Scrivo per te.
Per compiacerti, stupirti, provocarti.
Scrivo pensando al nostro conversare, a quel riconoscerci simili che ci ha attratto, al tuo parlare con naturalezza di sesso. Tu non hai il mio pudore per le parole. Sulla tua bocca suonano belle, limpidamente erotiche e cristalline.
Seguo l'impulso.
Tessitrice di vocaboli, elimino gli orpelli dalla tela che nasce.
Ami le parole esplicite.
Mi vuoi vera, senza quel velo di perbenismo con cui ammanto la mia voglia di sesso.
Non ti piace leggere fallo, verga, asta, membro. E neanche pene. Lo consideri troppo asettico, un termine da sessuologo. Privo di eros.
Per te il cazzo è cazzo.
Il suono è pieno e tondo. Riempie la bocca nel pronunciarlo.
Come quando si fa un bocchino. Non si può succhiare un nomignolo. Si succhia un bel pezzo di carne. Lo si avvolge con la lingua, lo si assapora gustandone il sapore aspro.
Non ti piace neanche la parola sperma. Troppo pulita. Come mi hai detto ?
Ah, si : - Quando stai scopando non diresti mai voglio il tuo sperma. -
D'accordo amico mio. D'accordo. Uso la parola che penso quando sono solo passione e fremiti, quando il desiderio di sentirla sulla lingua mi porta a chiederla, esigerla, volerla :
- Sborra - .
Fluida e filante essenza maschia di cui golosa mi nutro.
Mi è scappato. Ho creato un pensiero poetico per definirla. Devo concentrarmi, evitare di nascondermi nel ricamo istintivo della scrittura...
Vuoi stanare la parte carnale e libera che cerco di domare con l'educazione e la diplomazia. Vuoi ascoltare le mie fantasie, le mie pulsioni, i miei segreti più reconditi, il diario erotico che mi ha portato ad essere chi sono.
No.
Non posso svelarmi completamente.
Il mistero è componente basilare del mio essere.
Posso accennare. Lasciare cadere nel discorrere alcuni piccanti attimi di vissuto. Solo sprazzi. Perché l'eros non è fatto per la luce.
Perde la sua malia se troppo esposto.
L'erotismo è un drappo rosso che squarcia il nero infinito. E fa tremare i polsi. Fa correre impazzito il sangue nelle vene. La pelle si increspa e vibra al solo pensiero.
Evaporazione avvolgente di fantasia e sensualità.
Il cervello è il vero organo sessuale. È lui che scopa, fotte, chiava. E porta ad un godimento prolungato ed intenso, a cui il corpo si abbandona pago.
Ma torniamo alle tue curiosità.
Voglio regalarti un ricordo.
Siediti sulla sponda di quel letto e gustalo. Spalanca i tuoi luminosi occhi scuri e osservami.
Piccolo ed intenso attimo di desiderio nascente.
Il primo Bacio di Anna
La stanza è in penombra. Due adolescenti parlottano sul letto, si raccontano di quei ragazzi conosciuti ieri. La biondina ammicca al ricordo della corte che quello dagli occhi verdi le faceva. Il visetto da bambolina è arrossato, gli occhi sono lucidi dall'emozione:
– Mi ha chiesto di rivederci domani al parco ! E' talmente carino ! A te piace quello dai capelli lunghi, vero ? Ma dimmi, quando siete andati a fare un giro ha provato a baciarti ? Raccontami ! –
E' veramente molto bellina : capelli lunghi e lisci, grandi occhi azzurri e un corpicino tutto curve.
Ancora acerba, ma piena di vitale curiosità che traspare dalla voce frettolosa ed eccitata.
Una piccola lolita maliziosa con una boccuccia a cuore, rosea e vellutata.
L'altra ragazzina sorride. È più pacata, sembra meno interessata ai ragazzi conosciuti. Ha occhi scurissimi, sognanti e luminosi. Il corpo è già da donna. Il seno alto e rotondo è messo in evidenza dalla maglietta attillata. Risponde alle domande incessanti dell'amica con sussiego, come per accontentare una bimba petulante :
- Si, ha provato a baciarmi. Ma non ho voluto. A dire il vero mi vergogno a baciare. Alla mia età non avere mai limonato con nessuno... Monica, e se se ne accorge e si mette a ridere ? –
Il viso ora esprime tutta l'insicurezza del primo approccio. Monica annuisce seria. Effettivamente è un problema. Anche lei ha paura di fare una figuraccia. Parlando con altre amiche più esperte ha capito la teoria di un bacio, ma la pratica...
