L'aveva conosciuto su internet, ci aveva parlato per giorni, aveva fantasticato con lui di tutto, aveva parlato di erotismo, poi di sesso, poi di incontri al buio, e adesso lui era lì sulla porta.
Lei aveva 42 anni, una storia difficile alle spalle con un divorzio imminente, tanta solitudine e sofferenza.
Negli ultimi tempi aveva trovato in lui una voglia di vivere che piano l'aveva contagiata.
In tutto quel tempo non avevano mai voluto approfondire la loro conoscenza, lei non si fidava più degli uomini e poi su internet...
Ma lui aveva quel non so che, quel fascino da "mascalzonelatino": la irritava, poi la faceva sorridere, poi la provocava.
Lei era sempre stanca, svogliata, lui rideva di lei, la spronava a reagire, così lei piano piano cominciava a sentire di nuovo la voglia di essere donna e quando lui ancora una volta le aveva detto
- Ti voglio, faresti l'amore con me se venissi da te? - lei istintivamente aveva detto sì.
E adesso era lì.
Aprì la porta e vide per la prima volta lo sconosciuto che le aveva scaldato il cuore in quel periodo così nero della sua vita.
Lui non disse niente, entrò, le accarezzò i capelli, poi la cinse a sè e, come nei suoi racconti erotici, la baciò.
Un bacio caldo, sensuale, che la fece tremare tutta; stava per vivere una delle sue fantasie erotiche più ricorrenti, non lo credeva possibile ma, quando venne risvegliata dallo sconosciuto che le toccava i seni, si rese conto che era realtà.
Si lasciò andare, sperando che quello che lui le aveva raccontato fosse vero, che sarebbe stato bellissimo con lui, che avrebbe avuto un ricordo magnifico di quell'incontro.
Quando sentì che la toccava e la cercava, con decisione ma con dolcezza, si tranquillizzò e seguì i suoi istinti.
Lui la prese in braccio; sapeva cosa voleva quella donna, aveva parlato e esplorato i suoi sogni.
I suoi desideri più nascosti erano emersi nella sicurezza di una distanza che sembrava incolmabile. Lei si era concessa a lui come mai aveva fatto e lui adesso la desiderava e voleva dimostrarle come i sogni possono diventare realtà.
La fece stendere sul letto e si mise di fianco a lei, cominciò a baciarla di nuovo; sentiva quel sapore nella sua bocca che lo eccitava, le sue mani erano scese sui suoi seni e avevavo trovato seni prosperosi, non più floridi, ma ancora belli e pieni.
Slacciò i bottoni della camicia, cercò il reggipetto di pizzo, lo accarezzò, girò con la mano dietro la schiena e slacciandolo diede libertà a tutto quel ben di Dio.
Lei stava pensando se gli sarebbe piaciuto, a come si era vestita per lui. Certo che gli sarebbe piaciuto, si era vestita come nei suoi racconti, non credeva che avrebbe avuto il coraggio di farlo, ma poi aveva deciso: sotto reggicalze nero con perizoma sopra e reggiseno di pizzo sempre nero, sopra una gonna al ginocchio e una camicetta bianca.
Si era vista allo specchio e l'insieme era notevole; adesso, mentre si sentiva slacciare il reggiseno, guardandolo, aveva capito che aveva fatto centro.
Lui scese sulle sue gambe, dolcemente accarezzò le sue caviglie, l'odore di quella ragazza lo inebriava; tutto era perfetto, era come sperava.
Sexi, sensuale, passionale la mano salì sotto la gonna fino all'allacciatura del reggicalze con i bottoni. Un brivido al cuore. Si era vestita come le aveva chiesto e come aveva scritto nei suoi racconti. La dolcezza lo prese ancora di più e i suoi movimenti si fecero ancora più teneri; voleva che fosse per lei un ricordo da portarsi nel cuore.
Lei sentì i tremiti dell'uomo mentre sentiva il suo intimo, si accorse di come era dolce, era come sperava che fosse, e cominciò a ricambiare. Per la prima volta non pensò più a difendersi e cercò quello che sarebbe stato il suo piacere.
Lui sentì la mano di lei scendere verso i calzoni, capì che finalmente lei era pronta ad essere sua senza più paure, salì ancora, trovò il perizoma leggermente bagnato e cominciò a accarezzarla.
Lei fece scendere i calzoni e gli slip dello sconosciuto, prese in mano il suo fallo duro, teso, pronto per lei e pensò eccitata da quanto tempo non faceva l'amore.
Lui spostò l'ultima difesa di quella ragazza meravigliosa e l'accarezzo. Sentiva i suoi gemiti, il suo fiore diceva che era pronta a riceverlo e il suo fallo, adesso nelle mani di lei, era teso al massimo del desiderio.
Lei stava accarezzando il membro, non sapeva cosa fare. Non voleva passare per una troia (non lo era mai stata), ma sentiva di essere pronta, il suo corpo voleva quello sconosciuto.
Lui alzò lo sguardo verso di lei e, come nei loro discorsi privati, le disse: - Ti voglio. -
Lei sentì la sua voce, era quello che sperava di sentire dire, prese il fallo e lo spostò verso il suo inguine. Lui la sentì spostarsi e portare il suo membro verso il centro del mondo. Lei aprì le sue cosce per agevolarlo, e aspettò.
Lui le prese le mani e le incrociò con le sue, non l'aveva neanche spogliata, doveva averla subito, si appoggiò a lei ed entrò con una delicatezza che non conosceva.
Lei sentì il calore e il pulsare di quel fallo che si faceva strada in lei, gemette un attimo, solo un attimo, il suo fiore si adattò subito alla misura dello sconosciuto e al ritmo che lui le dava: era quello di un amante attento alla sua donna. Questo pensiero la rese felice mentre cominciava a sentirlo tutto dentro di sè. Lui si muoveva piano, aspettava, voleva essere sicuro della reazione della ragazza; con la lingua prese a giocare con i capezzoli di lei e, quando vide che tutto era a posto, che lei lo desiderava, si spinse fino in fondo, placando la mareggiata che aveva dentro. Cominciò a sbattere le onde contro la scogliera poi, come tutte le tempeste, scaricò in lei i suoi desideri e venne la quiete.
Lei sentì il desiderio crescere. Quell'uomo stava facendo l'amore con lei, non la stava scopando, la stava amando come neanche l'uomo che era stato con lei quindici anni aveva mai fatto. Sentì le onde crescere e si lasciò travolgere dai flutti del suo corpo poi, esausta, si abbandonò trovando quello che da sempre cercava... Amore.
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