Ci svegliamo, ancora assonnati per la notte sublimata in passione.
Dopo il consueto buongiorno, espresso senza parole dai corpi inteporiti che ci impediscono di alzarci, scivolando l'uno su quello dell'altro, ci rendiamo conto che è mezzogiorno passato.
- Buongiorno - impastato ti sussurro.
- Buongiorno a te - deliziosamente mi rispondi.
La fantasia si materializza veloce, arricchita dai sogni notturni e dalla piacevole cena che mi hai preparato. Sornione, propongo - Facciamo uno spuntino adesso, vuoi? Saltiamo il pranzo, qualcosa di leggero, qua a letto - Sorridi, decisa come sempre a vivere ogni mia capricciosa proposta. Le labbra si increspano sensualmente, formando un cuore, sussurrandomi un timido - Sì - Allarghi le gambe nel letto, prendendo tutto lo spazio rimasto libero, appena mi alzo per andare in cucina. E ti accoccoli sul cuscino, pregustando le nostre pazzie quotidiane.
Ritorno con il vassoio di ciliegio, le quattro zampe divaricate come amo farti camminare a volte in modo indecente per il mio piacere visivo. Sopra, una tovaglietta verde arricchita da fiori rosa antico sorregge una coppia di mandarini, appoggiati con il picciolo in alto, ed un piccolo coltello da frutta.
Sorrido, sai cosa voglio, quando lo faccio in quel modo pacioso: guidarti; farti vivere ogni mia fantasia, senza che tu debba temerne le conseguenze. Adoro come ti affidi, come ti lasci condurre senza limiti, confidando sul mio buonsenso e sulla mia dolce severità.
Seduto sul bordo del letto, mi rivolgo a te, mia Musa, con tono autoritario ma armonioso e comincio a dirti cosa dovrai fare: - Bene, consumeremo uno spuntino, abbiamo detto, pertanto prendi un mandarino, inserisci il pollice al centro, dalla parte opposta al picciolo e, piano piano, lo fai scivolare dentro, fino ad arrivare dentro con tutta la prima falange. E' la mia bocca. E vi stai entrando poco a poco -
Ti guardo, sai che non devi commentare quando esegui un mio capriccio, quando interpreti e vivi quello che ti chiedo di fare. Il tuo pollice si posiziona al centro del frutto e premendo, dolcemente, affondi. Unghia, dito, ti bagni piano e poi risali e riscendi, slargandolo quanto è necessario, per lasciare un'apertura adeguata alle mie richieste.
Continuo ad istruirti: - Sbuccialo, fallo con attenzione, ricavando un'unica striscia, una fascia rettangolare che dovrai mettere da parte.-
Esegui, come sempre, doviziosamente, senza fretta, con la lentezza che ti contraddistingue, per gustarti ogni attimo delle emozioni che voglio scatenarti.
Un profumo intenso, inconfondibile, si spande nell'aria; il tuo dito è intriso del fresco aroma ed anche il tuo naso n'è avvolto dopo poco. La scorza è rimasta integra, senza frammentarsi. Sei stata molto brava. Come un'attrice ti affidi alle mie mani, io regista di te, interpretando ogni ruolo che ti assegno. E, ad entrambi, piace continuare, esplorando cammini sconosciuti.
Guardo il frutto rugoso, ricoperto di peluzzi esili, appoggiato accanto alla striscia arancione arcuata. Maggiori dettagli su cosa devi fare, ne hai bisogno quanto me, di vederteli realizzare.
