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Racconto n° 3095
Autore: Matilde S. Altri racconti di Matilde S.
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Favola
Qui, in questa magica notte vibrante di stelle cadenti
Qui, dove il buio ci circonda rendendoci anonimi spettatori di dardi fulminei
Qui, in questo bosco incantato, a viandanti sperduti confiderò il mio segreto.

Fluisce limpida la voce, si fa trama di suoni astratti a ricamare l'intimo racconto.

Questa è la mia favola.
Questi i meandri onirici in cui mi sono smarrita.
Un mondo parallelo dove è concesso alla tentazione di espandersi, creando spirali vorticose ove rotolarsi euforici rincorrendo intense emozioni.

Per me, piccola borghese un po' bigotta, un salto nel vuoto senza paracadute.

Mi chiamo Melania.
Sono una quarantenne come tante. Vivo una vita normale scandita dal lavoro e dalla famiglia. Sono sposata da quasi venti anni e ho due figlie adolescenti con cui a volte esaurisco la mia proverbiale pazienza.
Vivo in una bellissima città Abruzzese.
Dalle finestre della mia casa guardo le onde frangersi sugli scogli, ammiro i gabbiani che si librano eterei nella luce del sole e ascolto il canto del mare.
Non mi considero bella. Ma le mie forme procaci attirano spesso sguardi e apprezzamenti maschili .
Ma non sono interessata a quegli sguardi. Alle avance e alle battute di maschi in caccia rispondo con ironia e occhi talmente gelidi da farli scappare velocemente.

La mia vita scorreva tranquilla fino ad un mattino di fine Gennaio.
Ero appena arrivata in ufficio e mi stavo togliendo il giaccone quando il cellulare iniziò a suonare.
Il mio piccolo mondo ordinato crollò in quel momento. E crollarono le mie certezze.

- Buongiorno Melania - Una voce sconosciuta, ruvida ed estremamente sensuale.
Rimasi un attimo senza parole, cercando di capire chi era.
- Melania non mi rispondi? – Nonostante mi sforzassi non riuscivo a legare ad un volto quella voce conturbante. Con un certo imbarazzo risposi :
- Buongiorno, scusami ma non riconosco la tua voce, chi sei ? – Una risata musicale mi giunse assieme all'inattesa risposta – Non puoi riconoscermi, non mi conosci ! –
Stupita e leggermente seccata dal tono divertito, chiesi – Ma chi sei allora ? e chi ti ha dato il mio numero ? –
- Il tuo numero ? averlo ha richiesto tempo e costanza. Chi sono ? un uomo che da quando per caso ti ha vista non fa altro che pensarti -

Cominciò tutto così.
Una voce che iniziò ad avvolgermi, intrigarmi, trasportarmi in miraggi proibiti.

Interruppi la comunicazione. Un'espressione colorita e poco raffinata a chiarirgli di evitare in futuro simili confidenze.
Ma non servì.
Iniziò da quel momento un assedio fatto di messaggi e telefonate.

Avrei dovuto cancellarli subito, senza leggerli. Ma la curiosità e la vanità ebbero la meglio sul buonsenso.
Dieci messaggi in un'ora.
Tessere di un mosaico che andava componendosi.
Mentre li leggevo la voglia di conoscere quell'uomo m'invadeva perniciosa.


1° messaggio :
- Perdonami Melania, capisco di essere impertinente. Capisco di averti spaventata. Ma non posso evitare di cercarti. Di pensarti. Di volerti. Con un sorriso mi hai stregato ! –

2° messaggio :
- Mi chiamo Lucio, ho cinquanta anni, e sono un avvocato. Quindi stai tranquilla, sono uno normale, non uno spostato ! Mai fatto follie. Mai prima di vederti ...–

3 ° messaggio :
- Ti ho visto al supermercato. Eri con una tua amica bionda. Ridevi ed eri bellissima. Sono rimasto a guardarti ammaliato. Sembravo un adolescente imbranato, ho perfino fatto cadere dei barattoli dallo scaffale ! –

4° messaggio :
- Ti ho seguita. Si lo ammetto, sono salito in macchina e ti ho seguita fino a casa. Senza pensare. Guidato solo dal desiderio di conoscerti. Da quel momento ho cercato di conoscere tutto di te. -

