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Racconto n° 3459
Autore: Fantasypervoi Altri racconti di Fantasypervoi
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Scoprirsi
Perché devo fare sempre tutto quello che mi chiedi?
Eppure sono una donna con un carattere forte, perlomeno lo ero sino a quando ho incontrato te!
Sono qui, distesa sopra queste lenzuola nere e mi tormento nel darmi una risposta: ho appena fatto l'amore con quest'uomo in un modo sconvolgente per le mie abitudini e per il mio appetito sessuale.
Ho fatto cose che mai avrei pensato e mi sono lasciata fare cose altrettanto fuori dei miei gusti, eppure l'ho fatto.
Com'è possibile che, arrivata a 35 anni, improvvisamente questo ragazzo abbia completamente sconvolto la mia vita facendomi sentire un'altra donna?
Mi sono lasciata trasportare dalle mie emozioni, senza pensare a quello che rischiavo, le mie pulsioni hanno cancellato ogni remora, mi sono lasciata coinvolgere da questo rapporto basato sul sesso e adesso non riesco più ad uscirne.
Paolo ha toccato le corde del mio corpo come mai nessuno, ha tirato fuori la parte nascosta della mia sessualità e me l'ha sbattuta in faccia, facendomi provare delle sensazioni mai sentite.
Sono sfinita... questo letto piccolo, nascosto da quattro pareti di un palazzo anonimo, ha visto la belva sensuale esplodere e prendere corpo; come una schizofrenica, ho vissuto quest'amplesso pensando di vedere un mio doppione.
Non posso riconoscermi in questa ragazza che sta bramosamente avvolgendo il membro di Paolo, la lussuria che sta provando m'intriga, ma nello stesso momento mi terrorizza.
Sono una madre: un marito e un figlio mi aspettano tutti i giorni a casa... cosa mi sta succedendo?
Dove è iniziata la mia perdizione? Quando ho deciso di seguirlo?
Sento il gusto salato di quel nerbo, il liquido vischioso, accetto di gustare il suo sapore; le vene sembrano esplodere talmente sono vive e pulsanti, lo stringo come il trofeo più sublime e continuo a scivolare su di lui mentre mi riempie del suo piacere.
Non mi piace farlo con mio marito, non mi è mai piaciuto e, adesso, sono disperata se penso che lui possa uscire lasciandomi quel vuoto in bocca.
Paolo mi sta facendo provare dei giochi sessuali a me sconosciuti ed io, come se fossi senz'anima, lo seguo.
Mi ha legato al letto con le gambe divaricate e poi bendata, per quindici minuti si è impossessato della mia vagina, con la sua lingua mi ha fatto letteralmente impazzire di piacere. Quello che ho provato con lui, credevo fosse possibile solo nei sogni più erotici; non so quante volte sono arrivata al piacere, so solo che mi ha fatto provare il paradiso e per questo lo amo, ma i sentimenti si mischiano, mentre sento il suo nerbo che prende il posto della lingua: lo odio per quello che mi sta facendo provare, mi rendo conto che questo suo modo di possedermi mi sta lentamente allontanando da mio marito.
E' riuscito dove nessuno mai.
Adesso, stesa su questo letto, mentre mi contorco nelle corde tese, gli urlo di non smettere, di prendere tutto di me: sento il suo cazzo che si appoggia alle mie labbra carnose facendosi spazio, non posso vedere, sono bendata, tutti i rumori sono amplificati dalla mancanza della mia vista, il dolore che provo alla sua irruenza diventa presto un piacere infinito, lo avvolgo con i miei muscoli vaginali e stringendolo percepisco il suo desiderio sino all'estremo.
La sua bocca sta golosamente cercando i miei seni, i denti pizzicano i miei capezzoli, i brividi s'intensificano come le mie parole:
- Non smettere, ti prego, non smettere... -
Sento le mani scoprire il mio corpo, mani calde che mi esplorano come un'isola segreta da conoscere per poterci vivere.
Niente è lasciato al caso, i graffi sulla pelle, il mio sedere stretto nel momento del suo piacere, le promesse di sodomia lanciate in quell'urlo di liberazione, la richiesta d'amore, il tremore del suo corpo, il suo sperma che mi scalda l'anima e lo sfinimento con l'abbandono sul mio seno.
Odio Paolo per quello che mi ha fatto scoprire.
Amo Paolo per avermi fatta tornare donna come non credevo possibile.
I lacci vengono slacciati, la benda viene tolta, lo vedo sudato con occhi appagati, vedo la sua passione sfiorita tra le gambe, ansimo cercando un respiro regolare mentre lui sorridendo mi accarezza il seno, il viso e mi chiede di fargli tornare le forze in quel modo così erotico che solo io so fare. Ed io, ancora una volta, tronfia, scendo a cercare il mio frutto proibito, ricomincio a danzare con la mia bocca, la mia lingua combatte per ridare vita al suo desiderio, le sue mani sulla mia nuca danno il ritmo al suo crescere, la bocca si riempie di vita nuova, le sue mani cominciano a giocare col mio stretto pertugio, la mia carne cede sotto la pressione del suo piacere.
Lo odio quando mi fa capire come mi vuole, mi odio per non avere la forza di fermarlo, mi odio perché so che riuscirà a farmi provare piacere, anche in quel gesto contro natura.
Sento la mia carne cedere al suo passaggio e dolorosamente urlo alla luna: i miei gemiti sono come benzina sul fuoco, il ritmo aumenta come la penetrazione portando con se tutte le mie difese, il mio corpo segue i suoi movimenti, il dolore fisico contrasta con il piacere mentale che provo nel guardarmi allo specchio, nel vedere il suo viso sconvolto dal piacere demoniaco che quella posizione gli offre.
Sono preda dei miei istinti, preda del suo piacere che piano diventa il mio piacere; ancora una volta rimango stupita di quanto sono cambiata, di come lo seguo nella sua perversione, impaurita da quello che faccio mi trovo a pensare a dove arriverò sotto la maestria di Paolo e se mai mi fermerò.
Sento il suo sperma scaldarmi l'intestino come mai nessuno aveva fatto, le sue parole di piacere sono già nel futuro, mi provoca parlandomi di altre donne, altri uomini, altre esperienze da provare, fingo una resistenza effimera, giusto per salvare le apparenze, mentre il mio fiore ancora caldo del suo sperma, freme come la mia voglia, ormai esplosa sotto le sue mani sapienti.
Chiudo gli occhi e mi stringo attorno al suo corpo, mi parla come un oracolo, mi porta nei suoi desideri, parla di quello che farò per lui, con lui, mentre la sua mano scivola tra le mie gambe lambendo il mio piacere.
Gli umori lascivi si depositano sulle sue dita a conferma di quanto sia vero quello che dice.
Sconfitta dalla realtà del mio desiderio mi lascio accarezzare e, ascoltando i suoi racconti, naufrago contro il mio nuovo piacere che piano ha seguito la sua mano...

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