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Racconto n° 2968
Autore: Matilde S. Altri racconti di Matilde S.
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Le brave ragazze
Anno 1981. Liceo scientifico Marconi. Bologna.
Classe 5c.
Capelli rossicci, arruffati e selvatici spiccano nell'angolo della classe vicino alla finestra. Sembra vogliano fondersi con quelli neri e quelli castani delle altre due teste quasi appoggiate. Risate basse e complici tintinnando si innalzano dalle tre ragazze che parlottano tra loro.
- Teresa smettila! Non vengo con voi! –
Anna si aggiusta una ciocca dei morbidi riccioli neri portandola istintivamente dietro all'orecchio e sfiorandosi il candido collo con la mano, mentre cerca di opporre resistenza alle amiche.
È tutta la mattina che cercano di convincerla ad andare con loro stasera alla festa da Aldo.
Teresa è la ragazza dai capelli rossi. È alta e flessuosa, ha occhi di un verde che brilla ed un viso da mocciosa spruzzato da deliziose lentiggini. Sbuffa guardando Valeria – è una testona, antiquata e bigotta, come facciamo a farla svegliare? –
Valeria scuote la testa in segno d'esasperazione mentre guarda le due amiche del cuore. I lunghissimi capelli castani le sfiorano quasi i jeans. - Basta Anna, ti devo ricordare quanti favori ti ho fatto io? So che non conosci gli amici di Aldo, ma sono tutti carini e simpatici, e sai quanto lui mi piace, quindi per favore non rovinare tutto! –
Anna guarda le amiche sapendo che non riuscirà a dire di no. Sono inseparabili dai tempi delle medie, si confidano tutto e condividono tutto. – Va bene, mi avete convinto, ma sia chiaro, se l'ambiente si surriscalda troppo io me la filo! –
Le altre due ridono prendendola in giro.
È l'unica delle tre che non ha ancora avuto un ragazzo - vero - quella che è arrivata a diciotto anni addirittura - vergine - , la moralista del gruppo, quella - seria - fra le tre.
Non che le altre abbiano poi tanta esperienza, Teresa ha il moroso fisso da sei mesi e solo da tre ci ha fatto sesso. Ma da quando è successo si sente una - donna vissuta - e guarda Anna con aria di commiserazione.
Valeria è la più esperta. A quindici anni ha scoperto le gioie dell'amore e da allora ha avuto altri due ragazzi. Per non parlare delle strusciatine e baci vari con molti altri.
Anche Anna ha avuto dei morosi, ma non si è mai concessa completamente. Femminista agguerrita a parole, ma fondamentalmente ancora una di quelle brave ragazze cresciute con valori antichi difficili da dimenticare.
Anna è molto carina, i capelli scurissimi le incorniciano il viso di una bellezza mediterranea esaltando gli occhi neri luminosi e la bocca morbida e rosea. Il bel corpo dalle forme piene e procaci è messo in evidenza dal suo modo di vestirsi molto originale e un po' hippy. Attrae gli uomini come il miele, ma molti scappano subito quando si scontrano con la sua mente.
Sa essere molto esplicita con le parole, sa rimettere a posto un ragazzo con uno sguardo, sa essere tagliente e diretta su qualsiasi argomento. Convinta della parità fra uomo e donna, lo ribadisce ad ogni occasione, parlando un linguaggio a volte molto crudo. Le piace da morire lo slogan delle femministe - il corpo è mio e lo gestisco io - e gela con gli occhi lo sventurato che prova a replicare.
L'entrata del professor Fabbri interrompe le loro chiacchiere. La mattinata prosegue fra interrogazioni e compiti in classe.

Mancano pochi minuti alle nove di sera quando le tre ragazze giungono sotto casa di Aldo.
Aldo vive in appartamento con altri due amici. Vengono tutti da Napoli e sono al quarto anno di medicina. Valeria lo ha conosciuto due settimane prima in discoteca e tra loro è nata una simpatia particolare. L'invito alla festa a casa sua è stata accolta con gioia. I baci in discoteca, le mani che le accarezzavano la schiena le hanno acceso la voglia di approfondire la conoscenza.
Poi la fama degli universitari, il loro modo di vivere libero e fuori dagli schemi è particolarmente intrigante. Stasera si aspetta una serata molto piacevole.
Sono tutte e tre emozionate da questo invito. Loro, tre piccole borghesi della - Bologna bene - , in un ambiente così diverso...
Suonano il campanello ed una voce allegra le invita a salire.
La scala è stretta e ripida. Un vecchio palazzo del centro storico di Bologna, trasformato in mini appartamenti abitati perlopiù da universitari. Entrano nell'appartamento all'ultimo piano. Aldo abbraccia subito Valeria baciandola sulla bocca mentre se la stringe addosso. La mano si appoggia al sedere, la lingua le entra in bocca. – Entrate ragazze, sedetevi dove volete e prendete pure da bere - le parole sono mugugnate distrattamente dal padrone di casa, accompagnate da un gesto della mano che indica l'interno ed un tavolo pieno di bottiglie e bicchieri di plastica.