5 ° messaggio :
- Ho scoperto dove lavori. Con una scusa ho convinto una tua collega a darmi il tuo numero. E finalmente oggi ho sentito la tua voce. Sentirti mi ha eccitato da morire... Melania cosa mi hai fatto ? provare un desiderio così intenso al suono di una voce... è pazzesco ! -

6° messaggio :
- Credimi Melania, non voglio crearti problemi. Non so spiegarti cosa mi sta succedendo, ma so che noi due abbiamo qualcosa da condividere. -

7° messaggio :
- Da quando ti ho visto quella prima volta non riesco a non pensarti. Il tuo sorriso e i tuoi occhi sono penetrati nei miei sogni. Melania come posso desistere dal cercarti ? -

8° messaggio:
- Non cerco nulla Melania. So che non sei libera. Mi accontento di amicizia telefonica. Credimi c'è qualcosa che ci unisce che merita di essere vissuto -

9 ° messaggio
– Non nego certo il desiderio che risvegli in me. Sogno di baciarti, accarezzarti, stringere il tuo corpo al mio... ma non ti chiederò mai nulla che tu non voglia ! -

10 ° messaggio :
- Melania chiedo solo di parlarti al telefono. Credimi rispetterò le tue regole. Accetta un nuovo amico, anche a te può dare gioia conoscermi ! –

Ad ogni messaggio il cuore faceva un'anomala capriola.
Emozioni contrastanti ad ogni bip di messaggio ricevuto.
Paura e rabbia alla scoperta di essere stata seguita, studiata, spiata.
Trepidante piacere all'idea di aver risvegliato in uno sconosciuto irrefrenabile desiderio e passione .
Pregavo si stancasse e non ne mandasse altri. Ma aspettavo ansiosa di leggerne ancora. Languidamente, irrazionalmente euforica.

Sobbalzai allo squillo del telefono. Aprii la comunicazione senza pensare. Era lui. Turbata lo ascoltai declamare alcuni versi di Pablo Neruda :

- Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti... -

Stordita ascoltavo mentre sentivo veramente il cuore battere impazzito. Quella voce era musica che percuoteva sconosciute fibre, parti di me che palpitavano prendendo vita.

- Melania abbi il coraggio di osare ! nella vita a volte vale la pena di seguire l'istinto !

Ascoltavo e non sapevo cosa dire. Sentivo rincorrersi nella mia mente un verso della poesia che mi spronava ad assecondarlo:

- Lentamente muore chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati... -

- Melania ti chiedo solo di parlare. Solo amicizia telefonica, nessuna richiesta strana –

Interruppi la telefonata e spensi il cellulare. Troppe emozioni. Troppa confusione. Irragionevole desiderio di lasciarmi corteggiare da quella voce così coinvolgente.

Quella notte fra le braccia di mio marito fui invasa da una passione rinnovata, sfrenata e lussuriosa come non mi capitava da tanto tempo. Sesso travolgente ritmato dal ricordo di una voce...

Resistetti per giorni. Leggevo i messaggi, li aspettavo trepidante, ma non rispondevo.
Ma erano come una calamita e mi attraevano inesorabili verso la capitolazione.
Alcuni erano romantici, altri ironici e divertenti. Ma quelli che mi lasciavano senza fiato erano passionali ed erotici.
Mi sentivo una ragazzina davanti al primo corteggiatore. Ero con la testa fra le nuvole e sorridevo senza motivo. Come un'adolescente infatuata.

Due settimane di assedio.
Poi la voglia di risentire la sua voce ebbe il sopravvento. Cercai di convincermi che rispondevo solo per dissuaderlo dal continuare.
Ma sapevo che non era così.
- Melania ? – il tono era incredulo nel sentirmi aprire la comunicazione. D'istinto urlai :
– Smettila ! smettila per favore di cercarmi ! - la mia voce usci acuta, venata dal panico per la folle eccitazione che mi pervadeva.
– Che bello sentire la tua voce Melania! Che regalo magnifico mi fai ! - il calore in quelle poche parole mi fece tremare le gambe.

Respirai la sua voce.
La masticai golosa.
La inghiottii assaporandola.
Poi risposi con la ragione.
Frenando l'istinto tentatore.

