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Milano – Bologna. Non ho mai sognato un treno, non mi sono mai piaciuti, non ho mai desiderato di viaggiarci. L'ho preso mille volte d'altro canto, nulla di romantico in effetti prima di oggi.
Ma adesso su quel treno ci sei tu. E' un viaggio di lavoro, è chiaro. Io non sono con te, io posso solo prenotarteli i viaggi, ma poi tu vai, torni, ed io me ne sto qui a sognarti.
Vado nel tuo ufficio vuoto, le luci spente, il pc sulla scrivania, custode di mille segreti, non solo lavorativi. Tu non ci sei, ma ci sono le cose che tocchi, che sfiori, c'è odore di te. Se almeno potessi godere toccando le tue cose, se potessi sdraiarmi sulla tua scrivania, sarebbe prendere un pezzo di te.
Maledetto quel treno adesso che ti tiene lontano da qui. Maledetto il respiro che mi si blocca in gola ogni volta che sei accanto a me e mi impedisce di razionalizzare. Maledetto il cuore che desidera di amarti... così tanto, sempre così tanto. E maledetto il sesso, che è solo sesso schifoso, perché è senza te. Concedersi agli altri per riempire un vuoto e sentirsi infelici più di prima...guardarsi allo specchio senza riconoscersi perché mi riconosco solo accanto a te. Io sono qui, sono qui! Provare a dimenticarti, a non pensare a te, farsi toccare, chiudere gli occhi e pensare, immaginare, obbligare la fantasia a convincere il cervello che il corpo sopra di me è il tuo. E capita che ogni tanto, solo ogni tanto, il cervello puoi fotterlo, ma il cuore no. Ti voglio, impazzisco se non penso di poterci arrivare.
Non sento il mio cuore, non sento più niente, mi viene solo da vomitare quando c'è qualcun'altro accanto a me. Dannazione, perché gli uomini riescono a sdoppiarsi e no? Perché non riesco a scopare qualcuno solo per sfogo fisico, perché se ci riesco dopo mi sento una puttana?
Perché non decidi di rischiare? Lanciarsi a tutta velocità nel buio, verso le sensazioni, verso le emozioni, verso questo desiderio folle.
Perché invece di prendere quel treno da solo, non mi ci porti a Bologna. Solo andata... solo andata, solo andata.

Almaries