Racconti Erotici - RossoScarlatto Community
RossoScarlatto Community
.: :.
Racconto n° 2730
Autore: Madamesnob Altri racconti di Madamesnob
Aggiungi preferito Aggiungi come Racconto preferito
Contatto autore: Scrivi all'Autore
 
 
Lettori OnLine
 
Romanzi online
 
Manniquin
Brehat
Rebel
Friends
Orchid Club
Menage a trois
Remember
The best
Destiny
My Story
 
 
Caccia e pesca
-Hai voglia di farmi l'amore un poco?
Getto la frase con noncuranza, senza prendere la mira, nemmeno guardo dove ho gettato l'amo. Ho preso un breve slancio, ho fatto volteggiare le parole un attimo sopra la testa e poi via, fuori tutte con energia, più lontano possibile da me.
-...
Non va. Uno che risponde puntini è imbarazzato o in ogni caso non sa cogliere l'occasione e sta rimuginando su come rispondere. Non mi piacciono gli indecisi, menchemeno quando ho ben chiaro in testa cosa voglio. E poi, andiamo, la risposta è semplice. O Sì o No. Niente puntini. Niente esitazioni.
- Au revoir.

Riproviamo. Cambiamo stanza.
Un respiro, una breve rincorsa d'aria, un'occhiata senza vedere. Pesco il penultimo nome della lista. Solo dopo aver digitato e inviato la domanda, mi concedo di leggere il nick. - Glauco - . Mi piace. Sia il significante che il significato. Tamburello sui profili della tastiera. Sospiro. Su, muoviti, è urgente. Non posso star qui ad aspettarti. Dai. Rispondi. Mi piaci, m'ispiri, non chiedo troppo. Niente complicazioni. Solo un po' di sano sesso virtuale.

- Certo. Cosa vuoi?

Oh finalmente. Grazie. Ero già stanca di lanciare.
La canna da pesca si ferma a pelo d'acqua, l'amo scende senza smuovere troppo l'ambiente e gli anelli s'irradiano attorno senza disturbare i presenti inconsapevoli.
Mi piace fare l'amore davanti a tutti, così, sottovoce. Posso sussurrare, irretire, spogliarmi, sorridere, muovermi sinuosa scoprendo fianchi segreti. Si può essere chiunque. Un uomo, una donna, che importa. Io però scelgo sempre di essere me stessa. Non ho voglia, né tempo di costruire un personaggio. E' più semplice rivelare la mia vera pelle. Non ha importanza se il nick di turno capisce o meno. Mi prenda come crede, come necessita in quell'istante. Personaggio o persona cosa cambia? Basta che mi fai l'amore. E bene. Su. Ingannami. Comincia. Ti aspetto a gambe schiuse.

- Tutto. Voglio tutto.

- Vieni qui allora. Avvicinati. Voglio sfiorarti i capelli...

- No. Aspetta. Niente dolcezza. Non la sopporto. Non è ciò di cui ho bisogno ora. Voglio che mi prendi. Scopami il cervello, ma fallo con violenza. Non lasciarmi pensare, non darmi tregua, non devo poter respirare. Bagnami.
Credi di poterlo fare? Di riuscirci?

- Zitta. Voglio leccarti.

Sì... Ora vai bene. Hai capito perfettamente. Glauco... Fermami l'aria in gola come il suono gutturale del tuo nome. Voglio sentirti nel collo. Premimi forte col corpo. Fa' che questa irrequietezza sgusci tra le due dita. Godila con la lingua. E' vischiosa vero? Sì, lo so. Se ne sta lì incollata al cuore, per questo mi servono forza e fermezza per farla uscire.

- Ti scopro il seno, ne strizzo i capezzoli tra le dita. Non m'importa dei tuoi lamenti, continuo a schiacciarti contro il muro. Tengo la bocca aperta sul tuo collo, a sentire il tuo sangue pulsare nella giugulare. Lecco quella traccia blu sulla tua pelle chiara.

Bravo, sei proprio bravo. Hai persino indovinato il colore della mia pelle.
Mi abbandono sulla sedia e le gambe si aprono senza doverle guidare. Leggo le tue frasi incalzanti e sento le scosse scendermi nel midollo, giù, fino al coccige. Chiudo gli occhi un attimo... Lo so, mi perdo qualche frase trascinata via dallo schermo dal ritmo veloce della tua voce muta. Non importa. Ora la sento uscire. Sento la smania accumularsi nell'osso sacro e iniziare a girare, ad avvolgersi densa, spirale su spirale. Ora. Azzannami ora.

- Lo senti il mio kazzo, eh? Lo senti? Te lo premo così forte addosso che la tua pelle si pizzica tra i miei jeans e il tuo osso pubico. Non ne hai abbastanza? Allora prendilo. Ti piace così, vero? Ci avrei giurato. Ti piace sentirti lacerata, riempita, colma fino a soffrirne.

La voglia si liquefa in un istante. Questo miele denso d'ansia diventa fluido bollente tra le gambe. Mi appiglio a quella sua penetrazione violenta, fluttuo sospesa per un tempo che non so dire e poi esplodo, colo dolore e piacere e finalmente, ora sì, respiro bene.

- Grazie.
- E' stato un piacere.
- Oh, non sai quanto.
- Ci sentiamo?
- No. Non credo. Grazie ancora. Adieu.

Esco prima che inizi con le domande. Tendono sempre ad indagare, ti sentono vulnerabile, sciolta dall'orgasmo, e provano a farti parlare. Fuggo prima che le dita sulla tastiera abbiano la meglio, chiudo la finestra rossa della chat attendendo, rassegnata, che l'inquietudine torni a addensarsi.

Madamesnob

Biblioteca
 
Community
Redazione RS
Biblioteca

Biblioteca

 
.: RossoScarlatto Community :.