– Lucio è gratificante la tua attenzione. Ma io sono sposata e non in cerca di avventure. Quindi perdi il tuo tempo. – Questa volta la voce mi usci incredibilmente ferma.
– Non mino le tue certezze Melania. Anche io sono sposato. Non cerco una storia di sesso. Non cerco nulla. Ma non posso fare a meno di desiderarti. Di pensarti in continuazione. Di immaginarti. Lasciati andare. Sogna con me. Solo al telefono. Possiamo inventare un nostro mondo fatto di parole. Possiamo scoprirci amici, complici, amanti. Sempre e solo parole. Liberi di seguire la nostra fantasia! –

Suoni ammaliatori. Sirene che evocavano chimere allettanti.
– Non so nulla di te, neanche il tuo aspetto. Non conosco chi sei, come vivi. Non ti conosco... –
Parole sussurrate piano.
Parole di resa.

Allettata per la prima volta dal desiderio di trasgredire.
Di inseguire un'incantata utopia.
Di vivere l'illogica suggestione.
Io, esempio di madre e moglie perfetta.
Io, per la prima volta solo una donna che voleva osare.

- Melania chiedimi tutto ciò che vuoi sapere. Se vuoi incontrarmi non hai che da chiederlo. Se vuoi solo vedermi ti mando la mia foto sul cellulare. Tutto quello che vuoi Melania, devi solo chiedere –

Non vi era coerenza in quel che accadeva.
Un uomo mi seguiva, mi spiava di nascosto, s'insinuava nella mia vita con sotterfugi e frasi erotiche ed io invece di mandarlo al diavolo lo ascoltavo e mi lasciavo irretire !
Ma sentivo il suo desiderio lambirmi suadente e risvegliare il mio ...

Senza chiedermi più se era giusto scelsi di volare con lui nell'infinita poesia del sogno.

La sua prima foto fu una piacevole sorpresa.
Un uomo alto, moro con due occhi nerissimi e luminosi. Un uomo affascinante.
Le telefonate divennero una pausa della giornata agognata e attesa.
Momenti di comunione verbale.
Lucio divenne il confidente e il complice. L'amico e l'innamorato.
Un tessuto avvolgente e caldo di tenerezza e desiderio.
Voce capace di risvegliare la femmina dormiente, portarne in superficie la libido rovente a lungo imbrigliata.

Lucio raccontava dei suoi sogni ad occhi aperti su di noi. Di come mi sentisse vera nei suoi pensieri. Dell'incredibile eccitazione che lo pervadeva al suono della mia voce. – Sai Melania, mi eccita più la tua voce che guardare una donna completamente nuda -
Frasi roventi che mi accendevano. A volte non riuscivo a rispondere, solo tremuli sospiri alle sue descrizioni. A volte la mia mano correva sul ventre per frenare fremiti di vera passione alle sue parole.

La prima volta che mi masturbai guidata dalla sua voce fu sublime.

Erano le nove e mezza di mattina. L'influenza mi aveva arpionata e stesa. Durante la notte la febbre era arrivata a trentotto gradi. Quindi quel mattino niente lavoro.
Mi svegliai al trillo del cellulare. Risposi con un - pronto - assonnato e roco.
Alla voce allegra di Lucio il sorriso nacque per incanto facendomi dimenticare l'influenza.

- Dove sei tesoro ? ti sento una voce stranamente appannata, non sarai ancora a letto ? - La sua risata tintinnante mi accarezzava mentre rispondevo:
- Si, sono ancora a nanna, ho avuto un po' di febbre stanotte. Passavo dal freddo al caldo e ora sotto alle coperte sono quasi nuda. Mi hai svegliata sai ? ora mi sto stiracchiando... immaginami Lucio : un'impudica gattina vogliosa... –
Tono civettuolo e frase sospesa. Sensuale provocazione. Gioco allegro e condiviso. Ma invece dell'alternarsi consueto di dolce malizia e graffiante ironia mi giunse solo un sospiro rauco ed un silenzio prolungato ed oscuro.

Percepii il suo respiro cambiare ritmo, divenire vento caldo e sfiorarmi in una carezza bruciante.

Improvvisa la voce mi colse.
Voce di uomo che stana la preda.

