È un bellissimo pomeriggio di fine maggio. Il sole bacia la campagna in fiore. L'uomo guida sicuro per la strada sterrata seguendo le indicazioni della giovane donna al suo fianco.
I finestrini sono abbassati, il vento entra e gioca con i lunghi capelli scuri di lei. Gli occhi verdissimi brillano nel viso angelico, ma la luce sfrontata che li illumina fa presagire atmosfere diaboliche. Fra loro si avverte una tensione erotica latente, una complicità profonda e un'aspettativa vibrante.
Alla radio trasmettono una vecchia canzone di Mina, - grande, grande, grande - , lei lo guarda e gli sorride - la tua canzone tesoro – poi gli canticchia l'inizio:
- Con te dovrò combattere, non ti si può pigliare come sei, i tuoi difetti son talmente tanti che nemmeno tu li sai -
Lui la guarda ridendo – sono cambiato amore da quando me l'hai dedicata la prima volta! –
Si conoscono da tempo. Il loro incontro, o per meglio dire il loro scontro risale a quasi tre anni prima. L'antipatia tra loro era stata immediata.
Lui l'aveva etichettata subito come la solita ochetta priva di cervello. Lei l'aveva percepita, lo aveva squadrato un attimo e aveva deciso che quello snob borioso proprio non le andava a genio. Poi, come spesso accade, l'antipatia si era trasformata, evoluta in un sentimento più complesso ed intrigante.
Il loro è un rapporto forte, unico e particolare.
Lei vive da tempo in un'altra città, il lavoro la porta a continui spostamenti e spesso è all'estero.
Lui è sposato, vive una vita di coppia tranquilla, ha un lavoro importante e nella sua città è molto conosciuto.
Lei è una single convinta, troppo presa dal lavoro per avere storie fisse. Solo brevi avventure senza importanza.
Le loro vite camminano su binari diversi.
Eppure una forza inesorabile li attrae. Quando lei torna in città manda un semplice messaggio:
– Ti voglio ! – e lui si libera dagli impegni e la raggiunge.
A volte è lui che le manda lo stesso messaggio e la raggiunge ovunque sia.
Sono molto più che amanti, sono due metà che si congiungono per creare il cerchio perfetto.
Ieri mattina lui era in riunione. Stava discutendo animatamente con l'amministratore su una questione burocratica noiosissima.
La pazienza, una qualità in lui molto relativa, era completamente esaurita davanti all'evidente ottusità dell'individuo. Aveva lo sguardo cupo e duro che i suoi collaboratori conoscono e temono.
La vibrazione del cellulare interrompe il suo discorso. Un movimento scocciato della mano, il dito che preme per leggere il messaggio e un improvviso cambio di espressione.
Il sorriso sul suo viso sconcerta gli astanti. Il cambio di tono e le parole successive li lasciano letteralmente a bocca aperta:
– Bene Luigi, vedi di rifare tutto come ti ho appena detto, io domani non ci sono quindi fai pure con calma. –
Ma... se un secondo prima lo stava infamando per la lentezza del lavoro e pretendeva tutto rifatto entro il pomeriggio!
Lasciata la sala riunioni e rientrato nel suo studio Marco si è seduto sulla poltrona in pelle, ha chiuso gli occhi e si è perso nel ricordo di lei.
L'ultima volta si erano trovati al lago di Scanno, un posto di una bellezza suggestiva che li aveva avvolti e ammaliati.
Dalla loro stanza ammiravano il lago e le montagne che vi si riflettevano. Era l'alba. Il sole nasceva e lei era bellissima, baciata dal roseo chiarore, completamente nuda, appoggiata alla ringhiera del piccolo balcone in ferro battuto. L'aveva raggiunta ed era entrato con forza in lei, eccitato all'inverosimile nel sentire i glutei sodi aderire al suo ventre, completamente inebriato dal profumo della sua pelle.
La sua voce era incredibilmente calda mentre lo incitava a scoparla con tutta l'energia che aveva...
Sente l'erezione tornare al solo pensiero, sente pulsare sotto alla stoffa dei pantaloni quella voglia inesauribile di lei...
Lei è dolcezza infinita, è sorriso che incanta, è la forza dell'acqua che scava la roccia, è malizia di vulcano in eruzione, è lussuria di lava rovente.
La sua voglia di scoprire nuove frontiere del sesso è inesauribile.
Una piccola, tenerissima puttana. Una donna unica e indomabile.
