Racconti Erotici - RossoScarlatto Community
RossoScarlatto Community
.: :.
Racconto n° 2725
Autore: Matilde S. Altri racconti di Matilde S.
Aggiungi preferito Aggiungi come Racconto preferito
Contatto autore: Scrivi all'Autore
 
 
Lettori OnLine
 
Romanzi online
 
Manniquin
Brehat
Rebel
Friends
Orchid Club
Menage a trois
Remember
The best
Destiny
My Story
 
 
Miranda
Lievi aliti di vento spettinano le spighe dorate facendole fremere come spuma marina. Lampi di sole squarciano il cielo sfuggendo alle nuvole cupe che minacciano pioggia. Il paesaggio bucolico è pregno di strani presagi. Il canto degli uccelli si spezza al rombo improvviso della voce del tuono.
La strada sterrata si snoda in mezzo ai campi, nastro di polvere che si solleva creando mulinelli e ricoprendo la bicicletta rossa che corre veloce. Miranda cerca di infondere alle gambe una forza supplementare per giungere all'agriturismo prima che il temporale si scateni. Il vestito bianco che indossa è umido di sudore, il vento solleva la stoffa leggera scoprendo le gambe tornite ed abbronzate. I capelli sfuggono alla coda che li raccoglie, inanellandosi e avvolgendosi in giochi scomposti attorno al suo viso. Gli occhi sono socchiusi nello sforzo di contrastare le raffiche di vento che, sempre più frequenti, investono la bicicletta, ma dalle ciglia nere lo sguardo di zaffiri e oro fuoriesce con vivo lucore. Labbra carnose e morbide, naso piccolo e leggermente all'insù e una spruzzata di lentiggini completano il viso di una bellezza straordinaria.
Il cielo si apre improvvisamente, lasciando scorrere il suo pianto cupo con singhiozzi di tuono che lacerano la quiete della campagna. Dalla finestra Luca vede arrancare la bicicletta rossa sulla strada che si sta trasformando in fango. Chiude la finestra e scende al piano inferiore della casa colonica. Apre la porta e aspetta sotto alla veranda il giungere della ciclista per offrirle ospitalità e riparo. In quel paese di campagna vigono ancora le antiche usanze e l'ospitalità è un dovere sancito dalla morale locale. La bicicletta ora è molto vicina e Luca osserva ammaliato lo spettacolo che gli si propone. Il leggero vestito è diventato trasparente per l'acqua ed è appiccicato addosso alla giovane donna, non nascondendo, anzi esaltando, le forme sinuose.
La chiama - Signorina, venga qui al riparo –
La voce giunge smorzata a Miranda, concentrata nello sforzo di mantenere in piedi la bicicletta in quel fiume di fango. Non si è accorta della casa fino al suono della voce. Alza gli occhi ma nel farlo perde l'equilibrio e cade. La bicicletta le si rovescia sopra e un dolore lancinante alla caviglia la fa urlare. Luca vede la scena e accorre in suo aiuto. La prende in braccio e veloce la porta al riparo. Entra in casa col corpo di lei stretto fra le braccia; una scia di acqua e fango segna il percorso fino alla sedia in cui la deposita. Il viso di Miranda è sporco di terra e rigato dalle lacrime. - Ti sei fatta male? Fammi guardare. – Luca le solleva la gamba e tocca con delicatezza la caviglia, da un graffio escono alcune gocce di sangue. – Aspetta, prendo qualcosa per pulire la ferita. – Veloce prende un catino con dell'acqua tiepida e un morbido asciugamano di lino. Con molta attenzione lava la caviglia e la gamba fino al ginocchio, l'asciuga e scruta la ferita per determinarne la gravità. – Tranquilla, è solo un graffio, per fortuna non hai preso una storta. – Medica la ferita, indugia più del necessario, sensazioni ardite passano dalle sue mani alla sua mente al contatto con quella pelle di donna che lo chiama. Si scuote, disinfetta e applica un cerotto.
– Io sono Luca, piacere di conoscerti. -
La voce di Miranda è ancora incerta per lo spavento, ma calda di riconoscenza: – Grazie Luca, mi chiamo Miranda e sono ospite all'agriturismo - Il Casolare - . –
Luca non riesce quasi a parlare, lo sguardo rapito dalle mutandine bianche che la posizione di lei mette in evidenza. L'acqua ha intriso anche quel minuscolo indumento, la trasparenza lascia intravedere l'orchidea di carne rosea e alcuni ciuffetti di serico pelo che sfuggono al suo abbraccio. Lei si accorge dell'emozione improvvisa del giovane, sorride compiaciuta e leggermente imbarazzata chiudendo le gambe. Luca si alza e, per nascondere l'imbarazzo, le volta le spalle andando a rimettere a posto il disinfettante. – Luca potrei chiederti qualcosa di asciutto da indossare? Ho i brividi. - La voce lo riporta al suo dovere di ospite. L'accompagna nel bagno per farle fare una doccia calda, dandole una sua maglietta e i pantaloni di una tuta per cambiarsi. - Scusami, ma vivo solo e non ho indumenti adatti, dovrai arrangiarti con questi. – La lascia e torna in cucina ad aspettarla. Si siede e pensa alla sua ospite: è la giovane più bella che abbia mai visto. La immagina nuda sotto alla doccia, il vapore acqueo che l'avvolge, il sapone che accarezza quella pelle di velluto. Sente la sua virilità ergersi vogliosa. Si alza ed esce sulla veranda per raffreddare l'istinto prepotente di raggiungerla.
