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Racconto n° 3279
Autore: Nut Altri racconti di Nut
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Risveglio
Si guardava intorno, inoltrandosi con leggerezza in un paesaggio rasserenante e sentiva il profumo della resina.
L'intrico dei rami era fitto e l'ombra si addensava fra i tronchi e i cespugli, solo di quando in quando trafitta da una lama sottile di sole che trovava un varco tra le alte cuspidi dei pini convergenti verso l' azzurro.
E lei si sentiva sicura, come protetta da quella semioscurità, immune da ogni sensazione di paura o di pericolo, finché giunse in una piccola radura e sedette ai piedi di un tronco possente.

Era stanca, si adagiò raccogliendosi tutta con le membra in posizione fetale e chiuse gli occhi.
Così immobile, nuda com' era, poteva essere una pietra, un cespuglio, un avvallamento del terreno, tanto si fondeva con la natura.
Gli animali le si avvicinarono, come se il mondo naturale intorno l' avesse accettata. Non interagivano con lei, ma si muovevano tranquillamente nelle loro abituali attività come se non esistesse e lei li sentiva muoversi e, se a tratti socchiudeva le palpebre, li intravedeva nell' ombra.

Poi si sentì lambire. Era come uno sfioramento, una carezza leggera e umida che le percorreva il viso, la fronte, gli occhi chiusi, il naso, le labbra, la gola.
Rovesciò il capo all' indietro, percorsa da un brivido, mentre il tocco umido proseguiva il suo sensuale cammino sul suo petto, soffermandosi sulla rotondità dei seni, sulle areole rosate, sui capezzoli protesi. E poi giù, sul ventre, a dipingervi scie bagnate di giri concentrici, convergenti verso il piccolo avvallamento dell' ombelico...quando fu toccato, lei avvertì una fitta di piacere.

Dopo fu tutta una progressione graduale e fortissima di sensuale dolcezza, mentre avvertiva il magico tocco intorno alle labbra glabre, un tocco esitante sul limite, a circondare il clitoride, subito desto, a indugiare all' entrata del suo sesso che si stava aprendo come la corolla di un fiore.

Colava, quel turgido fiore, succulenti aromi e il morbido tocco li raccoglieva aumentandone la secrezione, finché le parve che penetrasse in lei, riempiendola di sé, riempiendola di piacere.
Ora non era più un morbido lambire, ma un suggere forte e deciso, un girare e premere e frugare nel suo sesso che la faceva godere più di prima, che le procurava spinte dall' utero e contrazioni vaginali ritmate e possenti, finché giunse all' orgasmo in un delirio dolcissimo di infinito piacere e si svegliò.


Lui stava con la testa fra le sue cosce, perdutamente infoiato dentro di lei, vibrando in ogni muscolo del corpo ad assecondare la lingua che penetrava il suo sesso di fuoco, stillante miele.
Intorno a loro, le lenzuola spiegazzate testimoniavano i loro giochi della notte precedente.
Alzò il capo a guardare il risveglio di lei e dolcemente le disse: - Buongiorno, Amore!

Nut

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