- Cosa indossi ? – interrogativa e volitiva la voce iniziò il percorso
- Una sottoveste di seta – contrasto improvviso di emozioni in me.
- Toglila. Prendi le spalline, falle scivolare e sfilala, sollevando i glutei, fino a farla giungere alle caviglie. Lasciala lì, come una corda che ti tenga avvinta. Come se quella seta alle caviglie fossero le mie mani.
-
Le sue parole: gorgo incandescente in cui mi persi.
Morsa rovente di lussuria a stritolarmi il ventre mentre obbedivo .

La stoffa scendeva sfiorandomi lasciva e la pelle si increspava e tremava. Il seno libero si protendeva fiero mentre i capezzoli scuri e irti reclamavano vogliosi carezze e labbra di amante.

- Ti voglio da morire Melania, il desiderio di godere con te oggi è irrefrenabile ! accarezzati per me, ora ! –

Voce resa sospiro dal desiderio a cui non mi sottrassi.

- Voglio farti godere sulla mia lingua, leccarti fino a sentirti esausta pregarmi di penetrarti ! –

Ascoltavo e accarezzavo il mio corpo. La coperta era scesa lasciandomi completamente nuda. Rabbrividivo mentre con le unghie sfioravo il seno. Fra polpastrelli avidi stringevo i capezzoli mentre fra le gambe il fuoco mi scioglieva.

La sua voce guidava le mie mani. E la mia guidava le sue.

- Lucio ho voglia di te ! – Labbra tremanti avidamente aperte ad invocare il suo nome.

I suoi sospiri mi incendiavano, la sua voce mi rapiva.

- Sono eccitato da morire ora. Duro come il marmo. Voglio sentire la tua lingua avvolgermi il cazzo, voglio spingermi fra le tue labbra e riempirti ! –

La descrizione della sua erezione mi inebriava. Lo incitavo con parole altrettanto ardite.

- Voglio il tuo sperma. Lo voglio a ricoprirmi tutta, voglio sentirlo colare sulle mie labbra, voglio assaporarlo con la lingua, voglio berlo fino all'ultima goccia ! –
-
Voci che si intrecciavano divenendo amplesso reale.

- Melania mi fai impazzire ! Voglio aprirti le gambe e scoparti fino a farti urlare ! –

Inondata dalla folle bramosia che dilagava in me, divenni sostanza pulsante di cupidigia alla sua voce.

- Scopami Lucio! Ti voglio ora ! –

Mi lasciavo possedere dalla sua voce. Mi aprivo a lui. Le dita serrate e rigide affondate nel mio nido ricolmo di umori mentre i glutei contratti si innalzavano a cercarle.

- Sono in te, dentro fino ai coglioni ! Oh Melania ! La tua carne mi avvolge bollente, non resisto più, sono sull'orlo del precipizio ! -

Ad occhi chiusi, con le mani immerse nel miele del mio sesso ascoltavo i suoi gemiti alzarsi, divenire rantoli deliranti mentre si avvicinava all'orgasmo.
Mani impazzite correvano ovunque strappandomi brividi e sospiri. Salivano a stuzzicare il seno, a pizzicarne le punte dure e vogliose. Camminavano sulle unghie percorrendo il mio corpo, lasciando una scia lucida, viscosa di desiderio, ad adornarmi la pelle.

Sentivo l'onda arrivare. Mi prendeva rapida, mi sommergeva, mi copriva.

Tutto il mio corpo fremeva di estatico piacere. Le dita dei piedi accartocciate. Il corpo teso e contratto, i fianchi danzanti ritmici ad assorbire le dita divenute fallo.
Dalla mia gola salivano note di purissima libido mentre lo incitavo a godere con me, a riempirmi ovunque col suo sperma.
Posseduta e scopata dalla sua voce fino ad un orgasmo indescrivibile.



Qui, in questa magica notte che vibra di stelle cadenti
Qui, dove il buio ci circonda rendendoci anonimi spettatori di saettanti luci
Qui, in questo bosco incantato, a viandanti sperduti confiderò il mio segreto:


... Il mio nome è Trilly
polvere di stelle per volare
libera di vivere in una favola ...


Nulla è confine alla fantasia, luogo incantato ove non esistono barriere.















Matilde S.

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