Il temporale estivo non accenna a diminuire, i lampi frastagliano il cielo plumbeo in disegni di luce esplosiva. Sente aprire la porta e si volta. Appoggiata allo stipite, la maglietta che le fa da vestito, in testa un turbante fatto con l'asciugamano, i piedi nudi uno sull'altro, lo guarda sorridendo. - Che fai, entra, ti prendi un malanno! – Il tono della voce gli esce un po' troppo acuto, sintomo della tensione erotica che lo pervade. – Con questo tempaccio mi devi ospitare ancora un po' – la voce di lei è dolce e flautata. Luca vorrebbe dirle che spera sia un vero diluvio, anzi, quaranta giorni gli sembrano pochi da condividere con lei. Rientrano in casa e si siedono sulle poltrone a chiacchierare.
Lei è una studentessa, in vacanza per qualche giorno per rilassarsi e preparare un esame importante. Mentre parla Miranda si rilassa sulla poltrona, le sue mani giocano distratte sfiorandosi il mento e il collo. Sembra non accorgersi del silenzio ammaliato di Luca. Le lunghe gambe si allargano lentamente lasciando scorgere la morbidezza serica delle cosce.
Vive a Roma con la famiglia e domani deve ripartire. Mentre prosegue il suo raccontarsi cambia posizione, solleva le gambe appoggiando i piedi sulla poltrona e abbracciandole con le braccia. Appoggia il viso dalla luce innocente sulle ginocchia e Luca rimane folgorato nel vedere il triangolo di peli che lei mostra senza accorgersene.
Un dito gioca sulle labbra, sfiora i piccoli denti bianchi mentre sorride.
E il sorriso è un'apoteosi di malizia.
Luca non sa che Miranda gioca con lui, vuole vedere quel giovane uomo in balia del desiderio. Lei ama esibirsi e negarsi, adora il potere della seduzione.
Cambia posizione. Sbadiglia come assonnata. – Scusami Luca, ma sono stanchissima, ti spiace se dormo un po'? – Lo sguardo è dolcissimo, sembra una bambina sperduta, una tenerezza inaudita sprigiona da lei. – Ma certo! La brutta avventura ti ha spossato, vuoi andare nella mia camera? - - No, mi riposo un pochino qui - e dicendo questo cambia nuovamente posizione, si accoccola come una gattina, chiude gli occhi e il suo respiro si fa lento e regolare.
Luca prende un libro e si mette a leggere. Ma lo sguardo è catturato da lei. Nel sonno si muove, si gira e la maglietta si solleva lasciando scoperto un culetto sodo e rotondo che è una meraviglia. L'eccitazione sale in Luca, lo spettacolo è sublime. Immagina di entrare in quel morbido mappamondo, di sentire la resistenza di quella carne attorno al suo fallo che ora è rigido e vivo. Si alza e si avvicina, sfiora con leggerezza la pelle di Miranda, con un dito accarezza la spaccatura dei glutei. Lei nel sonno si muove e un piccolo sospiro le esce dalle labbra. Audace la mano si muove sull'invitante buchetto, titilla e gioca su e giù, scende fra le gambe che si socchiudono al suo passaggio e intinge le dita nell'umido nido di lei. La guarda sconcertato, lei continua a dormire serena, con un dito appoggiato alle labbra e un lieve sorriso. Allora decide di osare, vuole assaggiarla. Con la lingua accarezza i glutei, si insinua nel centro, inumidisce l'entrata e con le dita inizia a forzare dolcemente. Improvvisamente lei si muove, un borbottio di protesta e si gira. Lui si allontana, ma non succede nulla, lei continua a dormire. Solo ha cambiato posizione. Ora è a pancia in su, la maglietta arrotolata sui fianchi e le gambe aperte sono un invito a proseguire. E Luca non resiste. Si china su di lei e lambisce con la lingua l'interno delle sue cosce, sale lento con baci golosi su quella pelle profumata fino a immergersi nel suo sugoso e inebriante frutto. Gemiti flebili escono dalle labbra di lei, nel sonno si apre a quella bocca famelica e si lascia suggere come un fiore dall'ape. Nella stanza ormai buia la scena che si vede è di una bellezza suggestiva. Lui fra le sue gambe si nutre e lei si lascia mangiare, cullata nel sonno dalle carezze della lingua famelica. Luca abbassa la cerniera, prende in mano il membro ormai marmoreo e si masturba al ritmo della sua lingua. La sente tremare, sente il clitoride gonfio di piacere vibrare, vibra anche lui con lei mentre aumenta il ritmo della mano e si lascia andare. L'orgasmo giunge, lo sperma gli riempie le mani, caldi rivoli che scendono sulle cosce mentre stringe i denti per non urlare. Un sospiro roco esce dalle labbra di Miranda, un gorgoglio di inaudito piacere la scuote, poi si muove e si gira nascondendo il viso e continuando a dormire. Stordito dal piacere Luca si alza, grato che lei non si sia svegliata. Pulisce silenzioso la prova dell'accaduto, ignaro degli occhi socchiusi e maliziosi di lei che lo scrutano.
Fingere di dormire e lasciarlo fare è stato molto eccitante.
Un nuovo gioco per Miranda, una dolcissima monella col fuoco della lussuria che l'accende in fiamme improvvise e fugaci a cui non vuole negarsi, anzi, a cui si dona con pienezza di vita.

Matilde S.

Biblioteca
 
Community
Redazione RS
Biblioteca

Biblioteca

 
.: RossoScarlatto Community :.