Lo sguardo le si illumina all'idea. – Dobbiamo fare le prove. Adesso ci baciamo noi due. Io so che ci si deve leccare la lingua e succhiarsela. Un movimento prima rotatorio e poi avanti ed indietro. Bisogna aprire la bocca e fare entrare la lingua di lui. La mia amica Giusy si è raccomandata di fare entrare prima quella del ragazzo. La donna deve solo spalancare la bocca. E poi seguire i movimenti e copiare. Su Anna, proviamo ! –
Anna cerca di tirarsi indietro. Baciarsi fra donne le sembra sconveniente. Ma sente un pizzicorino piacevole fra le gambe solo all'idea.
Non ha tempo di pensare, Monica le si stende sopra e preme la lingua sulla sua bocca:
- Anna devi aprirla quando spingo ! Fai come ti dico ! – la apostrofa con voce insofferente, vedendo che non collabora. Poi decisa mette la lingua dentro la bocca dell'amica.
Anna avverte il calore del corpo di Monica. Le gambe lasciate scoperte dalle corte gonnelline a pieghe si toccano e la bocca di lei, così vicina, le fa provare una strana sensazione. Chiude gli occhi e socchiude le labbra.
Le due bocche si uniscono. Anna sente entrare l'umida linguetta di Monica. Il contatto è strano. Saliva che si mischia e lingue molli che si toccano incerte. E il movimento rotatorio non le riesce bene. Avanti ed indietro poi ! Ma si accorge anche di provare un piacere nuovo. Desiderio di accarezzare la schiena dell'amica. Voglia di muovere il bacino per spingere il pube verso di lei. E fremiti che dal ventre scendono fra le gambe. Si lascia trasportare da quelle emozioni e stringe a sè quel corpicino morbido. La lingua diventa più rigida mentre smette di ruotarla ed inizia a leccarla con colpetti veloci. Poi la succhia come fosse una zolletta di zucchero. Sente nascere fra le gambe gocce di fluido che le bagnano le mutandine. E sente il corpo dell'amica rabbrividire e stringersi di più al suo.
Si staccano e per alcuni istanti nessuna delle due parla. I visi arrossati. Vergognose ed eccitate.
È Monica la prima a parlare, la più sfacciata. La monella tentatrice con la faccia d'angelo.
- Anna, mi sembra sia stato un vero bacio ! Ma dobbiamo continuare a provare...se domani vogliono limonare dobbiamo essere pronte ! –
Anna annuisce, troppo frastornata per parlare. Vuole sperimentare di nuovo quelle sensazioni, vuole sentire quelle gocce sgorgarle dalla fessura fra le gambe, vuole quelle contrazioni piacevoli che ha sentito dentro. Non gli interessano in quel momento i ragazzi.
Le bocche ricominciano a toccarsi. Ora non è Monica a guidare il gioco, ma Anna. Le infila la lingua in bocca e gusta il sapore, lecca il palato, sfiora i denti, poi la intreccia e succhia avidamente... e Monica diventa cedevole e calda fra le sue braccia. Le mani si muovono sulla schiena, scendono e si appoggiano sul culetto tondo premendoselo addosso. I pubi uniti si muovono strofinandosi uno sull'altro, le gonne sollevate e le mutandine a dividerli. I seni fanno quasi male, le punte diritte che forano la stoffa premute le une sulle altre.
Improvvisa una voce le riscuote :
- Ragazze ! Ma possibile che dobbiate stare chiuse in casa con una giornata come questa ? Venite a fare merenda, ho preparato la torta di mele ! – Sobbalzano spaventate, sedendosi sul letto di scatto mentre la porta si apre.
La mamma di Monica spalanca la porta - Su forza, fuori di qui ! Filate in cucina a mangiare mentre io passo l'aspirapolvere –
Anna si sistema la gonna guardandosi le gambe imbarazzata, Monica invece si alza dal letto con una piroetta e bacia la madre sulla guancia :- Mamma la torta di mele ! Ti adoro sai ? – Poi prende l'amica per mano e corrono assieme in cucina.
Mentre mangiano golosamente il dolce, le bocche imbrattate di briciole, Monica guarda Anna sorridendo maliziosa: – Sai, penso siamo diventate brave. Ma per sicurezza direi di allenarci tutti i giorni -.
Poi ricomincia a parlare del ragazzo dagli occhi verdi. Anna la ascolta distrattamente, incredibilmente consapevole solo delle mutandine umide e del desiderio che ancora la pervade.
Ora amico mio conosci la prima tessera del mosaico Anna.
La più tenera, di virginale purezza intrisa.
Matilde S.