Prende il cellulare e risponde: – Dove? Quando? Ti amo piccola mia, più di sempre –
Pochi attimi di attesa, poi il cellulare vibra la risposta: – Domani ore 13 al nostro ristorante. Ti amo Marco, più di sempre –
Il loro ristorante: una terrazza che si affaccia sul mare, un posto esclusivo e molto intimo, il luogo del loro primo appuntamento.
Il mare era in burrasca quel giorno, il cielo cupo e pronto a scagliare il suo furore mentre loro si fronteggiavano ostili. Poi quel bacio selvaggio con cui le aveva bloccato le parole. La risposta rabbiosa delle labbra di lei: quella lingua che si contorceva con la sua gli aveva fatto perdere la ragione.
Nascosti dalle piante rigogliose del terrazzo, lavati dall'acqua che improvvisa era scesa inzuppandoli, le loro mani avevano iniziato una danza frenetica, si erano intrufolate sotto ai vestiti, avevano preso e donato piacere.
Fino all'orgasmo di lei ad imperlargli le dita...
Si scuote dai ricordi, il membro duro da far male. Gli succede sempre così quando sa di incontrarla: l'eccitazione lo prende e lo stordisce, l'attesa è un'agonia, la voglia di morire in lei è tremenda.
La vede appena giunge al parcheggio. Bella come sempre. La sua personalità forte si vede nel suo modo di camminare, nella testa fieramente alzata e nel portamento sicuro. È vicina alla sua auto sportiva, appoggiata allo sportello, e lo guarda.
Lui parcheggia e le va rapidamente incontro. La bacia con foga, le mani corrono sui suoi glutei in una carezza bruciante. La voglia è tale che la prenderebbe lì, appoggiata al cofano.
Ma non è così fra loro. Prima di arrivare al piacere vi è una attesa lunghissima, estenuante, fatta di provocazioni: lei ama portarlo all'esasperazione.
Il maître li accoglie sorridendo e li accompagna al loro tavolo. Sempre quello sul terrazzo, nascosto dagli oleandri in fiore ed affacciato sul mare.
Si raccontano, parlano con complicità, come se fosse passato un giorno e non quasi due mesi dall'ultima volta. Lei racconta dell'ultimo reportage dal Brasile, delle difficoltà e delle soddisfazioni che il lavoro le regala.
Lui le racconta le ultime novità della città, dei loro conoscenti e della sua vita. Sono amici oltre ad essere amanti. Sono due cuori che si conoscono e si amano oltre qualsiasi legame e convenzione.
L'uno verso l'altro pienamente sinceri e veri.
- Dove mi porti oggi ? – lui lo chiede con negli occhi quella luce che lei conosce e adora.
Gli sorride misteriosa: - Una sorpresa amore mio, un posto favoloso dove voglio farti conoscere il paradiso -
Il cameriere serve il pranzo. Deliziose linguine all'astice, seguite da una frittura di gamberi e verdure di cui lei è ghiotta. Mangiano parlando di tutto, sfiorandosi spesso e ridendo rilassati. Lei lo stuzzica col piede sotto al tavolo. Il sorriso malizioso con cui lo guarda è strepitoso.
La voce di lei lo riscuote – gira a destra – s'infila con l'auto in un viottolo in mezzo ad un frutteto di peschi in fiore. Dopo pochissimo giungono davanti ad una casa colonica perfettamente restaurata. Parcheggiano l'auto e scendono.
Lei prende lo zaino che si è portata dietro. – Andiamo. - Lo prende per mano e lo porta per un sentiero di ghiaia bianchissima che gira attorno alla casa.
Silenziosi s'infilano in mezzo agli alberi in fiore. Si fermano ad una ventina di metri dalla casa, lei apre lo zaino ed estrae una stuoia ripiegata che stende a terra. Poi lo guarda. – Ora tesoro ti voglio a modo mio. – Le loro bocche si uniscono in un bacio languido mentre con le mani iniziano a spogliarsi a vicenda.
Scivolano nudi sulla stuoia, s'intrecciano e si accarezzano con passione per lunghi momenti. Bevono uno dalle labbra dell'altro, le loro pelli finalmente si ricongiungono. Poi lei si alza e torna allo zaino. Tira fuori quattro funi e una fascia di seta.
- Stenditi - la voce ora è decisa, lo sguardo emana scintille di lussuria.