Una decina di ragazzi sono seduti sui dei cuscini per terra.
Un giovane dai capelli lunghi suona la chitarra.
Un odore dolciastro impregna l'aria.
Il fumo crea una cortina stagnante.
La luce soffusa proviene da una vecchia piantana in un angolo e rischiara a malapena la grande stanza.
Due giovani si alzano dal gruppo e si avvicinano alle due amiche. – Piacere di conoscervi, siamo i coinquilini di Aldo, prendete da bere e sedetevi con noi. Io sono Ciro e lui è Stefano. –
Stefano sorride salutandole, poi prende Anna per mano e la porta a prendere da bere. Anna lo segue lasciando l'amica in compagnia di Ciro. Stefano le porge un bicchiere colmo di un miscuglio alcolico non ben definito. – Vieni, sediamoci – la invita, portandola verso il gruppo che si allarga per fare posto ai due.
Il chitarrista intona la canzone degli Intillimani - il pueblo - e tutti si uniscono al canto. L'atmosfera è avvolgente e piena di allegria. Anna si sente meravigliosamente bene, canta assieme agli altri bevendo e scrutando il giovane al suo fianco, affascinata. Ha i capelli lunghi e scuri, occhi grandi e languidi con un'espressione dolcissima. La voce è bassa e intonata, le mani lunghe ed affusolate. Il fisico è magro, i jeans evidenziano cosce forti e muscolose. Ha un carisma incredibile.
Continua la sua ispezione fino ai piedi coperti da un paio di espadrillas, poi risale lenta fino a trovarsi con gli occhi immersi in quelli di Stefano.
Lui la guarda con una tenerezza inaspettata. Poi le sorride, le prende una mano e l'attira più vicina a sè. - Dove ti nascondevi fino ad ora mia bella gitana?- le alita queste parole ad un centimetro dalla bocca.
Anna sente un brivido percorrerle la schiena.
– Dove non hai cercato – sussurra.
Il tempo smette di correre. Si appoggia con la testa sulla sua spalla mentre lui canta con gli altri.
Tante canzoni, generi diversi, dai Beatles a Battisti, da Guccini a De Andre, tutte cantate con lei persa a guardarlo.
Aspira distratta una sigaretta che qualcuno le passa. La testa è leggera, le membra intorpidite dalla posizione a gambe incrociate. Si sente attratta da Stefano come da una calamita.
Sente la mano del giovane sfiorarle la schiena. Sente la bocca appoggiarsi al suo collo, aspirando il suo profumo. Poi la lingua che guizza rapida leccandole il lobo.
Attorno voci e suoni diventano ovattati mentre lui s'impossessa della sua bocca. Il respiro le si ferma. Il corpo si tende in un languore invasivo. Lui infila la mano sotto alla sua maglietta e circonda un seno. Il capezzolo reagisce immediatamente. Si erge turgido al contatto. Un bottoncino irto e voglioso che preme su quelle dita.
Si sente per la prima volta in vita sua desiderosa di andare oltre, di lasciar cadere le barriere del buon senso. Di godere delle sensazioni che sente aumentare senza trattenersi.
Scivolano distesi uno sull'altro.
Il gruppo si sposta per fare posto, incuranti del loro toccarsi. Altri corpi attorno a loro sono distesi ora e nell'aria musica e sospiri si intrecciano.
Anna vede in un divano poco lontano Valeria e Aldo che si baciano appassionatamente. Gira la testa alla ricerca di Teresa. Vede il suo sorriso ammiccante e complice.
Chiude gli occhi mentre risponde ai tanti baci sempre più profondi e ardenti.
La mano di Stefano esplora la sua pelle. Dal tenero ventre scende lasciando una scia di calore che le increspa la pelle. La sente giungere all'attaccatura dei jeans. Aprire il bottone. Far scivolare la cerniera. Entrare sotto al pizzo e toccare i suoi riccioli scuri umidi di desiderio.
La lingua le percorre le gote, disegna il contorno delle labbra scende nel collo.
E Anna trema. Sospira. Si abbandona.
Stefano si ferma, si solleva appoggiandosi sui gomiti e la guarda - Dio come sei bella... -
Ricomincia a baciarla. Baci che la fanno fremere.
Baci che divorano le sue difese e le sue inibizioni.
L'aiuta a sollevarsi e le sfila la maglietta. Si china sul suo ventre ed inizia a baciarglielo. Con le mani accarezza e accompagna la bocca.
Mai Anna si è sentita così travolta dal desiderio.
Mai si è abbandonata così fiduciosa.
Lui si ferma di nuovo, le accarezza la guancia con un dito - Ti voglio da impazzire... Anna vuoi?... – lascia la frase in sospeso mentre aspetta una risposta.
