- Sono libera alle quattro: puoi?
- Certo, amore, ci vediamo a casa.
Non è vero che sono libero, ma come sempre farò i salti mortali per trovarmi lo spazio per lei, gli stessi salti mortali che fa lei, per ritagliarsi un piccolo spazio rubandolo alla normalità.
Ed ora eccomi qui, davanti al nostro rifugio segreto.
Arrivo prima di lei: devo accendere la caldaia per scaldare l'ambiente e preparare l'intimo che voglio vederle addosso.
Mi piace quando si veste per me; ho comprato il meglio di quello che c'è in giro nei negozi di intimo: autoreggenti, reggicalze, perizoma.
Una varietà infinita di scelta per lei.
Ogni volta vado nei cassetti e preparo, sul divano dell'entrata, quello che dovrà mettere.
Lei ama vestirsi sexy e, tutte le volte che trova degli indumenti nuovi, sembra una bambina che ha appena ricevuto un regalo.
Amo la sua spontaneità.
Appoggio le autoreggenti colore avorio con pizzo finale, prendo un perizoma nero con perline maliziose che cadono a cascata sul davanti e con una catenina argento dietro, una mise leggera nera trasparente, con decorazioni rosse laterali.
Sono soddisfatto dell'abbinamento e mi perdo a pensare a come starà bene addosso a lei.
Manca ancora un quarto d'ora al nostro incontro, mi guardo attorno per vedere se tutto è perfetto; il tepore della stanza comincia ad entrarmi dentro.
Mi spoglio con calma e accendo le luci soffuse della camera.
Ho messo due piccole luci ai lati del letto, mi piace guardarla mentre gode, mi piace vedere il suo corpo sudato, le contrazioni, mi piace tutto di questa donna.
La chiave gira, la porta si apre: è arrivato il momento di smettere di fantasticare e vivere la realtà.
- Ciao amore.
Bella e trafelata come sempre.
Un bacio sensuale, uno sguardo intenso che ci lascia pregustare il dopo, lei che sparisce nell'altra stanza a guardare cosa le ho preparato.
- Sono bellissime queste autoreggenti: sei il solito pazzo spendaccione. Che bello questo perizoma...
Immagino il suo viso felice mentre sposto le lenzuola nere di seta per farle posto.
È incredibile come sta bene con l'intimo la mia donna.
Probabilmente non sono imparziale: evidentemente la guardo con occhi da innamorato, ma, ogni volta che lei appare ai miei occhi in lingerie, penso sempre che quello che ha addosso è stato creato pensando a lei.
Il leggero rumore del letto al suo arrivo mi fa dimenticare tutto.
Le mie mani salgono ad accarezzare i suoi capelli mentre la mia bocca voracemente s'impossessa della sua.
L'ambiente tiepido si trasforma in una fornace.
La mia mano scende tra le sue cosce, sposta il leggero slippino e comincia ad accarezzare il suo pelo leggermente marrone.
Trovo ancora una volta la prova di quanto anche lei mi desideri.
È ben lubrificata, pronta per la mia lingua.
Mi stacco da lei e piano comincio a leccare il suo collo, mi fermo sui seni visibili sotto la mise nera, gioco con loro, le sue gambe divaricate mi aspettano.
La lingua scivola ancora, lecco il perizoma nero, spingo sopra la stoffa per farle sentire i primi languori, poi, con i denti, le sposto il perizoma e la mia lingua s'impossessa del suo fiore.
Il miele che mi bagna e mi riempie è piacere puro.
Le mani bloccano i fianchi; la conosco: so che nel momento del godimento estremo cercherà di scappare per non impazzire di piacere.
Per cinque secondi, interminabili per lei, mi dirà che devo smettere, che non ne può più...ma io so che, superato quel momento, le sue mani mi prenderanno forte la nuca e sarò risucchiato dal suo piacere.
Mi piace leccarla, toccare i suoi punti più caldi, scopare il clitoride, farlo impazzire, metterle un dito in bocca pensando al dopo, sentire come lo succhia.
Continuo per diversi minuti.
Lei gode diverse volte.
Mi ha sempre detto che essere presa con la lingua è il massimo del piacere e io mi sottometto volentieri ai suoi desideri, come poi lei farà con i miei.
Aspetto di sentirla esausta, i suoi gemiti sono un canto d'amore per le mie orecchie.
Stremata, con le cosce oscenamente aperte, indifesa aspetta i miei voleri, anche lei sa cosa voglio e come lo voglio.
Salgo con la lingua a baciarla mentre il mio cazzo teso entra a cercare il suo piacere.
Comincio a scoparla selvaggiamente, niente ritmi, l'animale che è dentro di me si scatena, penso solo ad entrare il più possibile in lei.
Le sue cosce si stringono attorno a me e i suoi muscoli vaginali stringono il membro.
Ci guardiamo negli occhi mentre la prendo e vedo il suo sguardo pieno di soddisfazione, occhi lucidi, fieri, sa che mi sta facendo morire dentro di lei, sa come soddisfarmi; il corpo comincia a muoversi sinuoso, le sue unghie segnano il mio corpo senza lasciare traccia, la sua bocca stringe i miei capezzoli, i denti mordono la pelle, un mix di dolore e piacere che presto mi porta ad esplodere in lei.
Sono felice, ma non appagato.
Mi piace sodomizzare la mia amante: sapere che lo fa solo con me mi fa sentire unico.
Accarezzo il suo sedere pieno.
Le sue natiche sono belle sode e il tempo ne ha conservato la magnificenza.
Mentre si gira e si posiziona per me, mi sento un leone.
Guardo il reggicalze bianco, il perizoma bagnato che ancora indossa, il suo viso che demoniacamente mi guarda mentre il suo sedere comincia a muoversi come per richiamarmi.
Appoggio il mio corpo sul suo: la lingua lecca tutto di lei, arrivo di nuovo tra le sue cosce e di nuovo comincio a leccarla tutta.
Le sposto il perizoma di lato e prendo il liquido che mi permetterà di entrare più facilmente in lei.
Le dita preparano lo stretto cunicolo mentre la lingua la fa rilassare, poi, come sempre, mi lascio andare.
Libero i miei istinti bestiali ed entro in lei a cercare il mio piacere: le sue pareti strette mi avvolgono.
I gemiti di dolore soffusi non fermano la mia carica sessuale, entro deciso e comincio a danzare tra le sue natiche.
Guardo quel corpo, vedo il sedere ballare sotto le mie spinte, le mani sulle natiche affondano decise.
Profano quel culo per sentirmi padrone del suo corpo.
I suoi 'no' diventano sospiri, si gira a guardarmi, gli occhi lucidi per il dolore:
- Sborrami dentro come solo tu puoi fare...
So che è il suo dono d'amore, ci guardiamo intensamente negli occhi, poi, la mia bocca va a baciare la sua, proprio nel momento che il mio sperma riempie il suo intestino.
Sento le contrazioni del suo sedere che cerca di espellermi.
Quelle ultime contrazioni sono uno scontro paradisiaco.
Mi abbandono esausto sopra di lei.
Il respiro torna normale e le carezze sono una dolce ricompensa.
Baci, frasi, promesse.
- Sei un bastardo...il mio bastardo.
- Sì amore, sono il tuo bastardo...il tuo schiavo bastardo.
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