Lui si stende e la lascia fare guardandola divertito ed eccitato. Lei prende i suoi polsi e le sue caviglie e li lega strettamente. Nodi fatti per non sciogliersi. Poi prende le estremità e le lega agli alberi vicini.
Si alza e lo guarda soddisfatta: – Ora sei mio, completamente in mio potere amore. – Si siede sul suo ventre, i peli del pube rasati gli solleticano la pelle mentre lei si strofina provocante.
– Ora parlami di Adriana tesoro. –
Lui la guarda sconcertato. Adriana è una donna conosciuta poco tempo fa in chat. Una donna che gli fa il filo e che ha incontrato qualche volta. – Ora? Penso che potremmo occupare meglio il nostro tempo! -
Lei inizia ad accarezzargli il petto, si china a mordicchiargli i capezzoli, li bagna con la lingua e poi li prende fra le dita stringendoli lievemente – Ora Marco! voglio sapere tutto! – un gemito sfugge dalle sue labbra mentre inizia a raccontare.
Lei scende dal suo ventre ed inizia a massaggiarlo partendo dai piedi. Prima le mani lo sfiorano, poi con la lingua disegna i suoi piedi, prende fra le labbra le dita e le succhia, sale fino alla caviglia con piccoli baci umidi mentre le unghie percorrono le sue gambe. Sale baciando e leccando, giunge all'interno delle cosce, una scia umida che lo fa rabbrividire e smettere di parlare.
Lei si ferma e lo invita a proseguire. – Raccontami tutto o mi fermo! – una minaccia reale, lei quando vuole sa essere veramente una peste. Difficile per lui parlare mentre quelle labbra lo inebriano. Il racconto riprende e lei ricomincia il percorso. Ora la lingua è sui testicoli, la bocca si apre e succhia avida, mentre le mani impugnano la sua erezione e la muovono ritmicamente.
Sente il bisogno di essere libero, è una tortura essere passivo, non poter baciare il seno che lei gli dondola ora invitante davanti.
Lei si alza e lo sovrasta a gambe aperte. È sul suo viso, aperta ai suoi occhi. Vede le prime gocce di rugiada imperlare la sua intimità. Vorrebbe assaggiare quel nettare, vorrebbe sentirne il profumo, ma lei, ridente e sfrontata, lo lascia ad osservare le dita che si immergono ed escono brillanti di umori.
- Scendi non essere cattiva! – geme.
Lei si abbassa e gli porge un dito da succhiare - Senti come ti desidero ora! – La voce è roca di desiderio, gli occhi le brillano, le guance sono accese.
Poi torna allo zaino e prende la fascia di seta. Delicatamente lo benda, poi lo bacia a lungo, la lingua che accarezza l'interno della sua bocca, che si intreccia alla sua e che succhia dolcissima.
Poi si allontana da lui.
– Ora tesoro ti regalo il paradiso -
Sente un rumore di passi, cerca di capire dove stia andando, ma il rumore si ferma e sente di nuovo le sue mani che ricominciano ad accarezzarlo. La sente ovunque. Dita che si intrufolano fra i suoi glutei, lingua che le insegue, mani che passano sul suo ventre, corpo che si strofina al suo. Sembra avere mille mani, tocca ovunque, accende fuochi sulla sua pelle, lo porta mille volte vicino all'esplosione, fermandosi un secondo prima. Aspetta di sentire il suo respiro calmarsi e ricomincia.
Perde la cognizione del tempo. Il suo corpo trema per l'eccitazione. I polsi e le caviglie fanno male per i movimenti che non riesce a trattenere.
Poi sente altre mani su di lui.
Mani fresche e morbide che lo accarezzano indiscrete.
– Ti presento la mia amica – la voce è un sussurro appassionato. Un'altra voce dal piacevole timbro straniero - E' un piacere conoscerti Marco - Rabbrividisce. L'eccitazione ora è incontenibile.
Sente due bocche partire dai suoi piedi e salire baciandolo e leccandolo. Le sente giungere allo scroto, succhiare e incrociarsi, seguire la sua asta impazzita e pulsante ed intrecciarsi sul suo membro.
Le mani lo percorrono, i corpi sono su di lui, sente i loro gemiti unirsi ai suoi. Un seno è sulla sua bocca. Lo prende e lo succhia bramoso mentre una delle due si siede su di lui e si impala sul suo membro.
Movimenti rapidi che lo portano vicino all'esplosione, fermandosi un secondo prima. Le sente ridere, scambiarsi il posto e di nuovo montarlo. Non sa se è lei o la sua amica, non riesce a capire più nulla, è qualcosa che va oltre l'eccitazione: ora è in preda a sensazioni indescrivibili.
