un arcobaleno di fantasie fanciullesche.
Il passo di lui è più svelto e gli permette di raggiungermi, di agguantarmi, di cingermi dolcemente i fianchi. Mi stringe a sé, inglobando la sua essenza nella mia.
Ci rotoliamo sul pavimento, rovesciando i vasetti di tempera acrilica.
Il giallo e il verde si fondono in un unico oceano di blu e noi siamo le setole di un pennello umano che disegnerà nuovi orizzonti.
Grondiamo di una materia vischiosa, con cui circoscriveremo le nostre presenze nella stanza: impronte di piedi e mani in ogni dove.
Le risa ubriacano i nostri spiriti e le pareti fanno eco alla nostra gioia.
Accarezziamo nuove epidermidi colorate e finiamo per scivolare l'uno lungo il corpo dell'altra.
Ci liberiamo dei nostri bozzoli di seta, delle nostre uniche barriere e compiamo esausti e felici la nostra metamorfosi: ci uniamo e diventiamo un'unica farfalla.

Quando basta uno sguardo, un profumo, una sensazione... per sognare






ElisaN

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