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Racconto n° 2823
Autore: Nut Altri racconti di Nut
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Un incontro
Questo sguardo che scorre su di me, lentamente, indugiando, dai fianchi al ventre, al seno, che mi accarezza le spalle, che mi sfiora le labbra e infine mi incatena gli occhi, questo sguardo mi toglie le forze e la coscienza di me stessa.

L' ho incontrato per caso, per strada, quando da tempo credevo di non pensare più a lui, eppure l' udire alle mie spalle la sua voce, inaspettata, mi ha procurato un sussulto, un brivido di piacere.

Ed ora questo sperdermi, questo stordimento degli occhi avvinti... lo seguo dove lui mi conduce. Mi ha preso la mano, mi porta come una bambina ed io mi lascio portare docile. Mi parla ed io non so che cosa mi stia dicendo, so solo che voglio fare l' amore con lui. Il mio desiderio è quasi un dolore che mi illanguidisce e mi prostra.

Adesso i suoi occhi indugiano sulle mie labbra ed io socchiudo la bocca per bere il suo sguardo, come nell' offerta di un bacio. Ora gli occhi di lui non sono più supplichevoli, ma imperiosi chiedono, e l' urgenza di quella richiesta si trasmette a tutti i miei sensi all' erta: mi sento avvampare.



* * *



Nella penombra della camera d' albergo ci abbracciamo sconvolti, cercandoci con le bocche in un crescendo di baci e sospiri. Sono creta nelle sue mani. Rinasco al tocco di quelle mani. Lui mi leva gli abiti, lentamente, ad uno ad uno, alternando i baci ai gesti.

Mi siedo sul bordo del letto, indifesa e nuda e dimentica di tutto che non sia questa fame che mi gonfia il sesso.

Si inginocchia davanti a me, immerso in adorazione, mentre mi sfiora i fianchi con le mani, il seno con le labbra.

Infiammata, lo libero a mia volta degli abiti e sento il suo odore di maschio che mi eccita.

Di nuovo i baci, le lingue che si sfiorano appena e poi invece profondamente entrano ad esplorare, si incontrano, si leccano dolcemente. Spasmi di piacere nel ventre, un gemito che mi esce come un sospiro.

Mi dice ti voglio, sì, ti voglio, ma voglio che sia tu chiedermi di prenderti!
Le sue mani sui glutei, sulle cosce, stringono e accarezzano, mentre la bocca cerca avidamente la mia e poi cerca il seno che bacia, che lecca, facendomi indurire i capezzoli.

Uno alla volta li prende fra le labbra, li succhia e le mani carezzano i seni che poi avvicina tra loro, premendoli tra i palmi mentre la sua lingua scorre sulle areole, bagna di saliva i bottoncini rosati, che si rizzano nella sua bocca. Sento sgorgare umori dal mio sesso, sono tutta molle.
Ha un modo dolce e lento di amare: mi sento languire, bagnata di voglia di lui.


La sua bocca preziosa percorre tutto il mio corpo, le sue mani mi aprono le cosce che lui lecca all'interno, risalendo dalle caviglie e dai polpacci ... la sua lingua mi fa impazzire percorrendomi il ventre, fermandosi sull'ombelico per poi ritornare sul sesso infuocato ad accarezzarlo.


Spalanco le gambe per essere penetrata dalla sua lingua, dalle sue dita sapienti nel procurarmi un intenso piacere.
Lui mi mette le dita nella bocca sussurrandomi di irrorarle di saliva e così bagnate le fa scorrere dalle grandi labbra al perineo e all'ano, mentre la lingua titilla il clitoride con colpetti umidi che lo rendono più duro del marmo, rosso, infuocato.
Lo sento pulsare mentre un liquido odoroso mi gocciola sulle cosce.
Gemo nel ricevere da lui il mio primo orgasmo.

Lui è dolce e presente accanto al mio viso, mi dice ti ho desiderata tanto, ho la testa e il cazzo pieni di te, sempre, ti voglio, ti voglio ...
Le sue parole prolungano il mio piacere, le ondate di spasmi che mi percorrono il ventre, il corpo, che si irradiano al cervello.

Poi mi bacia, soffocando il mio gemere con la sua lingua e mentre lo fa sento contro il mio corpo la sua verga grossa e rigida e provo il desiderio di toccarla con la bocca. Mi strappo ai suoi baci, con la punta della lingua scivolo su di lui, dal viso al collo, al petto vigoroso, al ventre che si solleva al contatto, al sesso caldo e vibrante che pare cercare la mia bocca.

E' così che lo tocco, mentre lui emette un gemito di piacere pronunciando il mio nome. Allora ruoto su me stessa e alla sua bocca che mi invoca rispondo offrendole il mio sesso.
Lo accoglie avido e insieme ci succhiamo, suggendo umori muschiati dai nostri sessi. Le nostre mani sono contratte sui glutei, a spingere ancora di più nelle nostre bocche la delizia dell'amore. Poi percorrono i corpi nelle carezze ed è quando le dita si incontrano, si avvinghiano serrandosi tra loro, è allora che lui eiacula, ed io ne bevo il getto caldo, un po' amaro, e sento che lui diventa parte di me.

Poi, con l'ultimo sorso nella mia bocca, mi avvento sulla sua che lui schiude nella beatitudine dell'abbandono, serrandogli le labbra con le mie. Le nostre lingue, toccandosi, ne esplorano il gusto che si mischia a quello del mio umore, delle nostre salive.

Allora gli dico che anch'io l'ho desiderato, fino a questo momento.

Le mie parole lo eccitano e di nuovo prende a baciarmi tutto il corpo, alternando colpetti di lingua a lunghe leccate, a morsi delicati, mentre le sue dita mi toccano e sono sulle mammelle, sulle spalle, sul ventre, sui fianchi, sul pube, nella vagina, nel retto. Mi versa in bocca parole forti che mi eccitano fino allo spasimo.
Mi pare di morire sommersa dal piacere.

Adesso non posso più trattenermi. Lo voglio, lo voglio dentro di me con spasmodica intensità, con tutta me stessa.
Voglio che mi riempia tutta, voglio essere sua e annientarmi in lui e placare la fame del mio ventre con la sua verga dura e forte. E' una preghiera quella che gli rivolgo, quasi fuori di me.

E lui entra dentro di me, prima piano, dolcemente, sfiorandomi, come accarezzandomi dentro, poi in modo più deciso, più forte, e poi si ritrae mentre protendo il ventre verso di lui per trattenerlo, perché ora il suo cazzo è il centro della mia vita.

Ma di nuovo entra con un colpo potente e mi pare di svenire annientandomi in lui, e allora comincia a spingere forte, giù, fino in fondo al mio essere con colpi ripetuti e violenti che mi stordiscono, e ad ogni colpo ripete perdutamente ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, un'infinita seria di ti amo, finché il nostro orgasmo si libera in un lungo grido scomposto, rantolante, mentre giungiamo insieme al culmine del piacere.

I nostri corpi esausti, appagati, si cercano ora in un abbraccio che si abbandona al sonno.

Nut

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