Lei lo guarda e annuisce con la testa, troppo frastornata dal desiderio per riuscire a parlare.
La aiuta ad alzarsi, le avvolge la vita con la mano e lei lo segue senza timore. Entrano in una piccola stanza da letto. Pile di libri appoggiate ovunque. Un poster di Che Guevara attaccato alla parete. Un letto singolo disfatto.
Vi scivolano sopra mentre continuano a baciarsi.
Lui si sfila maglia e pantaloni lasciandoli cadere con noncuranza a terra.
Poi incomincia a spogliarla.
Sente i jeans scivolarle sulle gambe e muove il bacino per aiutarli a scendere. il reggiseno vola via mentre lui le morde piano i capezzoli succhiandoli e titillandoli con la lingua.
Poi non capisce più nulla. Tutto è sfocato. Tutto è irreale.
Le mani che la percorrono la fanno fremere e sospirare. La bocca la bacia ovunque.
Le sfila gli slip con mani sicure.
Accarezza le cosce con piccoli sfioramenti dolcissimi fino a farle aprire le gambe.
Abbassa la testa e comincia a baciarle la tenera pelle dell'interno coscia, salendo fino ad immergersi nel suo sesso colmo di rugiada. E la beve. E la succhia bramoso. Si nutre di lei.
Anna si apre a quella bocca.
Si lascia scopare da quella lingua sapiente.
Lascia sfuggire dalle labbra contratte sospiri di pura estasi.
Il corpo vibra e si contorce. Per la prima volta assapora un orgasmo. I gemiti si innalzano mentre le sembra di impazzire dal piacere.
Lui si ferma.
La guarda.
Sorride compiaciuto.
Poi si distende sul suo corpo ormai pronto. Di nuovo la bacia, ma ora il bacio è forte e deciso. La lingua si attorciglia alla sua mentre muove il bacino su di lei.
Sente il pene caldo e duro strofinarlesi sul pube.
Istintivamente apre di più le gambe. Lo sente premere all'ingresso della sua fessura intrisa di umori e saliva.
Trema. La paura emerge dagli occhi spalancati quando lui forza l'entrata.
Lui la guarda stupito. Arresta il movimento e la accarezza teneramente fino a sentirla nuovamente rilassata. Poi con voce dolcissima le sussurra vicino all'orecchio – Tranquilla tesoro, non ti farò male. -
Ricomincia a muoversi lento, strofinando il fallo sul clitoride mentre con le mani le accarezza i fianchi e i glutei. I brividi la avvolgono, la pelle le si increspa all'erotico tocco. Poi lo sente cambiare ritmo.
Si irrigidisce spaventata, sente di nuovo il cazzo duro premerle nella tenera carne.
Ma Stefano questa volta non si ferma. Un colpo di reni deciso e affonda in lei.
Un urlo di dolore le esce dalle labbra.
Una lacrima scende lenta.
Lui ora è fermo dentro a lei.
Le mani l'accarezzano.
La bocca bacia il suo viso.
La lingua prende quella lacrima e la beve.
Inizia lentamente a muoversi. Nel viso si legge lo sforzo di trattenersi, per farla abituare all'intruso che ora è nel suo grembo.
Piano piano lei sente il dolore svanire e ad esso sostituirsi un bisogno nuovo, un istinto primordiale di assecondare i movimenti.
Inizia a muovere i fianchi, oscillando avanti ed indietro, guardando stupita il viso di lui trasformato dal piacere.
Lo vede chiudere gli occhi mentre affonda con maggior vigore in lei.
Sente le dita aggrapparsi con forza ai suoi fianchi.
Le spinte diventano incalzanti, sempre più veloci e profonde.
Il rumore della pelle che si scontra la stordisce.
Stefano ora ansima e geme.
Anna prova una sensazione di incredibile potere pervaderle la mente quando lui grida:
- Non ce la faccio più ad aspettare! Sei troppo dolce... stretta... calda ... tesoro ti riempio! -
Sente lo sperma colmarla, colarle sulle cosce in rivoli viscosi e caldi mentre lui con un ultimo sospiro le crolla addosso.
Non ha raggiunto di nuovo l'orgasmo Anna, ma si sente bene, calda e appagata dalle sensazioni che ha provato. Abbraccia il ragazzo tenendoselo stretto al seno, gli accarezza i lunghi capelli, bacia le sue guance, le gambe ancora chiuse sulla sua schiena.
Tenendolo dentro al ventre finalmente colmo.

Confusamente pensa a quanti ragazzi hanno provato con lei tutte le tecniche per portarsela a letto.
Le scappa quasi da ridere...
Stefano non ha chiesto nulla, è uno sconosciuto... ma i suoi occhi l'hanno rapita...
Felice si addormenta fra le sue braccia.








































Matilde S.

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