- Prendi il frutto e spiccalo in due, come amo fare usando le mie mani sui tuoi glutei per sorprenderti dolcemente, decisa, poco per volta, fino a far risalire gli aromi, a sentire piccole goccioline scendere sulle tue dita, fino ad avere due metà, il frutto che si apre. E di nuovo, adesso in quarti; indugiando metodica, piacevolmente lenta. Assapora gli odori che ti permeano. Adesso, poco per volta, dividili in ottavi. Allinea le semilune arancione sulla tovaglietta, a formare un circolo, adagiandoli tutti nello stesso verso a comporre una figura astratta. -
Con pazienza prepari lo spuntino che ti offro. E, a capo chino ma sorridente, ti fermi a guardarmi, aspettando quello che dovrai fare. Insaziabile ed ingordo delle tue reazioni, continuo a dipanare la fantasia, indicandoti ancora cosa fare per me: - Prendi ogni spicchio, uno dopo l'altro. Addentalo, è la mia falange. Succhialo, è un mio capezzolo. Assaporala, è una parte di me. Sarai golosa ed indecente, come amo guardarti. Provocante e sensuale.-
Mi gusto la tua esecuzione del mio spartito. Non hai mai assaporato niente in questo modo, intensamente attenta alle mie parole nel gustarti quello che ti offro. Certo della mia sensazione ti seguo con gli occhi, come amo fare quando ti spogli per me. Lenta, dolce, usi le labbra, i denti per succhiarmi, per assaporarmi, per mordicchiarmi, per gustarmi. La tua lingua lussuriosa e suadente scorre dentro la tua bocca ingorda e golosa. Arrossisci al pensiero di avermi in bocca e ti abbandoni, indecente, al gioco proposto.
Ne resta uno solo e, con calma, ti aiuto, a parole, a consumarlo al meglio - Metti lo spicchio sulle labbra, succhialo piano, mordicchiandolo sul lato, mentre è adagiato, socchiudi gli occhi mentre i denti lo solleticano sul lato lungo; abbeveratene attimo dopo attimo, stillaci piano piano le gocce e assapora gli aromi che scivolano sulla lingua, nella tua bocca, come se ti inondassi di me, come se mi succhiassi avida, stillandomi, strizzandomi nella tua bocca, a breve piena di me e saresti, finalmente, piena e sazia, dissetata. Così, la tua fame troverebbe un momentaneo respiro, per poi averne infinite volte voglia.-
Ti osservo, ancora, identificandomi con il gustoso spicchio, ne prendo il posto con quanto aneli: il mio sesso che ormai pulsa per te, ti vuole e ti avrà; sei sempre più ingorda, esco e rientro dalle tue labbra, dalla tua bocca, mi piacciono le fossette dovute al tuo aspirarmi, le tue gote che si tingono di rosa, rosso, viola. Socchiudo gli occhi, affondo dentro, adesso mi contorni perfettamente. Una O di Giotto assume adesso come forma la tua bocca, nitida e sensuale. Ti attraverso: seguo un percorso infinito di piacere, labbra, denti, lingua, per infine assaporare il tuo respiro. Sento avvolgermi intorno. Rapito da te.
Un salire e scendere dentro le tue labbra; il tuo essermi guaina ed io la tua spada, alimenta le nostre fantasie. Non per combattere ma per Vivere. Cresco dentro di te, fino a renderti difficile il respiro. La mia punta, come un tappo di una bottiglia di Champagne Veuve Clicquot, si apre poco a poco e d'impeto ti inonda di me. Riempiendoti fino a farti scivolare dalle labbra rivoli spumeggianti aromatizzati di mandarino, in una sorta di erotico "fruttolo", tanto amato da te, mia piccola cucciola, mia Musa.
E, subito dopo, fresca delle nostre fantasie, mi sussurri - Ho sognato che mi preparavi un dolce, sai, fatto di pere, noci, miele e zenzero - Sorrido e vado in cucina a realizzare le tue fantasie. Per ripagarti di aver vissuto le mie. Adoro cucinare, ma non solo il cibo come tanti fanno, amo estendere il concetto al tuo corpo ed alla tua mente, plasmandoti come creta, argilla da modellare a mio piacere, per essere come ti voglio: una Musa curiosa di Vivere. E lo sei quotidianamente, mia cucciola, a volte facendo la bambina dispettosa, facendomi impazzire, ancora di più.
Pickingyourmind