Di nuovo si fermano un secondo prima che lui raggiunga l'orgasmo. Di nuovo le mani lo frugano, le unghie lo percorrono e le lingue lo assaggiano.
Poi sono sul suo membro. Una lingua sui testicoli, sale e scende a cercare i sui anfratti più nascosti. Una sulla cappella, a bere le gocce che la imperlano.
Poi di nuovo intrecciate in una tortura infinita. Quando la bocca si apre e lo fa entrare in profondità, i suoi gemiti rauchi diventano intrattenibili e mentre sente l'altra bocca mordere i suoi capezzoli cede ed un fiume di sperma esce da lui e riempie quella gola golosa che continua a succhiarlo fino alla goccia finale.
È esausto, svuotato e tremante, l'emozione provata è unica. Sente i corpi delle due donne stese al suo fianco scaldarlo e cullarlo mentre ritorna lentamente alla realtà.
- Toglimi la benda amore ora – la voce è ancora tremula mentre parla.
Lei slega la fascia di seta e lui può finalmente guardare.
Una bellissima mulatta è stesa al suo fianco e lo guarda sorridente. Pelle brunita che brilla alla luce solare. Il contrasto fra le due donne è affascinante.
Non sa chi delle due ha bevuto il suo seme, ma sono bellissime con quella luce complice negli occhi e le mani intrecciate sul suo corpo.
- Slegami ora – le chiede.
- No amore, non ancora, ora devi restare lì e guardare - la risposta di lei è carezzevole e lussuriosa.
Si alzano e lei si appoggia contro all'albero di pesco di fronte a lui.
L'amica inizia ad accarezzarla. Si china e con le mani a coppa prende il seno, abbassa la bocca ed inizia a succhiarlo.
Le mani si infilano fra le gambe. Davanti ai suoi occhi, appoggiate al pesco fiorito le due donne iniziano a fare l'amore fra loro.
Lo spettacolo è sublime: due gatte che si leccano e si strofinano. Sospiri che si innalzano mentre si scambiano posizioni e ruoli.
I petali rosati dell'albero cadono su di loro, il sole le illumina, il vento le accarezza e disperde i loro gemiti.
Vorrebbe liberarsi dalle corde e raggiungerle, ma i nodi non cedono.
Le vede scivolare a terra, stendersi una sull'altra, i visi sparire fra le gambe della compagna e i corpi contorcersi.
La pelle bianca e vellutata di lei si fonde con il cioccolato luminoso dell'amica. Sono stupende: due vestali del sesso che si accoppiano con grazia infinita.
Sente sul suo corpo i loro spasimi, le vede tendersi nel culmine, le sente urlare quando giungono all'orgasmo.
L'erezione è imperiosa, i testicoli contratti e doloranti per il desiderio incontenibile. Non resiste più!
La chiama: – Amore ti prego! Ti voglio! -
Lei lo raggiunge, ma non lo slega. Ride alla sua rabbia e sale su di lui conficcandosi il suo fallo dentro e muovendosi sempre più veloce in una cavalcata selvaggia e sfrenata.
L'amica al loro fianco li accarezza e li bacia passando dalle labbra di lei a quelle di lui. Poi sale su di lui, si apre alla sua bocca cercando il piacere sulla sua lingua. E lui entra nell'umido paradiso, si nutre di quel fluido profumato, mentre coi fianchi si contorce e si spinge per entrare sempre più in profondità.
Le due amiche sono avvinghiate, seno contro seno e le labbra unite in baci di passione incandescente.
I sospiri diventano grida sommesse ed incontenibili.
Marco sente l'onda arrivare, il piacere diventare esplosione incontrollabile mentre lo sperma fluisce libero. Sente i loro gemiti salire e fondersi mentre le due donne godono con lui.
Lei lo slega e tutti e tre restano distesi, teneramente abbracciati, guardando il cielo tingersi dei colori che ne annunciano la fine.
Marco guida piano, una mano teneramente appoggiata sulla gamba di lei.
Guarda il segno rosso sul polso e rabbrividisce ancora.
Fra loro ora non ci sono parole. Non servono. Si sentono.
In entrambi il dolore sordo del distacco imminente.
In entrambi la gioia cosciente di due esseri che anche lontani si appartengono.
In entrambi il pensiero che già va al prossimo incontro.
Matilde S.