E' una domenica sera simile alle altre. Camminiamo vicini, in questo nostro paese, tra strette viuzze e le case di pietra. Le chianche per terra c'indicano sentieri nuovi. Le nostre voci solitarie riempiono i vicoli deserti dove talvolta anche i muri bisbigliano. Curiosi come bimbi, solleviamo lo sguardo pronti a cercare ogni piccolo segreto.
Una finestra aperta ed una luce accesa permettono ai tuoi occhi indiscreti di guardare all'interno...
Un corpo morbido, femminile, steso sul tavolo, invita il suo amante con le mani.
La pelle chiara nascosta da un sottile velo scuro, le gambe affusolate chiuse da tacchi altissimi, capelli corvini lunghi che accarezzano e coprono quel corpo così malizioso eppur innocente.
Distesa sul legno, con le gambe aperte ed un sorriso malizioso, inizia a percorrere il suo corpo con un dito, come ad indicare una via ben conosciuta, mentre i seni tondi e sodi
si protendono verso la lingua, piccola e rossa.
Colta di sorpresa mi allontano e ti sfioro... sei eccitato. Me ne stupisco, forse a malincuore, poiché non è me che vedi ora, non è il mio corpo nudo che ti rapisce in fantasie diverse.
Mi scosto, ma tu mi fermi. Mi attiri a te, cosicché appoggiata al tuo bacino io possa sentire la tua eccitazione crescere, il tuo membro diventare sempre più duro avvicinandosi al mio corpo.
Le tue mani mi cingono i fianchi, scendono lungo la gamba, lievi, dolci, insinuanti, mentre noi guardiamo...
L'uomo è alto,abbronzato, con mani nervose e ben curate. Indossa dei jeans scoloriti ed il petto nudo rivela un fisico asciutto e un tatuaggio sulla spalla. Si avvicina a lei, si protende per baciarla e d'improvviso la penetra con decisione e violenza. Il suo corpo sussulta, si dibatte nello sforzo di possederla, sembra volerla amare per sempre.
Lei è stupita all'inizio; ha allungato il volto per ricevere il bacio e d'improvviso si è sentita prendere. Ora sorride, con una smorfia sbilenca, aggrappata con le unghie a quel corpo che la sbatte, la fa gemere e godere.
I loro corpi s'incontrano, il suo membro entra ed esce tra le sue gambe, mentre lui sembra affogare nel desiderio della sua pelle, del suo profumo, dei suoi umori.
Guardiamo la scena mentre i nostri corpi parlano tra loro; sento scivolare gli slip da sotto la gonna, sento le tue dita accarezzarmi lentamente. Dolcemente appoggiato su di me, mi penetri con la mano, mi bagni senza fretta, vuoi sentire il respiro crescere, il corpo piegarsi sotto le spinte del piacere che mi procuri. Sento il tuo sesso premere contro il mio sedere e tutto questo mi eccita ancora di più. Ho la vista offuscata il cervello vuoto; l'unico pensiero esce spontaneo dalle mie labbra quando ti sussurro:
-Scopami, ti prego-
Ti sto implorando perché ho le gambe che tremano, la vagina bagnata dalla mia passione per te, mentre chiede solamente che tu mi prenda come fai, dolcemente, nel nostro letto.
Non mi ascolti, sento la tua mano esplorarmi, accarezzarmi il clitoride, bagnarmi le piccole labbra.
Non vuoi scoparmi, vuoi farmi godere così in piedi, aggrappata a te, ripiegata su me stessa come un fiore scosso da una pioggia troppo violenta. Urlo il mio orgasmo sul tuo braccio, fra il tessuto della tua t-shirt e la tua pelle dorata. Lo sento soffocare, rimanere tra noi, raccolto solo dal tuo corpo. Sento scivolare tra le gambe i miei umori e sento la tua mano raccoglierli e poi appoggiarsi sulla mia lingua: vuoi che io assaggi il mio piacere, vuoi eccitarti anche con questo.
Mi vuoi perversamente curiosa e golosa.
Lo sono.
Sarei tutto per te, ora.
RoxyB
Racconto n° 3163
